TROVATE VIVE SEI PERSONE, SEGNALI DA ALTRE CINQUE, SALVI DUE BAMBINI
ESTRATTE MADRE E FIGLIO… PROTEZIONE CIVILE: “NUOVA SPERANZA”… RICERCHE PROSEGUONO IN CONDIZIONI ESTREME PER IL TIMORE DI CROLLI
Ci sarebbero altre persone in vita oltre alle sei persone trovate vive tra le macerie dell’hotel Rigopiano di Farindola, dopo 42 ore dalla valanga che ha distrutto l’albergo. Gli uomini del soccorso li hanno individuati nella zona delle cucine sotto un solaio. Nel gruppo anche una mamma e suo figlio: la donna è la moglie di Giampiero Parete, il superstite della slavina. “Andate da mia figlia è nella stanza accanto”, ha detto la donna ai soccorritori, che ora stanno infatti cercando la bambina.
“Appena ci hanno visto erano felicissime e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolte positivamente per averci visto”, ha raccontato il vice brigadiere del soccorso alpino della Guardia di finanza Marco Bini.
“Con i quattro ancora da recuperare – spiega Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco – siamo in contatto vocale. Sono all’interno di un vano, non facile da raggiungere”.
Il primo contatto con il gruppo è stato poco dopo le 11, grazie ai cani che li hanno individuati. Dall’esterno, infatti, non si sentivano voci: la struttura li ha protetti ma non permette di comunicare con l’esterno, anche a causa della neve che assorbe i suoni.
“E’ stato bellissimo, non credevano ai loro occhi e ci abbracciavano”, ha raccontato il soccorritore che però avverte: “Più di tanto non si può andare avanti perchè c’è il rischio che parti della struttura possano crollare”.
E con l’aumento delle temperature “aumenta il rischio di nuove slavine, un rischio particolarmente elevato nell’area – ha spiegato Bini – dietro l’albergo che rimane molto pericolosa”.
Ad aiutare i soccorritori nelle ricerche c’è un manutentore dell’albergo, Fabio Salzetta. Con lui anche una donna estratta viva. Insieme stanno indirizzando i vigili del fuoco nelle aree dell’hotel dove si trovavano i clienti prima della slavina, per accelerare le operazioni di soccorso.
“Questo recupero di superstiti ci regala ulteriori speranze”, ha detto Titti Postiglione, responsabile emergenze della Protezione civile durante il punto stampa a Rieti. “Saremo tranquilli quando questi saranno tutti adeguatamente assistiti come le prime due persone già soccorse”, ha spiegato Postiglione. “Poi capiremo se si tratta di un episodio isolato o di una serie di episodi, e questo guiderà le operazioni di soccorso. Speranze le abbiamo sempre avute, anche se in questo tipo di operazioni si affievoliscono via via che passa il tempo”.
E’ la prima buona notizia nella catastrofica valanga che ha travolto quello che fino a due giorni fa era un resort di lusso, un’oasi di pace ai piedi del Gran Sasso.
Da ieri si scava nell’ammasso di neve e detriti che era l’hotel Rigopiano di Farindola, per trovare eventuali superstiti in una corsa contro il tempo. C’è stata una tregua nelle nevicate ma le temperature salite al di sopra degli 0 gradi centigradi hanno provocato un appesantimento della neve rendendo più difficoltose le operazioni. Al momento solo tre corpi sono stati estratti. E resta incerto il numero di dispersi tra dipendenti e clienti, nella speranza che i soccorritori possano trovare altre persone in vita.
(da “La Repubblica”)
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