Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
I DATI AGGIORNATI A IERI SERA PARLANO DI UN 41% DI OCCUPAZIONE DEI POSTI LETTO: LA SOGLIA CRITICA E’ FISSATA AL 30%
La situazione dei reparti di terapia intensiva in Italia diventa ogni giorno più critica. La percentuale media nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle rianimazioni continua a salire, raggiungendo il 41%, ovvero ben 11 punti percentuali oltre la soglia critica fissata al 30% dal ministero della Salute, come certificano gli ultimi dati dell’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas), aggiornati a ieri sera.
Ma se la percentuale media tocca il 41%, sono 13 le Regioni e Province autonome che ‘sforano’ oltremodo il livello critico: la situazione peggiore è quella della Lombardia al 61%, seguita dalle Marche al 60%, e dal Piemonte al 58%. Ancora, molto sopra soglia: Emilia Romagna (52%), Provincia autonoma di Trento (51%), Friuli Venezia Giulia (49%), Puglia (44%), Umbria (43%), Toscana (42%), Lazio (40%), Molise (38%), Abruzzo (36%), Liguria (32%).
Proprio sopra soglia, al 30%, invece la Valle d’Aosta, mentre le altre Regioni sono tutte sotto il livello critico.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
L’EX PREMIER ERA ACCUSATO DI PECULATO DOPO UN ESPOSTO DI FDI… IL TRIBUNALE DEI MINISTRI NON HA RAVVISATO IRREGOLARITA’
Il Tribunale dei ministri ha archiviato il procedimento che vedeva indagato per peculato l’ex
presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in relazione all’uso della scorta. Al vaglio dei pm della Procura di Roma, dopo una denuncia di Fdi, era finito un episodio del 26 ottobre, ovvero l’intervento della scorta del premier per fare uscire da un supermercato Olivia Palladino, compagna di Conte, vista la presenza all’esterno di un inviato della trasmissione le Iene. I pm di piazzale Clodio dopo avere iscritto l’ex premier avevano, come da prassi, inviato gli atti al Tribunale dei Ministri.
L’indagine era partita lo scorso autunno. Il 26 ottobre la compagna del premier, Olivia Paladino, era in giro sotto casa quando venne “braccata” da un giornalista de Le Iene, Filippo Roma, che le chiedeva dei problemi con il Fisco di suo padre, Cesare, patron dell’hotel Plaza nella Capitale.
La fidanzata del presidente del Consiglio, per sfuggire alle domande, si rifugiò in un supermercato. Dopo pochi minuti alcuni agenti della scorta del capo del governo arrivarono per “metterla in salvo”. In seguito all’accaduto, la Procura di Roma aveva ricevuto l’esposto di Roberta Angelilli di Fratelli d’Italia che segnalava l’episodio e ipotizzava “un uso improprio” della scorta da parte di Conte.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
IL PARERE DEL MINISTERO: “PREVISTA DEROGA ALL’ABBLIGO DI QUARANTENA PER DEPUTATI E SENATORI “PER PROSEGUIRE IL MANDATO PARLAMENTARE”… MA AL GP DEL BAHREIN RENZI HA FORSE “PROSEGUITO IL SUO MANDATO PARLAMENTARE”?
Il viaggio in Bahrein era per sport. Matteo Renzi rivendica la libertà di poter girare il mondo in pandemia anche solo per guardare la Formula 1.
Di usare una presunta prerogativa dei parlamentari — viaggiare all’estero senza quarantena — per uno svago privato.
Sappiamo grazie al tampone effettuato in aeroporto, reso pubblico dal suo staff, che l’ex premier è arrivato a Manama sabato pomeriggio attorno alle 15, poi è andato al circuito a vedere le qualificazioni.
La trasparenza del viaggio finisce qui: Renzi non vuole rendere pubblici gli incontri e le motivazioni della sua trasferta nel Golfo Persico. Se si accredita la sua versione, quella in Bahrein è stata una vacanza.
Ne ha diritto? I parlamentari possono viaggiare e rientrare anche da Paesi extraeuropei senza doverne rendere conto?
Il tema è stato sciolto da un parere del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, che ha stabilito la deroga all’obbligo di quarantena per onorevoli e senatori “per proseguire il mandato parlamentare”. Un’esenzione che in origine doveva “sanare” la situazione degli eletti all’estero, costretti a viaggi frequenti. Poi è stata interpretata in modo estensivo.
