Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
NON VOGLIONO CHE SI VERIFICHINO LE CONDIZIONI DISUMANE IN CUI I PROFUGHI SONO COSTRETTI A VIVERE DA UN RECIDIVO SEQUESTRATORE DI PERSONE … CHIESTO L’INTERVENTO DI FICO PERCHE’ SIANO RISPETTATI I DIRITTI DEI PARLAMENTARI SANCITI DALLA COSTITUZIONE
La costa di Siracusa è a un miglio, a guardare bene, oltre l’azzurro del mare, si distinguono le
bandiere, i grappoli di palloncini, la scritta, rossa e nera in campo bianco “Stop the attack on refugees” sullo striscione dietro il quale si sono accalcati centinaia di manifestanti per chiedere lo sbarco della “Sea Watch 3”.
“Fateli scendere, fateli scendere”, gridavano e chissà se a bordo l’urlo è arrivato, se non si è perso tra le onde.
La sera calata sul giorno di navigazione numero otto ha sorpreso alcuni dei 47 migranti a bordo col binocolo sugli occhi, a scrutare quella costa che al momento gli è impedito di toccare.
Sulla nave la situazione si è fatta pesante.
Non va meglio, a un miglio di distanza, sulla terraferma, con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con l’acqua alla gola che ha ingaggiato un uno contro tutti
In poche ore accusa l’Olanda, respinge la mano tesa dei vescovi e rispolvera pure “i giudici di sinistra” di berlusconiana memoria.
Sulla nave, i quarantasette migranti, 34 adulti e 13 minori – otto non accompagnati – soccorsi al largo delle coste libiche otto giorni fa, sono in gran parte stipati in una stanza di venti metri quadrati.
“Chiediamo lo sbarco immediato di tutti i naufraghi, lo sbarco parziale di una parte di essi costituirebbe un’azione traumatica per il resto delle persone”, ha detto in un video diramato nel pomeriggio Giorgia Linardi, portavoce dell’organizzazione no profit in Italia, sottolineando che la nave, che appartiene alla Ong tedesca, ma batte bandiera olandese, “normalmente può trasportare 22 persone e ora ne ha 69” e che “il rifiuto allo sbarco rappresenta un reato”.
Il riferimento è inequivocabilmente alla vicenda della nave Diciotti – per cui il Tribunale dei ministri ha chiesto un’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, accusato di sequestro aggravato di persona.
Un riferimento a cui si collega anche il deputato di +Europa, Riccardo Magi. “Credo che, anche alla luce delle responsabilità rilevate per Salvini in quel frangente, anche in questo caso ci sarebbero i requisiti per l’intervento di una Procura – spiega ad HuffPost – Non ci sono motivi legali per tenere queste persone in una situazione del genere. È in atto un braccio di ferro politico che va al di sopra della legge, mi chiedo dove possa portare. Quelle persone devono sbarcare”, scandisce Magi, che ha chiesto di salire sull’imbarcazione, ma non ha potuto con la motivazione che “non era stata ancora espletata l’ispezione sanitaria”
A chiedere di salire a bordo erano stati anche il deputato di LeU Nicola Fratoianni e l’ex ministra di Forza Italia Stefania Prestigiacomo, ma anche a loro è stato negato per lo stesso motivo.
Fratoianni “furibondo” chiama in causa il presidente della Camera, Roberto Fico, “perchè si faccia garante del fatto che i parlamentari possano espletare le loro funzioni. Il nostro obiettivo era verificare le condizioni dei passeggeri e dell’equipaggio”.
“Di fatto è stato impedito a dei parlamentari italiani l’esercizio delle proprie prerogative sul territorio nazionale – gli fa eco Magi – Questo è gravissimo e va ben oltre le questioni legate al governo dell’immigrazione. Assistiamo a un rimpallo di responsabilità tra autorità marittima e prefettura. Insisteremo perchè siano garantite prerogative costituzionali di chi rappresenta i cittadini italiani e tutelati i diritti fondamentali delle persone a bordo della nave”.
Sindacati, cittadini e associazioni si sono organizzati in un sit-in al grido di “Fateli scendere”, rilanciato in forma di hashtag via social, scritto col pennarello sui lenzuoli esposti ai balconi di Corso Umberto, la strada principale di Siracusa.
