Destra di Popolo.net

BRUSAFERRO: “I GIOVANI DAI 10 AI 29 ANNI ALIMENTANO DIFFUSIONE CONTAGI”

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

LA MAGGIORE CRESCITA IN QUELLA FASCIA DI ETA’

È un balzo importante quello registrato sull’indice Rt nazionale dai dati contenuti nel monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità con il ministero della Salute. Il report attesta indice di contagiosità nazionale sopra soglia 1, portandolo dallo 0,91 della scorsa settimana all’1,55.
«L’incidenza mostra come in quasi tutte le regioni ci sia una crescita» ha detto in conferenza stampa il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, «la crescita riguarda soprattutto fasce d’età 10-19 e 20-29 anni, quindi la popolazione giovane che alimenta i nuovi casi dell’epidemia».
Secondo il monitoraggio quasi tutte le Regioni sono a rischio moderato, mentre Basilicata e Valle d’Aosta restano ancora a rischio basso. Il quadro epidemiologico disegnato dai nuovi dati è in generale tornato a peggiorare con non poca preoccupazione per la diffusione della variante Delta.
Secondo quanto riportato dal monitoraggio settimanale Iss, sul fronte ospedaliero non ci sono Regioni che risultano sopra la soglia critica di occupazione dei posti letto, sia per quanto riguarda i malati in area critica che in area medica.
L’appello sui vaccini è poi arrivato dal direttore della prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza: «Invitiamo ancora una volta gli over 60 e anche gli over 50 a vaccinarsi, perché i tassi di ospedalizzazione in queste fasce non sono banali». L’aumento delle prenotazioni avvenuto dopo l’ulteriore appello del premier Draghi di ieri, 22 luglio, provocherà un ulteriore scatto in avanti, ma, come ha aggiunto Rezza, «bisogna ribadire l’importanza della scelta per evitare di l’eventuale congestione delle strutture ospedaliere nel momento in cui circola una variante molto contagiosa».
(da agenzie)

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OMICIDIO VOGHERA, ADRIATICI CAMBIA VERSIONE: “NON SO COME SIA PARTITO IL COLPO”

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

DOPO DUE ORE DI INTERROGATORIO IL GIP SI RISERVA SUI DOMICILIARI… LA PRIMA RICOSTRUZIONE DEL “COLPO PARTITO MENTRE SCIVOLAVA A TERRA” NON HA TROVATO RISCONTRO NEL VIDEO

“Non ho un ricordo preciso, non so come sia partito il colpo”. Si è difeso così davanti al gip Maria Cristina Lapi, Massimo Adriatici, l’assessore di Voghera che martedì sera ha ucciso con un colpo di pistola il cittadino marocchino Yous El Boussettaoui in una piazza centrale della città.
Dopo un interrogatorio di quasi tre ore, il gip di Pavia si è riservato di decidere sulla richiesta della Procura di confermare gli arresti domiciliari, e deciderà probabilmente domani mattina.
Nell’interrogatorio di garanzia, Adriatici – che è accusato di eccesso colposo di legittima difesa – ha così dato una versione diversa dei fatti: subito dopo l’arresto da parte dei carabinieri di Voghera aveva infatti dichiarato che il colpo era partito quando era scivolato a terra.
Una versione che sembra non corrispondere alle immagini del video della telecamera di sorveglianza della piazza. “Il nostro assistito è stato vittima di una violenza inattesa che l’ha fatto cadere a terra procurandogli uno stato di confusione” hanno dichiarato i legali di Adriatici, gli avvocati Colette Cazzaniga e Gabriele Pipicelli
Intanto la Procura di Pavia ha nominato un ingegnere informatico come consulente per migliorare la qualità del video agli atti dell’inchiesta che riprende la colluttazione tra l’assessore e Youns El Boussettaoui. Da una prima analisi sarebbero già emersi elementi utili per ricostruire l’accaduto. Nei prossimi giorni giungeranno i risultati degli esami tossicologici sia sull’assessore sia sul corpo della vittima.
(da agenzie)

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SALVINI AL BAR CON IL QR CODE DEL GREEN PASS, ORA DICE CHE SI SAREBBE VACCINATO STAMATTINA MA NON FORNISCE ALCUNA PROVA