Sarebbe logico e opportuno che queste missioni quindi siano per l’esercizio delle funzioni parlamentari.
Il concetto volutamente ambiguo “per proseguire il mandato parlamentare” è diventato un modo per sottrarsi alla quarantena.
Renzi è andato in Bahrein in vacanza, secondo la sua versione: cosa c’entra la “prosecuzione del mandato parlamentare” in tutto questo?
Nulla, appunto.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
GLI AMICI DI LINGUA SI STANNO RIVELANDO I SUOI PEGGIORI NEMICI: ANCHE PER QUESTO CALA IL CONSENSO AL PREMIER
Giuro che non ce l’ho con Draghi. Scrivo per il suo bene, alla luce dei sondaggi che lo danno in calo
per colpa non sua (è lì da un mese e mezzo), ma dei suoi amici di lingua che si stanno rivelando i suoi peggiori nemici.
Mi spiego: se tutti scrivono ogni giorno che “accelera sui vaccini” col famoso “cambio di passo” e le inoculazioni traccheggiano, la gente non pensa che sia per le poche dosi e per le solite Regioni: pensa di avere scambiato un freno a mano per un acceleratore, cioè che sia colpa sua.
Se poi qualunque banalità esca dalla sua bocca (quandoque bonus dormitat Homerus, ed era Omero) diventa una frase geniale ed epocale, nessuno si accorgerà di quelle geniali ed epocali.
È l’effetto Brian di Nazareth, il personaggio dei Monty Python scambiato per il Messia da una turba di squilibrati che gridavano al miracolo per qualunque sua banalità , anche se diceva che le bacche di ginepro crescono sui cespugli di ginepro.
Se i media annunciano il “blocco delle esportazioni dei vaccini”, “scoperto il deposito segreto dei vaccini ad Anagni”, “lo schiaffo di Anagni” come se AstraZenaca fosse papa Bonifacio VIII e Draghi fosse Gino Bombaci, la gente pensa di aver risolto il problema: valle a spiegare che le fiale erano ad Anagni perchè dovevano essere ad Anagni e tutto continua come prima.
Se Draghi dice che il Mezzogiorno è importante, sai che novità : lo dicevano già Franchetti e Sonnino nel 1876.
Giusto, per carità , ma aprirci paginoni con titoli roboanti tipo “Draghi, missione Sud: ‘La ripresa dell’Italia passa dal meridione’” (sempre Rep) e “Draghi: spinta per il Mezzogiorno” (Corriere) fa ridere. Se “Letta parla con Draghi” (Foglio) è normale, ci parlano in tanti, mica gli è apparsa la Madonna.
Domenica mi ha affascinato, rapito, paralizzato un’intera pagina del Corriere dal titolo: “Il messaggio di Draghi a (tutti) i partiti: se mi convince un’idea intendo seguirla” (sottinteso: mecojoni!). L’ho letto e riletto, girato e rigirato. Ma — confesso la mia inadeguatezza — non sono proprio riuscito a capire dove fosse il lampo di genio.
Anche a me, nel mio piccolo, capita di seguire le idee che mi convincono e, viceversa, di ignorare quelle che non mi convincono. Anzi, dirò di più: mi parrebbe strano il contrario e mi preoccuperei se il Premier Migliore seguisse idee che non lo convincono. Ma non mi sono mai sognato di candidarmi a Bankitalia, alla Bce o a Palazzo Chigi per così poco.
E ho il vago sospetto che lo stesso atteggiamento mentale che condivido con Draghi ci accomuni ad alcuni miliardi di esseri umani.
Poi, certo, ci sono pure gli spiriti bizzarri che seguono rigorosamente ed esclusivamente le idee che non li convincono.
Ma non si può avere tutto, dalla vita.
(da il Fatto Quotidiano”)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
CHI E’ L’ACCOMPAGNATORE DI RENZI E IL CRAC IN SVIZZERA
Oltre alle regole fantasiose a destare critiche ci pensano anche gli accompagnatori scelti. Ad affiancare il senatore di Rignano in Bahrein c’era anche Paolo Campinoti (come si vede in foto a fianco), imprenditore di Siena, ex presidente di Confindustria Toscana sud.