La richiesta a dare un porto sicuro ai 47 migranti è arrivata anche dalle Agenzie Onu. In un comunicato congiunto Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e Unicef hanno definito “urgente” lo sbarco.
A bordo della “Sea Watch3” c’è un ragazzo gambiano di 24 anni che ha una cicatrice dalla tempia al mento. “Gliel’hanno fatta in Libia – racconta Linardi – veniva legato e preso a coltellate. È stato torturato, quasi squartato mentre veniva filmato con le mani legate al soffitto”.
La Libia, l’inferno nel quale è passato anche uno dei minorenni a bordo della nave. Ha raccontato di essere stato usato come schiavo dalle milizie che lo costringevano a lavorare ininterrottamente per 12 ore al giorno e che uno degli amici è stato ucciso davanti ai suoi occhi”.
Solo alcune delle storie dei quarantasette, inconsapevolmente finiti al centro del nuovo uno contro tutti di Salvini. Costretti a bordo, al freddo, a scrutare l’orizzonte col binocolo. A un miglio dalla terraferma.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
E POI LA STOCCATA: “MA NON DOVEVA ESPELLERE 600.000 IRREGOLARI?”… ONU E UNICEF: “BASTA, FATELI SCENDERE”
Secondo il fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in visita all’Aquila per le elezioni Regionali, “47 migranti non sono un problema”.
“Si continua a far credere che l’immigrazione sia il primo problema del Paese. Io non vedo francamente che cosa possa svilupparsi con la discesa di 47 altri migranti che sono in una situazione precaria su una nave con un tempo non buono di fronte alla presenza di oltre 600mila clandestini che sono ancora in Italia e che qualcuno aveva garantito che avrebbe rimandato al loro Paese”, ha dichiarato il leader di FI.
“Io li farei sbarcare, deve prevalere l’obbligo di dare soccorso in mare, rispettando le leggi del mare”, ha detto invece Carlo Calenda, intervistato a SkyTg24. “Se c’è un disastro marittimo e va una nave di una Ong, proprio perchè c’è una emergenza e il diritto del mare lo prevede, la si soccorre. Poi queste iniziative di Salvini sui numeri valgono meno di zero. Non risolve ma fa campagna elettorale”
Unhcr, Oim e le altre associazioni: “Fateli scendere subito”
“Esprimiamo grave preoccupazione per la situazione dei 47 migranti e rifugiati soccorsi lo scorso sabato dalla nave SeaWatch3, ai quali non è stato ancora garantito un porto di approdo sicuro”, si legge in una nota diffusa dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), dall’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e dall’Unicef .
“Questa situazione non può essere protratta a lungo, soprattutto in un periodo difficile come quello invernale, con basse temperature e mare mosso”.
In particolare, si legge ancora, è la condizione dei minori per i quali “è d’obbligo attivare quanto prima misure di protezione e tutela adeguate, in linea con le convenzioni internazionali” a preoccupare.
“Non possono essere ostaggi in mare dell’indifferenza. Ostaggi dei governi europei che non riescono a mettersi d’accordo”, aggiunge poi, parlando con l’AdnKronos, il portavoce italiano dell’associazione che difende i diritti dei bambini, Andrea Iacomini.
La campagna social #facciamoliscendere e il presidio a Siracusa — Intanto da Twitter a Facebook, fino a Instagram, gli utenti hanno espresso solidarietà , chiedendo che i 47 migranti vengano subito fatti scendere, usando l’hashtag #Facciamoliscendere. I promotori della campagna social hanno organizzato un presidio a Siracusa. Tra i partecipanti anche ActionAid, presente con staff e attivisti.
Anche il sindaco della cittadina siciliana, Francesco Italia, ha partecipato all’evento organizzato alla rada di Santa Panagia, di fronte alla quale sosta la nave olandese. “La città di Siracusa è pronta ad accogliere i migranti, continuo a ricevere messaggi e chiamate di persone che intendono sostenere queste persone”, ha detto il primo cittadino, affermando, anche lui, che la situazione insostenibile. Italia ha poi aggiunto: “Non conosco le ragioni per cui è stato impedito alla nave di entrare nel porto di Siracusa. Nella sede della Capitaneria di porto è presente il difensore dei diritti dei bambini del comune di Siracusa l’avv. Carla Trommino per verificare la documentazione relativa ai minori a bordo della Sea watch che potrebbero sbarcare”.
