TRENT’ANNI DALLA STRAGE DI CAPACI, IL CANDIDATO SINDACO DI CENTRODESTRA A PALERMO DISERTA LA COMMEMORAZIONE
LE CRITICHE DI MARIA FALCONE SUL FATTO CHE LAGALLA SIA SOSTENUTO DA DUE CONDANNATI PER MAFIA (DELL’UTRI E CUFFARO)
A trent’anni dalla strage di Capaci la politica a Palermo non riesce a liberarsi dai rapporti con i condannati per reati di mafia. Oggi al Foro Italico alla commemorazione di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Scifani, non si è presentato il candidato sindaco di Palermo Roberto Lagalla sostenuto da Marcello Dell’Utri e Salvatore Cuffaro.
Lagalla che ieri alla “Repubblica della memoria” era stato attaccato da Maria Falcone e da Pif ha scritto una lettera alla sorella del magistrato assassinato nell’eccidio di Capaci annunciando che non si sarebbe presentato.
Sul palco allestito al Foro Italico hanno partecipano alla commemorazione il Capo dello Stato Sergio Mattarella e i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, dell’Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, degli Esteri Luigi Di Maio e ancora: il capo della polizia Lamberto Giannini, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore di Roma Francesco Lo Voi.
“Con Falcone c’era un raccordo professionale, ma anche un rapporto familiare che comprendeva le rispettive mogli e che cercavamo di sfruttare il più possibile, inclusi gli ultimi mesi della sua vita. Pochi erano gli amici. C’era stato un periodo di apprendistato da parte mia e poi un altro periodo di collaborazione successivo. L’approfondimento della collaborazione con gli stati stranieri, quella molto intensa con gli Stati Uniti d’America che avviò in quel periodo e che prosegue tuttora: sono questi gli insegnamenti di Falcone e Borsellino che cerchiamo di attuare e trasmettere”.
Il capo della polizia Giannini: “Tentativi in infiltrazione in momento crisi”
“In pandemia c’è stato un momento di grave crisi. Si possono registrare tentativi di infiltrazione anche immettendo dei capitali per cercare di sostenere e approfittarsene per prendere il controllo di imprenditori in difficoltà. A tutto questo abbiamo reagito e stiamo lavorando. E’ stato istituito un punto di monitoraggio”. Così Lamberto Giannini, capo della polizia, durante l’iniziativa “La memoria di tutti. Palermo trent’anni dopo” . Ha aggiunto: “E’ fondamentale lo scambio di informazioni tra le forze dell’ordine e la presenza sul territorio”.
Cartabia: “Fondamentale aggredire i patrimoni della mafia”
“Aggredire” i beni della mafia e “restituirli alla società è una cosa fondamentale”. Lo ha sottolineato la ministra della Giustizia Marta Cartabia nel suo intervento alla manifestazione al Foro Italico. Il Protocollo sottoscritto nei giorni scorsi dal ministero con l’Agenzia dei beni confiscati, ha spiegato, “vuole affinare” gli strumenti previsti, “anche accogliendo il suggerimento della professoressa Maria Falcone: seguire questi beni in tutto il loro percorso perché possano essere a beneficio di tutti”.
Maria Falcone: Giovanni non voleva essere un eroe
“Giovanni non voleva essere un eroe, ma voleva essere soltanto un magistrato che facesse il proprio dovere. Non dobbiamo pensare solo al passato, ma anche al futuro per questa nostra città”. Così Maria Falcone sul palco del Foro Italico. “Saluto e ringrazio sempre il nostro presidente della Repubblica, il cittadino più importante di Palermo”, ha aggiunto. “E grazie ai miei ragazzi delle scuole, alle insegnanti che in questi anni hanno fatto una rivoluzione copernicana”.
Lagalla, sostenuto da Cuffaro e Dell’Utri, diserta la commemorazione
Ieri nel corso della manifestazione la “Repubblica della memoria”, Maria Falcone aveva attaccato i candidati sindaci che accettano il sostegno di Marcello Dell’Utri e Salvatore Cuffaro, entrambi condannati per reati di mafia. Il riferimento è al candidato sindaco di centrodestra Roberto Lagalla, presente in platea nella prima parte della manifestazione.
“Nelle scorse ore – ha detto stamattina Lagalla – ho avuto un colloquio telefonico con la professoressa Falcone per annunciarle con rammarico l’impossibilità di partecipare alla manifestazione di commemorazione dei trent’anni della strage di Capaci. Sono stato costretto a prendere questa decisione per evitare che qualche facinoroso, sensibile al fascino di certe feroci parole, potesse macchiare uno dei momenti simbolici più importanti della nostra città”.
(da agenzie)
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