TUTTI INSIEME PER DIFENDERE L’EDILIZIA: PRESIDIO A MONTECITORIO DI OPERAI, CARPENTIERI E COSTRUTTORI
MANIFESTANO PER SOTTOLINEARE LA GRAVITA’ DELLA CRISI DEL SETTORE… MARCEGAGLIA: “DEVE TORNARE AD ESSERE TRA LE PRIORITA’ DELL’AGENDA POLITICA”…. IL SETTORE DA’ LAVORO A 3 MILIONI DI ADDETTI E RAPPRESENTA L’11% DEL PIL
Sono arrivati davanti a Montecitorio con i caschi gialli in testa.
Operai, carpentieri, ma anche imprenditori.
Il mondo dell’edilizia protesta. Tutti insieme.
È la prima volta che anche i titolari delle imprese scendono al fianco dei lavoratori per manifestare la loro preoccupazione per la mancanza di una forte azione politica per la tutela e lo sviluppo di un intero settore che è importante per l’economia italiana, rappresenta l’11% del Pil e dà lavoro a circa 3 milioni di addetti.
«Credo sia un segnale chiaro». Così Stefano Petrucci, presidente dell’Ance Lazio, in procinto di raggiungere il presidio degli «Stati Generali delle costruzioni» davanti al Parlamento per una protesta storica.
«Vogliamo tutti difendere le nostre imprese ed i lavoratori, il fatto che si denunci questa situazione tutti insieme è interessante”.
“Sono mesi – ha evidenziato ancora Petrucci – che vediamo, ai telegiornali, che anche nel Nord e nel Nord-Est del Paese, titolari e operai scendere insieme in piazza per sottolineare la gravità della crisi che il nostro settore sta vivendo. Non eravamo abituati a questo, ma è il segno di un’Italia che cambia, e lo fa in senso positivo».
«Non è vero – attacca Bersani – che il governo ha ben governato la crisi, si è bloccato tutto e in più c’è il circuito dei pagamenti che non gira. Le imprese non hanno più fiato per andare avanti e si perde occupazione. È un circolo vizioso…fanno bene a protestare».
Anche Confindustria esprime il proprio sostegno all’iniziativa dell’Ance e degli Stati Generali delle Costruzioni.
«Un settore – afferma la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia – che deve tornare ad essere tra le priorità dell’agenda politica e trovare risposte adeguate. Garantire i pagamenti alle imprese per i lavori eseguiti, utilizzare le risorse disponibili per realizzare le infrastrutture che servono al Paese, puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarità : sono obiettivi che come Confindustria condividiamo e che meritano adeguate risposte da parte del Governo».
Altro che lo spot del “piano casa” che avrebbe dovuto occupare centinaia di migliaia di nuovi lavoratori: la forza lavoro è calata di oltre 200.000 unità .
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