(da agenzie)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
ALLA FACCIA DEL MINISTERO DELLA DISABILITA’ E DELLE BALLE DI FONTANA: “DOVE VENIRE A TROVARMI, NON SI E’ NEANCHE PIU’ FATTO SENTIRE”
Paolo Palumbo, il più giovane ragazzo con Sclerosi laterale amiotrofica in Italia (ha 21 anni), ha
deciso di candidarsi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna che si terranno il 24 febbraio 2019.
Palumbo, dopo aver vissuto sulla sua pelle le disfunzioni del sistema sanitario e tutte quelle inadempienze burocratico-politiche delle quali, dice, i disabili sono vittime inermi, ha scelto di essere uno dei candidati di Forza Italia.
“Mi hanno promesso la creazione del nuovo Assessorato della Disabilità , una novità assoluta per la Sardegna e credo anche la prima volta a livello regionale in Italia — dice Palumbo al Fatto.it — Mi hanno assicurato una particolare attenzione ai temi che sostengo da anni: inclusione sociale e pari diritti per tutti. Voglio portare nelle istituzioni la battaglia per difendere le persone più deboli, soprattutto i disabili e gli anziani non autosufficienti, troppo spesso lasciati soli a vivere con le famiglie situazioni difficilissime”.
La scelta di Forza Italia e la questione M5S-Lega
Nonostante le diverse richieste di candidarsi Palumbo ha scelto Forza Italia, schierata a sostegno del candidato di centrodestra come Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.
Ha preferito così il partito dove poco più di un mese fa è confluito anche Matteo Dall’Osso, deputato con sclerosi del M5s che ha lasciato i 5 stelle in polemica perchè, è stata l’accusa, “hanno trascurato il tema della disabilità ”.
Sul caso “non posso che dirmi molto impressionato — spiega Palumbo al Fattoquotidiano.it — Una persona con la Sclerosi Multipla che si era unita al M5s ai suoi albori nella speranza di lottare a favore dei disabili, e che ha cambiato schieramento in modo così netto, ha sicuramente lanciato un messaggio forte. Non posso dare un giudizio politico del suo cambiamento ma comprendo la scelta, viste le aspettative tradite”.
Palumbo non ha scelto neanche di schierarsi con la Lega, nonostante quello di Salvini sia il partito che ha spinto di più per creare il Ministero della Disabilità , guidato dal leghista Lorenzo Fontana.
Su di lui Palumbo dice al Fatto.it che “a novembre ho avuto un incontro con il ministro. Dovevamo lavorare insieme per una legge costruita apposta per i disabili. Aveva promesso di venire a trovarmi, ma l’incontro è slittato all’inï¬nito ï¬nchè i contatti si sono interrotti. Ancora una volta la politica non è stata consequenziale nelle promesse e nelle azioni. Di sicuro — continua Palumbo — se la mia battaglia è quella per l’ascolto dei disabili e poi succedono cose simili, la voglia di mantenere i rapporti non aumenta”.
Perchè quindi si è candidato con FI? A spiegarlo è proprio il neocandidato: “Oltre ai programmi condivisi, è stato l’interessamento per la mia condizione da parte del Presidente Silvio Berlusconi che si è esposto in prima persona per stare dalla mia parte. E’ attivo nel sociale senza fare proclami e così ho scelto chi mi voleva a tutti i costi”.
L’incontro con Obama e Matteo Renzi
Paolo ha fatto parlare di sè soprattutto da quando Barack Obama ha voluto incontrarlo di persona in occasione del “Seeds & Chips Global Food Innovation Summit” a Milano, dove ha conosciuto anche Renzi, per il quale nutre “grande rispetto”. Da tre anni Paolo combatte una battaglia quotidiana contro la SLA che non lo costringe però a rinunciare al suo sogno: “Che i disabili smettano di essere una comunità dimenticata. Sarà solo grazie al maggiore rispetto nei nostri confronti che potremo dar vita a qualcosa di straordinario. Il mio slogan — continua Palumbo — è semplice: ‘Finalmente Abili’. Aiutatemi a renderlo reale”.