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

NIENTE FOTO, NON DICE DOVE, NON FA VEDERE GLI ESTREMI: FINO A IERI CONTRO IL GREEN PASS, ORA LO MOSTRA IN FOTO… IN TEORIA POTREBBE ESSERE VACCINATO DA MESI E SOLO ORA MOSTRARE IL GREEN PASS

Una foto sui social scatena il giallo, ma poi alla domanda “ma il vaccino, lui, l’ha fatto o no?” la conferma è arrivata nel primo pomeriggio.
Matteo Salvini si sarebbe vaccinato oggi a Milano.
Dopo aver invocato per giorni la “libertà di scelta” sull’adesione alla campagna di immunizzazione, oggi il leader della Lega si sarebbe fatto somministrare la prima dose del farmaco anti-Covid. Una decisione programmata, ma che rischia di sembrare una retromarcia dopo lo schiaffo di ieri del premier Draghi, che in conferenza stampa ha dichiarato come “l’appello ai No vax sia un invito a morire”, praticamente un atto di accusa contro il leader della Lega. Ma procediamo con ordine.
Salvini in mattinata ha postato sui suoi profili social una foto in cui si fa ritrarre mentre beve un caffè. Sul tavolo si nota una mascherina poggiata sopra dei fogli. E sui quei fogli non si può non fare caso alla stampa inequivocabile di un Qr code, il codice digitale presente sul Green pass di chi è stato vaccinato contro il Covid.
Nel post che accompagna il tweet di Salvini, però, non c’è nessun riferimento chiaro alla vaccinazione e al Green pass. Si parla, genericamente, di “salute, lavoro e libertà”.
Salvini si sarebbe vaccinato questa mattina a Milano, dove gli sarebbe stata somministrata la prima dose. e miracolosamente avrebbe in poche ore ottenuto il grren pass per via telematica.
Nessuna foto della vaccinazione, nessuna indicazione su dove si sia recato per farlo, nessuna foto del documento dove emerga in che data ha ricevuto la somministrazione (ammesso che si tratti della sola prima dose e non della seconda).
Sulla base di questi elementi potrebbe anche essersi vaccinato da mesi e solo ora esibire il green pass.
(da agenzie)

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SALVINI MASSACRATO SUI SOCIAL DAI SUOI ELETTORI

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

DOPO LO SCHIAFFO DI DRAGHI, ORA VIENE PRESO A SBERLE DA CHI SI SENTE TRADITO

Giorni duri per il populismo della Lega, dopo aver in diverse occasioni annunciato che non avrebbe mai ceduto sul green pass ecco che Matteo Salvini ha lasciato campo al governo.
E dunque dal 6 agosto varrà il green pass. Il leader del carroccio si è dunque dilettato nell’ennesimo valzer, da no-vax è passato a sì certificato di vaccinazione. Come se ancora sentisse forte sul volto il colpo da ko tecnico di Mario Draghi.
Salvini ci ha provato anche a riconquistare il suo elettorato, deluso dalla sua scarsa fermezza. Ma i commenti sotto i post sono stati impietosi.
Qualcuno gli ricorda che il sodalizio gialloverde era effettivamente finito per screzi molto meno rilevanti, varrebbe la pena ricordare che in quell’occasione di motivi praticamente non ce n’erano. L’unica ragione per cui cadde quell’esecutivo è che Salvini aveva sentito l’odore di maggioranza assoluta, il resto è storia
A preoccupare di più il leader leghista sono però i commenti di chi annuncia il passaggio in quota elettorale Meloni o chi banalmente si definisce deluso dalla sua condotta.
Il crollo nei sondaggi e il crollo nei consensi del web è inarrestabile. Anche la sua solita exit strategy non ha funzionato questa vota. La foto con la sua bambina, sempre abbastanza presente nei periodi di crisi politica del leader, non ha scaldato il cuore dei leghisti. Anzi, in un grande atto di civiltà, i sostenitori della Lega hanno tranciato le gambe politicamente a Salvini senza praticamente mai citare la piccola Mirta.
“Libertà?? praticamente la maggior parte delle persone si vedranno togliere le proprie libertà personali e questa è libertà? E a pensare che ti ho anche votato”, scrive un utente.
Il tenore è sempre lo stesso, e il leader leghista è sempre più in difficoltà.
(da NextQuotidiano)