Un anno fa era stato proposto per il Cda di Monte dei Paschi. Una nomina poi tramontata. Campinoti è ad della Pramac, parte della Ducati. Tutti i futuri piloti di Borgo Panigale passano dalla Pramac, quelli che Campinoti definisce “i suoi figliuoli”.
Domenica 28 marzo Campinoti invece di seguire il suo team, è volato in Bahrein insieme a Renzi. E probabilmente in questo c’entra anche il legame con Stefano Domenicali, amministratore delegato della società che gestisce il mondiale di Formula 1.
Le quote della Pramac
L’azienda Pramac, che vende elementi elettrici in tutto il mondo, si chiama Pr industrial Srl e la maggioranza è detenuta di un gruppo industriale statunitense. Campinoti controlla il 35 per cento della Pramac e lo fa attraverso la Casole lavorazioni industriali Srl, società di Firenze.
Il crac in Svizzera e i reati ipotizzati
Campinoti nel 2014 si ritrova coinvolto in una vicenda giudiziaria in Svizzera, ovvero il crac della Pramac Swiss Sa. Amministrazione infedele, bancarotta fraudolenta, frode del pignoramento e diminuzione dell’attivo in danno dei creditori: queste i reati ipotizzati in capo a Campinoti e agli altri tre dirigenti.
Da quella vicenda 130 dipendenti ne uscirono senza un lavoro e fu lasciato un debito di 144 milioni di franchi.
(da TPI)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
IL DEPUTATO RENZIANO MARATTIN PRENDE LA MULTA ANTI-COVID
Lui che è il capo, Matteo Renzi, era in Bahrain a gustarsi il Gran premio di Formula 1 accanto a tutti
gli ospiti d’onore della prima gara del Mondiale automobilistico del 2021.
L’altro, il suo fedelissimo, Luigi Marattin, invece è rimasto a casa a Roma, ma gli è costato caro, come a un quisque de populo qualunque: il dì di festa lo ha passato alle prese con i carabinieri che lo hanno multato per aver ricevuto gente sulla sua terrazza a due passi da piazza Barberini.
Vietatissimo per via dei limiti imposti dal Covid, mica come volare al Gran premio.
E così quella appena trascorsa, per il leader di Italia Viva è stata più che una domenica delle Palme, proprio una Pasqua degna del miglior Marchese del Grillo: “Io so’ io e voi non siete un c…o”.
Mentre Marattin, deputato di stretta osservanza renziana, detto anche “lo sgobbone”, pare più Gasperino: pizzicato in castagna, manco fosse il carbonaro. Anche se la Madama proprio non se l’aspettava, come confessa al Fatto. “Sono arrivati i carabinieri avvertiti per via degli schiamazzi e della musica a tutto volume di chi si era riunito nella terrazza di fianco alla nostra. La mia fidanzata aveva invitato cinque amici… Sa, il momento, per via delle restrizioni, è difficile per tutti”.
Tutti tutti no, a guardar Renzi, che come fioretto quaresimale ha scelto il paddock di Manama. Tutt’altro spartito per Marattin costretto a offrire il petto su Facebook dove ha sentito il dovere di scusarsi pubblicamente con un post “sull’importanza di essere umani e quindi imperfetti”.
Eccolo: “Ieri pomeriggio (domenica, ndr) nella mia abitazione a Roma si è registrata una violazione della normativa anti-Covid, nella forma di un pranzo non consentito (non ha alcuna importanza se tale violazione riguardasse o meno il sottoscritto, visto che sono ovviamente responsabile di ciò che accade e di cui sono a conoscenza). Le forze dell’ordine — che erano alla ricerca di una violazione ben più grave in un appartamento della zona, ma che si sono per caso imbattute nella nostra — sono intervenute e hanno irrogato le sanzioni conseguenti”, ha spiegato mortificato. Ringraziando le forze dell’ordine per il loro lavoro e non è tutto: “Chiedo scusa. Un parlamentare ha l’obbligo di dare il buon esempio e certamente così non è stato in questo caso”. Chapeau.
Epperò il web non perdona: c’è chi apprezza il beau geste, chi gliene scrive di tutti i colori. Dicendo peste e corna di lui, dei politici in generale e pure di Renzi.
Altri per la verità lo invitano a darsi una mossa per convincere il governo a mettere fine a zone rosse e lockdown che costringono i ristoranti a rimanere chiusi, anche se poi ci si attrezza come si può: chi in terrazzo, chi in Bahrain.