Ed è proprio grazie a quest’idea, che può sembrare utopica aggiunge lui, che “ho deciso di intraprendere quest’avventura politica. Voglio veicolare tutta la passione che avrei messo nel mio mestiere (quello del cuoco, ndr) nella mia nuova missione: risolvere problemi gravi per la qualità di vita di moltissimi sardi con disabilità e anziani non deambulanti, partendo dalla conoscenza diretta delle loro esigenze grazie anche alla mia esperienza personale.
Il mio programma, tra i vari punti, vuole migliorare le strutture di cura, sostenere il ruolo del caregiver familiare, creare una cooperazione tra l’ufficio protesi e le farmacie, rendere le spiagge sarde accessibili per tutti. Solo la politica può cambiare le cose realmente e perciò voglio provare a creare un inedito Assessorato della disabilità per sostenere tutti i disabili della Sardegna”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
SANATORIE, ELIMINATE SANZIONI AGLI EVASORI, SCONTI AI SUPER-RICCHI: SOVRANISTI AL SOLDO DEI POTERI FINANZIARI
Lega e Cinquestelle hanno promesso ai cittadini di varare il governo del cambiamento. Ma su una tema fondamentale per i conti pubblici italiani come la lotta all’evasione, la politica gialloverde consacra nei fatti un grande ritorno al passato.
Con una pioggia di sanatorie, tagli, agevolazioni e sgravi tributari di ogni tipo.
Che ipotecano anche le entrate future. In una clima di condono generale, che oggi si chiama pace fiscale.
La novità politica è che il condono si fa, ma non si dice.
Il decretone fiscale varato d’urgenza dal governo Conte il 23 ottobre scorso non usa quella parola imbarazzante.
Ma contiene una serie di norme che hanno gli stessi effetti delle più favolose sanatorie fiscali e previdenziali della prima e seconda repubblica. In tutta la prima parte del decreto, ogni articolo è un colpo di spugna. In totale, nei vari codicilli delle nuove leggi approvate a fine anno, l’Espresso ha contato 17 forme di condono.
Chi non ha pagato tasse e contributi può mettersi in regola senza nessun aggravio di spesa. Nessuna sanzione, zero interessi.
Grazie alla cosiddetta definizione agevolata dei verbali della Guardia di Finanza, in particolare, l’evasore può sanare ogni addebito anche se è già stato scoperto, limitandosi a versare le stesse imposte che erano dovute in partenza, quelle che i cittadini onesti hanno già pagato.
Altre norme di favore prevedono forti tagli dei debiti fiscali, anche se diventati esecutivi e non contestabili, fino a casi di totale azzeramento, e tempi molto più lunghi di riscossione.
Mentre i contribuenti onesti continuano a dover saldare tutto alle scadenze stabilite, i furbi vengono autorizzati a pagare meno e in ritardo.
L’articolo dell’EspressoN analizza le singole disposizioni fiscali con pareri di esperti, studi di professori universitari e interviste a economisti che hanno avuto importanti ruoli pubblici come Carlo Cottarelli e Vieri Ceriani.
L’inchiesta giornalistica evidenzia anche la mancanza di un tetto limite: le nuove sanatorie di portata generale non si applicano solo ai cittadini più poveri colpiti dalla crisi, ma anche in casi di evasioni multimilionarie.
(da “L’Espresso”)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
L’IRONIA DEL WEB: “NON SAPEVAMO CHE NEL PROGRAMMA DI SALVINI CI FOSSE L’ANNESSIONE DI RIETI ALL’UMBRIA”
Si possono confondere le sagome delle regioni Lazio e Umbria? E addirittura su schede elettorali?
Sì, succede anche questo.
