L’OSPEDALE DI IMOLA ESAUDISCE L’ULTIMO DESIDERIO DI ELVIO: RIABBRACCIARE I SUOI CANI PRIMA DI MORIRE
E’ L’ITALIA CHE SA ANCORA APPREZZARE I SENTIMENTI, NON QUELLA DEI RIFIUTI UMANI CHE SANNO SOLO ODIARE
Voleva salutare i suoi due cani prima di morire, accarezzarli ancora, voleva le feste. E il desiderio del signor Elvio Donattini è stato esaudito: Piero e Gilda, i suoi cani, venerdì sono stati portati in ospedale, si sono arrampicati sul letto, scodinzolando.
Le foto postate dalla Usl di Imola sul profilo Fb fanno bene al cuore, e centinaia i commenti apparsi sotto, ringraziamenti.
“Ci sono regole e procedure da rispettare, ma umanizzare l’ospedale è anche questo e crediamo che debba essere fatto”, si legge nel post dei medici dell’ospedale. I due cani sono entrati con la museruola fino al capezzale del signor Elvio.
Per avere i documenti necessari all’ingresso dei cani in ospedale occorrono forse quattro-cinque giorni. Serve il libretto sanitario dei cani completo, una vaccinazione specifica che copre il cane per quindici giorni, l’assicurazione sugli animali, museruola, un guinzaglio di un metro e mezzo e i sacchetti per eventuali necessità , Infineserve il permesso del medico del paziente e quello della Direzione sanitaria. La famiglia ha espletato tutte le procedure ma è stata ascoltata, il poco tempo rimasto, è stato considerato. Il signor Elvio è morto pochi giorni dopo, un uomo amato.
“Grazie di tutto anche se ieri ci ha spezzato il cuore. Speriamo che tanti altri malati possano provare la stessa emozione che ha provato mio babbo poter avere i suoi cani vicino per un po’ so che lo abbiamo reso tanto felice perchè anche loro fanno parte della nostra bella famiglia”, scrive Maurizia, la figlia.
“Ci permettiamo di intervenire”, scrivono gli stessi medici interrompendo il flusso dei commenti su Facebook, “solo per spiegare che tutto è stato fatto con la massima responsabilità e secondo una procedura formalizzata e studiata per garantire sicurezza, igiene e rispetto per gli altri pazienti”.
Ma i complimenti su Fb alla Usl sono una valanga.
Arrivano dall’Italia, ma anche da fuori. “Vivo in Brasile da 5 anni purtroppo, vedere questi episodi mi fa avere molta più ‘saudade’ della mia Italia”, scrive Alessandro. Per una volta il lato umano è stato più forte della burocrazia, delle carte, delle firme. E un desiderio rispettato, oggi, vale moltissimo.
(da agenzie)
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