Marattin incassa e si prepara al salasso per le bisbocce di domenica. “Macchè bisbocce. Io quando sono arrivati i carabinieri ero in camera a lavorare”.
Su quelle sudate carte che maneggia essendo presidente della Commissione Finanze della Camera dove si discute la riforma dell’Irpef che non gli dà tregua. Neppure per il tempo di dare una sbirciatina in tv al Gran premio di automobilismo? “Giuro, io la Formula 1 neppure la seguo: ho smesso di guardarla da quando Michael Schumacher non gira più”.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
“BISOGNEREBBE ASCOLTARE DI PIU’ LA VOCE DEGLI OSPEDALI”
A parlare sulle pagine del Corriere della Sera è Gabriele Tomasoni, direttore del Dipartimento di Emergenza degli Spedali Civili di Brescia, città epicentro della prima ondata di Covid e ancora in prima linea nella lotta al virus.
Sulle pagine del quotidiano, il medico racconta la battaglia quotidiana:
“Oggi siamo a 47 su 47. Lo so che sui bollettini c’è scritto 45, ma ieri notte abbiamo avuto un’altra emergenza e abbiamo creato due posti di terapia intensiva in più” […] A differenza dello scorso marzo, oggi abbiamo protocolli di cura, che applichiamo in modo preciso. Ma la risposta al virus continua a essere molto soggettiva, variabile in modo estremo da un organismo all’altro” […] Così, capita di perdere delle vite senza una vera ragione, all’improvviso. Una tragedia che ogni volta fatico ad accettare”.ù
A chi gli domanda se un riacutizzarsi dell’emergenza sarebbe stata evitabile, Tomasoni risponde:
“I cicli erano già stati previsti, anche se molti hanno finto di non sapere. Noi anestesisti ce lo aspettavamo più degli altri. Per questo dico che le restrizioni della seconda e della terza ondata avrebbero dovuto essere anticipate di un mese almeno. Abbiamo perso tempo, continuiamo a perseverare nello stesso errore”.
Per Tomasoni “ci sono tanti fattori” che spiegano il perchè la nuova emergenza:
“Uno è senz’altro l’abbassamento collettivo delle misure precauzionali, che questa estate furono ridotte a zero, creando la premessa per un rilassamento generalizzato che tuttora permane. Siamo stati troppo permissivi”
Il direttore del Dipartimento di Emergenza dell’ospedale bresciano sottolinea che i dati clinici di Brescia e della sua provincia avevano dato un preavviso di quel che sarebbe accaduto, facendo risalire il “punto di rottura” al periodo immediatamente successivo alle festività natalizie:
“Subito dopo le feste, ancora una volta. I contagi hanno preso a salire in modo quasi esponenziale. Anche nella nostra provincia. A febbraio abbiamo avuto 1.200 casi in sole 24 ore. Era chiaro che sarebbero saliti i ricoveri”.
“A giugno – riferisce ancora Tomasoni – avevamo organizzato l’ospedale per poter reggere a un aumento brusco di degenze. Nell’urgenza, sappiamo cosa fare. Per fortuna”. Ma allora perchè siamo di nuovo sotto pressione?
“Forse bisognerebbe ascoltare di più la voce degli ospedali. Noi anestesisti, pneumologi, rianimatori, siamo i canarini nella miniera di questa pandemia. E nessuno ci chiede mai nulla”.
(da Globalist)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
SFRUTTA UN VETTORE VIRALE ED E’ EFFICACE NELL’85% DEI CASI
Semplice da conservare, disponibile in moltissime dosi (se il produttore rispetterà gli impegni) e
soprattutto efficace dopo una sola dose.
Il vaccino di Janssen, compagnia di Johnson&Johnson, fa sperare nella grande svolta della campagna, ormai annunciata da settimane ma mai realmente avvenuta.
Il produttore ha chiuso un contratto con l’Europa per 200 milioni di dosi, all’Italia ne toccheranno 7,3 nel secondo trimestre e 15,9 nel terzo. Le prime consegne sono anunciate per il 19 aprile.
Il vaccino sarà prodotto in Olanda e verrà infialato anche in Italia, dalla multinazionale Catalent. La tecnologia utilizzata è quella basata sul vettore virale, cioè come quello di AstraZeneca.