“Nel presentare il simbolo per le prossime elezioni provinciali, che si svolgeranno il 3 febbraio, la Lega di Rieti, cioè il movimento della città laziale che si ispira al partito nazionale di Matteo Salvini, ha commesso uno svarione imperdonabile. Nel logo della Lega compare infatti clamorosamente e ingiustificatamente la sagoma della Regione Umbria con sopra la scritta ‘Rieti'”, così li inchioda consigliere regionale umbro del Pd Andrea Smacchi
“Non sapevamo – ironizza – che nel contratto di governo e nel programma della Lega ci fosse nel breve periodo l’annessione della Regione Umbria alla Provincia di Rieti: è chiaro che se la cosa non fosse tragicomica, dimostra ancora una volta quanto gli appartenenti a quel partito siano inadeguati e incapaci”.
Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e uomo di riferimento del partito su Rieti attacca: “Errori si possono fare ma anche se è una lista civica sono sorpreso che la Lega non se ne assuma la responsabilità e si scusi. Anche noi come Fratelli d’Italia abbiamo una lista che ci appoggia, ma siamo responsabili in tutto e per tutto delle loro iniziative. E anche delle loro eventuali sciocchezze”
(da agenzie)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
SALVINI SI ILLUDE CHE GLI ITALIANI GLI PORTERANNO LE ARANCE IN CARCERE, MA SARANNO UOVA MARCE (E NON RINUNCIA ALL’IMMUNITA’)
Il tema dei migranti e dei diritti, già emerso tra quelli centrali all’inaugurazione dell’Anno giudiziario in Cassazione, è tornato con insistenza nelle cerimonie che si sono svolte nelle varie corti d’appello, in tutta l’Italia: nessun riferimento diretto, ma molti gli accenti esplicitamente critici rispetto alla linea Salvini.
Duro il procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo: il contrasto all’immigrazione clandestina, ha detto, è “dovuto e sacrosanto”, ma la politica è “al tempo stesso totalmente disinteressata al profilo umanitario: potrei dire che la pietà , declinata nel suo senso laico, è morta”.
Parole che vanno al di là dei dati provenienti dai tribunali e che, comunque, segnalano come il tema immigrazione influenzi queste dinamiche.
Il distretto milanese, ha segnalato il presidente della Corte d’appello Marina Tavassi, “è pesantemente interessato dai procedimenti” legati alle richieste d’asilo: “In appello si è passati dai 291 procedimenti pendenti nel 2016 ai 2.509 del giugno 2017”, con “un residuo al termine dell’anno giudiziario di 1.651” che si conta di “smaltire nell’anno in corso”. E la presidente della Corte d’appello di Salerno, Iside Russo, teme che le nuove norme in materia “provocheranno un consistente incremento dei ricorsi”.
“Legalità non è solo repressione. Occorre avere piena consapevolezza, ad esempio, della complessità della questione migratoria, che tanto impatto ha sia sulla percezione della sicurezza che sulle attuali politiche securitarie”, ha sottolineato il pg di Roma, Giovanni Salvi, che è anche tornato su un’altra vicenda di primo piano: l’uccisione di Giulio Regeni, morto proprio tre anni fa.
“La Procura di Roma – ha detto – ha profuso molti sforzi nel tentativo di assicurare alla giustizia i torturatori e assassini di Giulio Regeni. Essi hanno sin qui ottenuto, quanto meno, che non si accettassero verità di comodo”.
Ancora sul fronte migranti, da Palermo arriva la segnalazione del presidente della Corte di appello, Matteo Frasca, di un vertiginoso aumento di sbarchi fantasma, eventi che non vengono censiti dalle statistiche che indicano, invece, un forte calo degli arrivi.
Un appello a “coltivare la memoria quale imprescindibile anticorpo al risorgere di germi razzisti e antisemiti” è arrivato dal vicepresidente del Csm David Ermini. “Difficile negare che vi sia stato qualche intervento strumentale, demagogico o dal sapore propagandistico. Ritroviamo parole e comportamenti più misurati e sobri”, ha osservato. E sulla vicenda del ministro Salvini, che il Tribunale dei ministri chiede di processare per sequestro di persona per il caso Diciotti, la nave bloccata ad agosto per 5 giorni con 177 migranti a bordo, Ermini ricorda che “il Tribunale dei ministri, che in questo caso fa da giudice, con un provvedimento di oltre 50 pagine, immagino strutturato, ha deciso che in questo caso non può essere accolta la richiesta di archiviazione”.
