TREMONTI ANNUNCIA TAGLI ALLE AUTO BLU: POI SI SCOPRE CHE RIGUARDANO APPENA IL 20% DEI MEZZI E SOLO DOPO LA ROTTAMAZIONE
TAGLI TEORICI ALLA POLITICA, MA IN UN PIANO SENZA NUMERI, DATE E SCADENZE…INUTILE ANNUNCIARE CHE NON SARANNO AMMESSE AUTO BLU OLTRE 1.600 DI CILINDRATA, QUANDO L’80% DELLE AUTO E’ SOTTO TALE SOGLIA E PER LE ALTRE OCCORRERA’ ATTENDERNE LA ROTTAMAZIONE
Del prossimo piano di Tremonti “lacrime e sangue”, il governo ama propagandare, per far dimenticare ben altri sacrifici chiesti agli italiani, i famosi “tagli alla politica” e ai privilegi della Casta.
Dovrebbe essere questo il grimaldello per convincere i cittadini che è giusto fare qualche sacrificio, visto che il ceto politico per primo intende dare l’esempio.
Ma se andiamo a fondo nell’esame dei sette punti annunciati dal ministro, risulta a prima vista che qualcosa non quadra.
Intanto di retroattivo non c’è nulla, tutto è destinato ad entrare in vigore nella prossima legislatura: quindi per due anni non cambia nulla, ammesso che qualcosa possa cambiare in futuro, visto che sarà necessario un nuovo pronunciamento in tal senso dei prossimi legislatori.
In secondo luogo non esiste una determinazione del risparmio che si andrebbe a fissare con questi tagli virtuali.
Per la semplice ragione che non c’è alcuna quantificazione numerica delle percentuali dei tagli previsti.
Non esiste nella parte in cui si annuncia una riduzione del finanziamento ai partiti, non è precisato per quella relativa agli organi di rilevanza costituzionale, così come per quella che concerne le indennità ai politici.
Si dice che gli aerei blu di Stato non potranno essere utilizzati da ministri e sottosegretari, ma si precisa “senza autorizzazione”.
Quindi basta un visto e nulla cambierà .
Poi abbiamo il capitolo auto blu “che non dovranno superare i 1600 di cilindrata” (anche qui “salvo eccezioni”) , mentre quelle in servizio potranno essere utilizzate fino alla rottamazione.
Cosa cambia? Un bel nulla, anche perchè su 52.470 auto registrate al Pra a nome delle Ammministrazioni Pubbliche, ben 33.388, pari al 78%, hanno una cilindrata inferiore a quella annunciata.
E’ tanto efficiente Brunetta che quando ha interpellato le Amministrazioni centrali e locali per conoscere il numero di auto blu, hanno risposto solo in 5.570 su 9.227: ancora adesso il 40% non se lo è minimanente filato.
Si ipotizza, in base a un criterio proporzionale, che tali autovetture possano essere circa 86.000, con una spesa media annuale omnicomprensiva (consumi, ammortamento, stazionamento) di circa 1 miliardo di euro.
A cui va aggiunta una somma di 2 miliardi di euro per le spese del personale dei servizi speciali e di vigilanza urbana.
Insomma, i sette punti rischiano di essere solo un bluff, tanto per cambiare.
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