Si inietta un adenovirus inattivo che viene usato per trasportare una porzione di Dna del coronavirus che, una volta inoculato, spinge le cellule a produrre la proteina spike contro la quale il sistema immunitario si organizza per essere pronto a contrastare il vero patogeno.
Secondo gli studi, il vaccino Janssen protegge nell’85% dei casi dalle forme severe di malattia. E’ stato testato su 43mila volontari e tra questi rappresentano un numero importante (oltre un terzo) le persone anziane, sulle quali quindi ci sono evidenze di efficacia simili a quelle delle classi di età più giovani.
Fondamentale è che basta una sola dose per ogni persona. Significa una raddoppiata capacità di copertura a parità di dosi rispetto agli altri vaccini. Inoltre non ci sono problemi di conservazione, visto che può restare in frigorifero per tre mesi a una temperatura tra 2 e 8 gradi.
Questo lo rende molto maneggevole ad esempio per essere utilizzato negli studi dei medici di famiglia o comunque essere conservato in piccoli ambulatori, farmacie eccetera. Riguardo alla sua capacità di funzionare contro le varianti attualmente più diffuse, dall’azienda spiegano che l’efficacia è documentata anche contro quelle modificazioni. Seppure inferiore, comunque permette di evitare le forme gravi di malattia.
Il quartier generale della multinazionale farmaceutica è a New Brunswick, nello Stato del New Jersey ma il vaccino è nato tra Massachusetts e Europa. I luoghi chiave sono stati il centro di ricerca Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, dove i ricercatori hanno lavorato in collegamento con quelli del centro vaccini Janssen Pharmaceutical di Beerse, in Belgio, e del Centro biologico Janssen di Leiden, in Olanda.
In questo triangolo si sono concentrate le tre fasi obbligatorie di sperimentazioni del vaccino sui volontari. Ma la seconda fase, quella operativa, ha visto l’allargamento della rete di produzione. Per aumentare la produzione l’azienda americana ha stretto dal 2020 una partnership con la Catalent, che ha sede in New Jersey.
L’accordo prevede che una parte della produzione dei vaccini venga fatta in Usa e in Italia, nello stabilimento di Anagni della Catalent, in provincia di Frosinone.
Un altro accordo, per la produzione quinquennale di vaccini, è stato siglato con la Emergent BioSolutions, i cui stabilimenti si trovano in Maryland. La società farmaceutica francese Sanofi ha inoltre offerto a J&J il proprio stabilimento di Marcy l’Etoile per la produzione del vaccino ad un ritmo di 12 milioni di dosi al mese.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
IL CANADA SEGUE LA FRANCIA: VIETA ASTRAZENICA AGLI UNDER 55
La città di Berlino ha deciso di bloccare la vaccinazione con AstraZeneca per gli under 60, citando nuovi dati su sospetti effetti collaterali.
L’ospedale Charitè della capitale tedesca aveva già fermato le vaccinazioni delle sue collaboratrici sotto i 55 anni di età . Lo riferisce la agenzia di stampa tedesca Dpa.
“Questo passo si rende necessario per la Charitè perchè nel frattempo ci sono stati altri casi di trombosi cerebrale di donne in Germania”, ha detto la portavoce della clinica universitaria Manuela Zingl.
Anche il distretto di Euskirchen in Nordreno-Vestfalia ha sospeso la vaccinazione con AstraZeneca alle donne sotto i 55 anni dopo che la settimana scorsa un’altra donna di 47 anni era morta in seguito alla vaccinazione.
Decisioni che vengono prese dopo che il Canada, già ieri, aveva preso questa strada bloccando le vaccinazioni per gli under55.
Il Canada è l’ultimo Paese a frenare l’uso del vaccino AstraZeneca, sospendendo l’uso per le persone con più di 55 anni. La decisione del Comitato nazionale sull’immunizzazione arriva dopo le preoccupazioni per i casi avvenuti soprattutto in Europa di rare forme di coaguli di sangue e trombosi, in particolare sui più giovani e in donne di mezza età .
Pur non essendoci alcun caso simile in Canada, la direttrice del Comitato sull’immunizzazione (Naci) ha spiegato che saranno necessari ulteriori studi per sgombrare il campo da ogni dubbio sulla sicurezza del vaccino sviluppato a Oxford per i soggetti più giovani, così come ha deciso di fare la Francia. Le autorità sanitarie canadesi hanno chiesto ad AstraZeneca maggiori informazioni «nel contesto canadese».
(da agenzie)
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