UN GIORNO SULLA SPIAGGIA PIU’ CARA D’ITALIA, NEL SALENTO: “1.200 EURO IN DUE GIORNI, CI HANNO DATO PURE LO CHAMPAGNE
A PESCOLUSE, NEL SALENTO. GLI SVIZZERI: “A NOI NON SEMBRA CARO”
Un brivido freddo ci attraversa quando vediamo Hugh Grant camminare a tre metri da noi, con la borsa da mare e il berretto in testa. Naturalmente non è lui. Ma la suggestione di essere arrivati in quel set a cielo aperto che è diventato il Salento era cominciata già all’aeroporto, quando Helen Mirren ci aveva preceduti sulla scaletta dell’Airbus Ita atterrato a Brindisi da Milano Linate. Neppure Helen era Helen, ma questa caccia al vip non ci abbandona per tutto il giorno nel Cinque Vele Beach Club a Marina di Pescoluse — se non qui, dove? — il lido più caro d’Italia secondo l’ultima ricerca diffusa da Codacons, dove un gazebo per due persone nell’«area exclusive» ad agosto, con opzione rimborsabile, costa 652 euro.
Quei cattivoni dell’associazione consumatori non hanno specificato che il prezzo comprende letti king-size, teli mare in spugna, frutta e champagne, «servizio concierge e butler».
Ci accontentiamo di meno: un ombrellone e due lettini con materasso in «area relax», prima fila, prenotati la sera prima online e agguantati a 124,20 euro anziché 276. Uno «sconto» per riempire i 64 ombrelloni e i sei gazebo del Club, non fosse che il fondatore e direttore Alessandro Andrea Stivala quella parola non vuole sentirla nominare: «È una variazione di prezzo calcolata dall’algoritmo del gestionale per garantire l’occupazione». Di questa «variazione», però, abbiamo beneficiato in tanti. Con il risultato che a fine giornata sono stati occupati 46 ombrelloni e cinque gazebo.
In prima fila
«Noi con lo sconto abbiamo speso 145,80 euro, con tre lettini e un ombrellone. Sinceramente siamo stati consigliati male: l’accesso al mare non è facile», protesta dalla prima fila Attilio, 38 anni, carabiniere pugliese in forze in Veneto, dove vive con la moglie Shaila, estetista, e il figlio adolescente. Si riferisce ai sassi che riempiono la battigia per gran parte della spiaggia e che, ahinoi, imperversano per un lungo tratto, rendendo impervio l’accesso all’acqua senza scarpine di plastica.
Per non parlare del mare color del Gange, sul quale l’unico imputato è lo Scirocco che ha soffiato in questi giorni. Diverso il giudizio della famiglia milanese che occupa un gazebo nell’area exclusive, più un ombrellone in quella relax. Papà, mamma, due figlie, un fidanzato, la cagnolina: per due giorni hanno speso 1.200 euro. Spiega la signora: «Non siamo avventurosi, qui ci sono il ristorante, le docce calde e fredde, il parco verde, la spa, il parcheggio. Ci hanno offerto perfino lo Champagne. Se vuoi spendere meno, puoi andare altrove: a Otranto un gazebo costa un quarto. Il prezzo è adeguato al servizio: i dipendenti devono pur pagarli».
Niente video
I dipendenti, in effetti, sono 34: circa uno ogni tre ospiti. E le spese non devono essere poche, se si considera che nel 2022 (ultimo bilancio disponibile) i ricavi sono stati poco più di un milione di euro, ma l’utile di 20.733. La società è amministrata da Andrea Stivala, fratello minore di Alessandro, mentre i soci sono la madre, Maria Pirelli (non è parente), Andrea e Simone, un altro fratello.
«L’anno scorso hanno speso 150 mila euro di sabbia, ma è servita a poco», racconta il ragazzo che ci serve la bottiglietta d’acqua da mezzo litro dentro una deliziosa borsetta trasparente piena di ghiaccio (2 euro e 50, contro i 2,60 dell’aeroporto di Brindisi). Per il 2025 hanno in programma un ripascimento naturale, il primo preventivo è arrivato ora.