Salvini nei giorni scorsi aveva detto che la politica sull’immigrazione non spetta ai tribunali. Ora questa contrapposizione potrebbe finire di fronte al Csm con una pratica a tutela delle toghe, come prevede Alessio Lanzi, membro laico dell’organo di autogoverno della magistratura.
(da agenzie)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
“NUOVO MODELLO DI ACCOGLIENZA, COSI’ SUPERIAMO SALVINI”: NUCLEI CON MINORI E 16 MIGRANTI ACCOLTI
Dalla “deportazione” all’ “accoglienza diffusa”. 
Castelnuovo di Porto reagisce alle modalità con cui si è consumato il trasferimento coatto dei 540 ospiti del Cara, in vista della chiusura al 31 gennaio.
E lo fa con un’idea che — se andrà in porto sul fronte legale — potrebbe non solo rappresentare un modello inedito di integrazione nel panorama nazionale ma, addirittura, la possibilità certificata di superare (se non aggirare) il decreto Salvini sulla sicurezza.
Con un parallelismo al modello Riace di Mimmo Lucano che potrebbe non essere solo una suggestione.
Durante un tavolo alla Prefettura di Roma, il sindaco di Castelnuovo, Riccardo Travaglini, ha raggiunto un pre-accordo “verbale” per far sì che alcuni dei migranti ospitati nel secondo centro per migranti del Paese possano essere accolti dai cittadini del posto, resisi disponibili dopo l’eco mediatica di questa settimana.
“E’ la prima volta che succede in Italia, siamo molto soddisfatti”, ha commentato Travaglini.
IL PRE-ACCORDO
Un’accoglienza certificata, garantita dall’ente locale e “vidimata” dalla Prefettura, che dovrebbe prevedere anche un rimborso in favore delle persone resesi disponibili.
Cifra che ovviamente sarà “unitariamente inferiore alle spese sostenute per l’accoglienza dei migranti all’interno del centro (i famosi 35 euro, ndr)”, spiegano fonti del Comune a nord di Roma.
I servizi sociali comunali, insieme a una task-force della Regione Lazio e della Asl territoriale, in settimana hanno verificato e scremato le proposte giunte in settimana al primo cittadino, valutando lo stato dei luoghi messi a disposizione e i requisiti minimi personali (assenza di precedenti penali, ecc.).
Lunedì l’incartamento verrà portato in Prefettura, che nel frattempo sta mettendo a punto i termini legali con cui formalizzare l’accordo.
Anche perchè, secondo le intenzioni, i soggetti resisi disponibili all’accoglienza dovrebbero entrare a far parte di una sorta di albo e sottoscrivere un contratto. Cosa che potrebbe aprire la strada a successive “collaborazioni”, nel caso il “progetto ponte” dovesse avere un seguito.
A quanto spiegato, per ognuna di queste posizioni ci sarà la mediazione di un’associazione o di un’onlus che si occuperà di seguire quella che diventerà una vera e propria alternativa alla vecchia accoglienza di secondo livello, messa al bando dal Dl Sicurezza.
QUALI MIGRANTI SARANNO ACCOLTI
Fra i migranti che resteranno a Castelnuovo di Porto e dintorni “almeno per 6 mesi”, ci sono 4 famiglie con altrettanti minori che avevano iniziato la scuola e che almeno avranno la possibilità di concludere l’anno. Oltre a loro, verranno ospitati altri 4 ragazzi, fra quelli che dovevano essere trasferiti, che hanno mostrato di essersi pienamente integrati nel territori, selezionati fra quelli segnalati nei mesi scorsi dallo stesso Comune per essersi distinti particolarmente nell’ambito scolastico, del volontariato, delle arti e mestieri e dello sport.
Fra questi il centravanti della Castelnuovese, Anszur Cissè, che potrebbe essere ospitato dalla famiglia di un compagno di squadra: l’atleta senegalese, classe 1999, proprio questa mattina ha arbitrato una gara fra pulcini (bimbi di 8-10) presso il campo sportivo comunale, cui e’ seguita una partita di solidarieta’ fra la squadra locale e una selezione dei 107 lavoratori della Coop Auxilium che dal 31 gennaio resteranno senza lavoro.