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NELLE CHAT DEI VIGILI URBANI DI ROMA PARTE IL BOICOTTAGGIO AL GREEN PASS: “E’ COME NEL NAZISMO”

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

E QUESTI SAREBBERO I TUTORI DELL’ORDINE IN CITTA’

Nelle chat di alcuni agenti della polizia municipale di Roma circola la foto nazista in verde contro il Green pass obbligatorio. A pensarla così non sarebbero in pochi, come dimostra un sindacalista convinto che fra 10 anni il certificato verde sarà giudicato dalla Storia come la stella gialla della Germania degli anni ’30
Chi farà rispettare l’obbligo del Green pass dove serve a Roma se anche tra i vigili urbani c’è chi boicotta il certificato verde?
Il dubbio sorge dopo che nelle chat private di alcuni agenti della polizia municipale romana è cominciata a circolare una bandiera nazista a tinta verde, proprio come il colore del certificato.
E accanto una scritta: «Green pass obbligatorio, lotta perché non accada».
Il caso raccontato da Il Messaggero potrebbe sembrare a prima vista il delirio di pochi agenti isolati, convinti che il nuovo decreto Covid appena varato dal governo Draghi possa solo minimamente essere accostato alle atrocità del nazismo. E invece il delirio sembra essere più diffuso di quanto si speri. Almeno stando a sentire il segretario romano del Sulpl, il sindacato dei lavoratori della polizia municipale, che al quotidiano romano arriva sostanzialmente a rivendicare quel messaggio: «Il paragone con il nazismo è improponibile? – dice Marco Milani – Forse sembrerà improponibile oggi, ma quando c’era il nazismo la stessa scienza ti diceva per esempio che l’omosessualità era una malattia e quindi se non ti curavi dovevi metterti la stella gialla. Ora, ottant’anni dopo, la scienza dice cose diverse». Secondo Milani quindi è solo questione di tempo perché un giorno l’umanità giudichi la richiesta di esibire un certificato che attesti la vaccinazione o un tampone negativo come oggi si giudicano gli orrori nazisti. Anzi non ci sarà neanche da aspettare tanto: «Fra 10 anni», risponde Milani che poi ci tiene a chiarire che le sue esternazioni su social e chat sono a titolo personale, da privato cittadino.
E come si comporterà sul lavoro lui e i colleghi che la pensano allo stesso modo? «Io farò di tutto per non essere destinato ai controlli sul Green pass».
Di sicuro comunque Milani non si aspetta il pugno duro dai vigili romani, dando un’interpretazione tutta sua dei decreti del governo: «Poi stiamo parlando di dpcm, sono solo atti amministrativi, hanno la stessa valenza della doppia fila: puoi fischiare e dire guarda, spostati oppure faccio la multa. Ma non c’è obbligo di contravvenzione». Multe che rischiano di non arrivare per niente: «Vedrete il tasso di applicazione delle contravvenzioni per il Green pass, sarà nullo».
Le teorie spericolate per Milani vanno avanti anche quando si parla di vaccini. Ci tiene a mettere in chiaro che lui ha pensato di immunizzarsi, ma per i suoi figli se ne guarda bene: «Non sono No vax, io sono vaccinato, ma non vaccinerò i miei figli. Per tutti i minori dovrebbe essere così, non c’è motivo».
(da agenzie)

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COME FUNZIONA IL GREEN PASS ALL’ESTERO

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

ECCO I PAESI DOVE E’ OBBLIGATORIO E PER QUALI ATTIVITA’

