IL RAGAZZO MALATO DI SLA SI CANDIDA IN SARDEGNA CON FORZA ITALIA: “SONO STATI SERI CON ME, A DIFFERENZA DEL MINISTRO LEGHISTA FONTANA CHE DOPO TANTE PROMESSE E’ SPARITO”
ALLA FACCIA DEL MINISTERO DELLA DISABILITA’ E DELLE BALLE DI FONTANA: “DOVE VENIRE A TROVARMI, NON SI E’ NEANCHE PIU’ FATTO SENTIRE”
Paolo Palumbo, il più giovane ragazzo con Sclerosi laterale amiotrofica in Italia (ha 21 anni), ha deciso di candidarsi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna che si terranno il 24 febbraio 2019.
Palumbo, dopo aver vissuto sulla sua pelle le disfunzioni del sistema sanitario e tutte quelle inadempienze burocratico-politiche delle quali, dice, i disabili sono vittime inermi, ha scelto di essere uno dei candidati di Forza Italia.
“Mi hanno promesso la creazione del nuovo Assessorato della Disabilità , una novità assoluta per la Sardegna e credo anche la prima volta a livello regionale in Italia — dice Palumbo al Fatto.it — Mi hanno assicurato una particolare attenzione ai temi che sostengo da anni: inclusione sociale e pari diritti per tutti. Voglio portare nelle istituzioni la battaglia per difendere le persone più deboli, soprattutto i disabili e gli anziani non autosufficienti, troppo spesso lasciati soli a vivere con le famiglie situazioni difficilissime”.
La scelta di Forza Italia e la questione M5S-Lega
Nonostante le diverse richieste di candidarsi Palumbo ha scelto Forza Italia, schierata a sostegno del candidato di centrodestra come Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.
Ha preferito così il partito dove poco più di un mese fa è confluito anche Matteo Dall’Osso, deputato con sclerosi del M5s che ha lasciato i 5 stelle in polemica perchè, è stata l’accusa, “hanno trascurato il tema della disabilità ”.
Sul caso “non posso che dirmi molto impressionato — spiega Palumbo al Fattoquotidiano.it — Una persona con la Sclerosi Multipla che si era unita al M5s ai suoi albori nella speranza di lottare a favore dei disabili, e che ha cambiato schieramento in modo così netto, ha sicuramente lanciato un messaggio forte. Non posso dare un giudizio politico del suo cambiamento ma comprendo la scelta, viste le aspettative tradite”.
Palumbo non ha scelto neanche di schierarsi con la Lega, nonostante quello di Salvini sia il partito che ha spinto di più per creare il Ministero della Disabilità , guidato dal leghista Lorenzo Fontana.
Su di lui Palumbo dice al Fatto.it che “a novembre ho avuto un incontro con il ministro. Dovevamo lavorare insieme per una legge costruita apposta per i disabili. Aveva promesso di venire a trovarmi, ma l’incontro è slittato all’inï¬nito ï¬nchè i contatti si sono interrotti. Ancora una volta la politica non è stata consequenziale nelle promesse e nelle azioni. Di sicuro — continua Palumbo — se la mia battaglia è quella per l’ascolto dei disabili e poi succedono cose simili, la voglia di mantenere i rapporti non aumenta”.
Perchè quindi si è candidato con FI? A spiegarlo è proprio il neocandidato: “Oltre ai programmi condivisi, è stato l’interessamento per la mia condizione da parte del Presidente Silvio Berlusconi che si è esposto in prima persona per stare dalla mia parte. E’ attivo nel sociale senza fare proclami e così ho scelto chi mi voleva a tutti i costi”.
L’incontro con Obama e Matteo Renzi
Paolo ha fatto parlare di sè soprattutto da quando Barack Obama ha voluto incontrarlo di persona in occasione del “Seeds & Chips Global Food Innovation Summit” a Milano, dove ha conosciuto anche Renzi, per il quale nutre “grande rispetto”. Da tre anni Paolo combatte una battaglia quotidiana contro la SLA che non lo costringe però a rinunciare al suo sogno: “Che i disabili smettano di essere una comunità dimenticata. Sarà solo grazie al maggiore rispetto nei nostri confronti che potremo dar vita a qualcosa di straordinario. Il mio slogan — continua Palumbo — è semplice: ‘Finalmente Abili’. Aiutatemi a renderlo reale”.
Ed è proprio grazie a quest’idea, che può sembrare utopica aggiunge lui, che “ho deciso di intraprendere quest’avventura politica. Voglio veicolare tutta la passione che avrei messo nel mio mestiere (quello del cuoco, ndr) nella mia nuova missione: risolvere problemi gravi per la qualità di vita di moltissimi sardi con disabilità e anziani non deambulanti, partendo dalla conoscenza diretta delle loro esigenze grazie anche alla mia esperienza personale.
Il mio programma, tra i vari punti, vuole migliorare le strutture di cura, sostenere il ruolo del caregiver familiare, creare una cooperazione tra l’ufficio protesi e le farmacie, rendere le spiagge sarde accessibili per tutti. Solo la politica può cambiare le cose realmente e perciò voglio provare a creare un inedito Assessorato della disabilità per sostenere tutti i disabili della Sardegna”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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