PRANZO IN TERRAZZA
IL DEPUTATO RENZIANO MARATTIN PRENDE LA MULTA ANTI-COVID
Lui che è il capo, Matteo Renzi, era in Bahrain a gustarsi il Gran premio di Formula 1 accanto a tutti gli ospiti d’onore della prima gara del Mondiale automobilistico del 2021.
L’altro, il suo fedelissimo, Luigi Marattin, invece è rimasto a casa a Roma, ma gli è costato caro, come a un quisque de populo qualunque: il dì di festa lo ha passato alle prese con i carabinieri che lo hanno multato per aver ricevuto gente sulla sua terrazza a due passi da piazza Barberini.
Vietatissimo per via dei limiti imposti dal Covid, mica come volare al Gran premio.
E così quella appena trascorsa, per il leader di Italia Viva è stata più che una domenica delle Palme, proprio una Pasqua degna del miglior Marchese del Grillo: “Io so’ io e voi non siete un c…o”.
Mentre Marattin, deputato di stretta osservanza renziana, detto anche “lo sgobbone”, pare più Gasperino: pizzicato in castagna, manco fosse il carbonaro. Anche se la Madama proprio non se l’aspettava, come confessa al Fatto. “Sono arrivati i carabinieri avvertiti per via degli schiamazzi e della musica a tutto volume di chi si era riunito nella terrazza di fianco alla nostra. La mia fidanzata aveva invitato cinque amici… Sa, il momento, per via delle restrizioni, è difficile per tutti”.
Tutti tutti no, a guardar Renzi, che come fioretto quaresimale ha scelto il paddock di Manama. Tutt’altro spartito per Marattin costretto a offrire il petto su Facebook dove ha sentito il dovere di scusarsi pubblicamente con un post “sull’importanza di essere umani e quindi imperfetti”.
Eccolo: “Ieri pomeriggio (domenica, ndr) nella mia abitazione a Roma si è registrata una violazione della normativa anti-Covid, nella forma di un pranzo non consentito (non ha alcuna importanza se tale violazione riguardasse o meno il sottoscritto, visto che sono ovviamente responsabile di ciò che accade e di cui sono a conoscenza). Le forze dell’ordine — che erano alla ricerca di una violazione ben più grave in un appartamento della zona, ma che si sono per caso imbattute nella nostra — sono intervenute e hanno irrogato le sanzioni conseguenti”, ha spiegato mortificato. Ringraziando le forze dell’ordine per il loro lavoro e non è tutto: “Chiedo scusa. Un parlamentare ha l’obbligo di dare il buon esempio e certamente così non è stato in questo caso”. Chapeau.
Epperò il web non perdona: c’è chi apprezza il beau geste, chi gliene scrive di tutti i colori. Dicendo peste e corna di lui, dei politici in generale e pure di Renzi.
Altri per la verità lo invitano a darsi una mossa per convincere il governo a mettere fine a zone rosse e lockdown che costringono i ristoranti a rimanere chiusi, anche se poi ci si attrezza come si può: chi in terrazzo, chi in Bahrain.
Marattin incassa e si prepara al salasso per le bisbocce di domenica. “Macchè bisbocce. Io quando sono arrivati i carabinieri ero in camera a lavorare”.
Su quelle sudate carte che maneggia essendo presidente della Commissione Finanze della Camera dove si discute la riforma dell’Irpef che non gli dà tregua. Neppure per il tempo di dare una sbirciatina in tv al Gran premio di automobilismo? “Giuro, io la Formula 1 neppure la seguo: ho smesso di guardarla da quando Michael Schumacher non gira più”.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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