Infine, qui sta la grande novità , nel protocollo sono stati inseriti anche i 16 migranti (erano 19, ma in 3 sono scappati) che sarebbero dovuti comunque uscire dal Cara non avendo più diritto, in base al decreto Salvini, ad accedere al circuito di seconda accoglienza. Una grande novità che potrebbe rappresentare il precedente più importante.
IL NUOVO MODELLO E IL PARAGONE CON RIACE
Se tutto andrà in porto, i prossimi 6 mesi saranno decisivi per capire se il “modello Castelnuovo” avrà un futuro o se resterà un “progetto ponte”. La “accoglienza diffusa”, infatti, da un lato eviterebbe che le persone che terminano il loro percorso nei centri d’accoglienza possano finire per strada, andando fra l’altro — e questa è una delle principali critiche al Dl Sicurezza — a incrementare la percezione di degrado legata ai migranti.
Dall’altra, è stato spiegato, assegnando queste persone ai cittadini che si rendono disponibili e che vengono “vidimati” dalla Prefettura, si garantirebbe un percorso di integrazione più efficace e di sicuro premiale rispetto ai soggetti che danno le risposte migliori; una diluizione del “problema” e dunque della percezione di chi vede con sospetto la presenza di queste persone; infine — e non è poco — un risparmio nelle risorse da destinare ai centri d’accoglienza. Di qui il confronto, con la cittadina calabrese Riace, dove il sindaco Mimmo Lucano da 20 anni promuove percorsi lavorativi che, nel tempo, hanno consentito ai migranti di integrarsi, rendersi utili e farsi ben volere dalla cittadinanza senza “pesare” sulla comunità locale.
(da agenzie)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
IL GRILLINO ANTICIPA IL SERVIZO DELLE IENE ED E’ COSTRETTO AD AMMETTERE CHE LO SAPEVA, MA PER I SUOI FANS E’ UNA VITTIMA
Alessandro Di Battista in un video su Facebook ha raccontato che è in programma un servizio delle Iene che racconterà di un dipendente in nero nella ditta del padre Vittorio Di Battista, la Dibitec che è arrivata alle cronache negli scorsi mesi dopo una serie di articoli del Giornale e sull’onda dei racconti sul padre di Di Maio.
Di Battista racconta che Filippo Roma delle Iene gli ha fatto delle domande nei giorni scorsi ed evidentemente il video serve ad “attenuare” l’effetto del servizio, “preparando” i fans alla “rivelazione”.
Il racconto di Di Battista, in un video che inizia con la voce di Sahra che lo incoraggia con un “Dà i” e con “Wish you were here” dei Pink Floyd in sottofondo — d’altro canto siamo tutti anime perse che sguazzano in una boccia per i pesci — parte dal fatto che Filippo Roma è andato stamattina da Vittorio Di Battista per chiedergli del dipendente in nero.
«Questa mattina mi ha chiamato mio padre e mi ha detto che era stato avvicinato da Filippo Roma delle Iene, che gli ha fatto delle domande sulla piccola impresa che abbiamo a livello familiare. A un certo punto gli ha chiesto se ha un lavoratore in nero e mio padre gli ha detto sì».
Poi Di Battista racconta che lui era già a conoscenza della vicenda: «Io questa cosa l’ho saputa perchè quando sono usciti degli articoli diffamatori nei confronti dell’azienda di famiglia sono andato dall’avvocato con mio padre per vedere se ci fosse la possibilità di fare determinate azioni legali. Quando sono tornato in macchina ho chiesto a mio padre se fosse tutto a posto e lui mi ha detto no. E poi mi ha confessato del dipendente in nero».
Della Di.Bi.Tech si parlò a metà del dicembre scorso: il Giornale scrisse che secondo la visura camerale, ha 53mila e 370 euro di debiti verso i dipendenti, 151.578 euro di debiti verso le banche; 135.373 euro di debiti verso i fornitori; 60.177 euro di debiti tributari.
Questi numeri si riferiscono al 2016 perchè l’azienda non ha ancora pubblicato il bilancio 2018.