Per il pranzo al ristorante la prenotazione è obbligatoria. Nei 10 tavoli tondi siedono soprattutto famiglie con bambini piccoli, e sono tutte straniere. Nei 4 quadrati più piccoli, coppie e persone sole. Prendiamo i tagliolini della casa con le cozze e il pesto di pistacchio più un piatto di frutta e una bottiglia di acqua che riporteremo in spiaggia: costo dell’operazione, 38,50 euro. I francesi Walter e Natalie, qui con la figlia, ne hanno spesi 260 (ma con il pesce fresco). Lui è chirurgo ortopedico: «Tutti definiscono questa zona le Maldive del Salento, quando siamo arrivati il parcheggio era vuoto. Non avevamo prenotato, abbiamo pagato 120 euro». Anche per loro lo sconto, pardon, la variazione di prezzo. Come pure per Sofia e Guerrino, lei impiegata e lui bancario sul Garda: ombrellone e due letti in prima fila 140 euro. «Ci siamo presentati stamattina, senza prenotazione. I lettini sono grandi e comodi, con un materassino e i teli di spugna. C’è molto spazio tra una postazione e l’altra. Però, fischia!, il doppio non lo avremmo mai speso. Anche perché l’acqua oggi è talmente brutta che non posso neanche mandare un video ai miei amici: mi prenderebbero in giro».
Piscinette
Niente sconti, invece, e prezzi «ragionevoli» per Emanuela, insegnante di Sassuolo, che è qui con marito, direttore di uno stabilimento ceramico, e tre figlie di 17, 15 e 9 anni. «Abbiamo speso 120 euro in quarta fila (l’ultima, ndr) per due ombrelloni e quattro letti. Tutto sommato i prezzi sono in linea con Cervia e Milano Marittima». Si stanno riposando nell’area parco, mentre Maria, la più piccola, studia da scrittrice con Tonja Valdiluce di Maria Parr. «La spa, però, non l’abbiamo presa in considerazione: sono solo due piscinette», chiude la madre. In totale, compreso il cibo, a fine giornata spenderanno 250 euro.
Flavio dixit
«Flavio Briatore io lo vorrei invitare qui, perché sono d’accordo con il suo discorso: non puoi chiedere 60 euro per un ombrellone e due lettini senza offrire dei servizi. Noi quei servizi li offriamo», chiosa il direttore. E allora, siccome l’acqua è troppo torbida per farci un bagno ed è anche l’ora della siesta per poter importunare gli altri clienti, ci mettiamo a sognare come se disponessimo di una carta di credito aziendale illimitata. Simulazione: un gazebo per due, più due aperitivi salentini, più la «wellness experience» (massaggio e idromassaggi), totale 932 euro. Aggiungiamo un pranzetto con due antipasti e due primi buoni (i tagliolini all’astice, 35 euro, parevano favolosi), l’acqua e il rosè di Negroamaro e siamo intorno ai 150. La giornata immaginaria per il giorno di San Lorenzo sfora in abbondanza i mille euro. Decisamente fuori budget. Ci consoliamo acquistando a 30 euro (e con bancomat) una collanina di acciaio dorato con tormaline da Mushan e Zahid, pachistani prestati alla Puglia per la stagione estiva. Vogliono farci credere di aver guadagnato soltanto 35 euro il giorno prima a Gallipoli, dove però in effetti è tutto un lamentarsi della fuga dei turisti.
Chi pare non curarsi dei prezzi sono le famiglie svizzere nel lato opposto al nostro, vicino allo stabilimento Flota (dove ombrellone e due lettini costano 40 euro). Dice Sasha, accanto alla moglie e alle quattro figlie piccole: «Abbiamo speso 170 euro in seconda fila più altri 180 per mangiare. E c’è pure la baby sitter. È tutto pulitissimo, siamo molto contenti». Un suo concittadino italo-svizzero è doppiamente soddisfatto: «Mia moglie ieri sera ha continuato a fare tentativi sul sito finché non ha trovato l’offerta più vantaggiosa. Così abbiamo portato anche mia suocera. Qui una caprese costa 18 euro: in Svizzera ce la sogniamo».
Nell’area parco preparano il barbecue per l’«apericena». È in quel momento che ci sembra di vedere Philip Seymour Hoffman. È davvero ora di andare via.
(da il Corriere della Sera)
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