Vittorio Di Battista ha pubblicato all’epoca un post su Facebook citando Renato Rascel: “è arrivata la bufera / è arrivato il temporale, esorto gli amici, i conoscenti e i segugi al soldo di leggere, se ne sono capaci, i bilanci”.
La storia del dipendente in nero però non è collegata alla vicenda dei bilanci, a cui i Di Battista avevano risposto: «Io mi sono incazzato perchè è una cosa sbagliata ma lui mi ha spiegato che è una fase difficile dell’azienda e questa persona mi viene a dare una mano a fare lavori che lui non riesce più a fare. Io mi sono arrabbiato con mio padre perchè adesso che mi metto in moto con il MoVimento con la TAV, etc. Mi sono arrabbiato perchè lui non mi ha chiesto una mano ma non ce l’ha fatta a regolarizzare questa persona. L’impresa ha due dipendente, di cui una è mia sorella, non mi sono mai interessato all’impresa che comunque, come mi ha raccontato mio padre, vive delle difficoltà finanziarie», continua Di Battista che poi chiude il video tornando, come sempre, a chiedere alle Iene di fare un servizio su Berlusconi e la mafia e sui pagamenti delle aziende di Berlusconi a Costa Nostra.
Dopo appena un’ora, sulla sua pagina Facebook sono oltre 2.800 i commenti dei follower. E tutti sono dalla sua parte: c’e’ chi parla di “persecuzione”, dopo che le Iene avevano già fatto ‘le pulci’, per usare l’espressione di Di Battista, a Di Maio per l’azienda di suo padre; e chi se la prende con la “trasmissione pagata dal nano mafioso”.
(da agenzie)
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Gennaio 26th, 2019 Riccardo Fucile
E’ L’ITALIA CHE SA ANCORA APPREZZARE I SENTIMENTI, NON QUELLA DEI RIFIUTI UMANI CHE SANNO SOLO ODIARE
Voleva salutare i suoi due cani prima di morire, accarezzarli ancora, voleva le feste. E il desiderio
del signor Elvio Donattini è stato esaudito: Piero e Gilda, i suoi cani, venerdì sono stati portati in ospedale, si sono arrampicati sul letto, scodinzolando.
Le foto postate dalla Usl di Imola sul profilo Fb fanno bene al cuore, e centinaia i commenti apparsi sotto, ringraziamenti.
“Ci sono regole e procedure da rispettare, ma umanizzare l’ospedale è anche questo e crediamo che debba essere fatto”, si legge nel post dei medici dell’ospedale. I due cani sono entrati con la museruola fino al capezzale del signor Elvio.
Per avere i documenti necessari all’ingresso dei cani in ospedale occorrono forse quattro-cinque giorni. Serve il libretto sanitario dei cani completo, una vaccinazione specifica che copre il cane per quindici giorni, l’assicurazione sugli animali, museruola, un guinzaglio di un metro e mezzo e i sacchetti per eventuali necessità , Infineserve il permesso del medico del paziente e quello della Direzione sanitaria. La famiglia ha espletato tutte le procedure ma è stata ascoltata, il poco tempo rimasto, è stato considerato. Il signor Elvio è morto pochi giorni dopo, un uomo amato.
“Grazie di tutto anche se ieri ci ha spezzato il cuore. Speriamo che tanti altri malati possano provare la stessa emozione che ha provato mio babbo poter avere i suoi cani vicino per un po’ so che lo abbiamo reso tanto felice perchè anche loro fanno parte della nostra bella famiglia”, scrive Maurizia, la figlia.
“Ci permettiamo di intervenire”, scrivono gli stessi medici interrompendo il flusso dei commenti su Facebook, “solo per spiegare che tutto è stato fatto con la massima responsabilità e secondo una procedura formalizzata e studiata per garantire sicurezza, igiene e rispetto per gli altri pazienti”.
Ma i complimenti su Fb alla Usl sono una valanga.
Arrivano dall’Italia, ma anche da fuori. “Vivo in Brasile da 5 anni purtroppo, vedere questi episodi mi fa avere molta più ‘saudade’ della mia Italia”, scrive Alessandro. Per una volta il lato umano è stato più forte della burocrazia, delle carte, delle firme. E un desiderio rispettato, oggi, vale moltissimo.
(da agenzie)
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