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato il nuovo decreto con cui il Green Pass diventerà obbligatorio in Italia a partire dal 6 agosto per consumare negli spazi al chiuso di bar e ristoranti, ma anche per accedere a teatri, cinema, stadi, palestre, centri sportivi, concerti, convegni e locali di intrattenimento e spettacolo.
Si tratta di una misura volta a limitare la circolazione dei contagi da Covid-19 e a incentivare la vaccinazione, evitando nuove chiusure che peserebbero ulteriormente sulle attività economiche, ora in fase di ripresa.
Ma come funziona il Green Pass negli altri Paesi europei e fuori dell’Europa? Dove è obbligatorio e dove invece se ne può fare a meno?
FRANCIA
Dal 21 luglio in Francia è obbligatorio il Green Pass vaccinale oppure un test anti-Covid negativo per avere accesso a cinema, musei o impianti sportivi, con più di 50 persone presenti. Un provvedimento più stringente, valido anche per caffè, ristoranti, treni e bus, dovrebbe essere adottato a partire da inizio agosto.
“Siamo ormai entrati nella quarta ondata della pandemia, soprattutto a causa della diffusione della variante Delta, più contagiosa”, ha dichiarato ieri il premier francese Castex. “La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo al momento per combattere questo focolaio epidemico. Il 96% dei nuovi casi non è stato vaccinato”.
Il Green Pass potrebbe infatti essere richiesto da agosto in bar e ristoranti, “ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l’identità della persona”.
Ci saranno sanzioni per chi non rispetta le regole, ha aggiunto, ma “ci sarà una settimana di tolleranza”. La decisione dell’Eliseo ha provocato un’ondata di proteste nel Paese, ma anche un boom di prenotazioni per il vaccino anti-Covid.
SPAGNA E PORTOGALLO
Al momento in Spagna il Green Pass è obbligatorio per i turisti inglesi in arrivo nelle isole Baleari e, in Catalogna, per partecipare agli eventi con più di 500 persone. Linea dura in Portogallo, dove dal 10 luglio il pass sanitario è obbligatorio per andare al ristorante in 60 comuni, inclusi Lisbona e Porto. In vigore anche il coprifuoco dalle 23 alle 5, con i bar che sono tenuti a osservare delle limitazioni di orario.
GRECIA E CIPRO
In Grecia il Green Pass è obbligatorio per ristoranti, bar e siti culturali, per evitare che i casi crescano a causa del turismo estivo e nei principali luoghi della movida. Per quanto riguarda Cipro, il pass è necessario per visitare centri commerciali, chiese, cinema, stabilimenti turistici, nelle sale interne dei luoghi di ristorazione e per partecipare a eventi in luoghi chiusi. Il “SafePass” si ottiene con un test negativo nelle 72 ore precedenti, almeno una dose di vaccino almeno tre settimane prima o la guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti.
GERMANIA E AUSTRI
La Germania per il momento non ha posto alcun limite a livello federale, ma le regole variano tra i diversi Land. In alcuni di questi, i ristoratori possono richiedere il pass per entrare nei locali. In Austria invece locali notturni, hotel e ristoranti sono accessibili solo con il pass.
ALTRI PAESI UE
Tra i Paesi che hanno adottato regole più stringenti c’è la Danimarca, dove il pass sanitario serve per andare nei ristoranti, cinema, musei, teatri. Persino i parrucchieri non accettano clienti senza prova di vaccino o tampone negativo.
In Lettonia e Lituania i vaccinati possono sedersi all’interno di ristoranti, frequentare palestre e cinema, mentre chi non è vaccinato può farlo lo stesso, ma dovrà sedersi fuori con il distanziamento e posti limitati.
In Ungheria il governo di Viktor Orban, che aveva imposto il Green pass per i ristoranti, dal 3 luglio ha tolto l’obbligo insieme a quello per le mascherine.
REGNO UNITO
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha sospeso tutte le restrizioni interne dallo scorso 19 luglio, nonostante la diffusione della variante delta nel Paese. Tuttavia dalla fine dell’estate sarà richiesto un certificato di vaccinazione (non quindi un tampone negativo o un certificato di guarigione) per accedere a locali e altri luoghi affollati. L’intento è soprattutto quello di spingere i giovani a vaccinarsi.
ISRAELE
Israele è il paese che fuori dall’Europa ha adottato per primo l’obbligo di Green Pass, con un certificato digitale che si può ottenere una settimana dopo aver fatto la seconda dose ed è valido già durante la primavera scorsa per attività come ristoranti e pub. L’attività di controllo, nel Paese, è responsabilità del personale del singolo locale, ma non ci sono state lamentele né da parte dei gestori né dai clienti.
(da agenzie)

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E’ BASTATO IL GREEN PASS PARZIALE PER UN BOOM DI PRENOTATI: 49.000 IN LOMBARDIA , 38.000 IN LAZIO

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

PER PAURA DI NON POTER ANDARE AL RISTORANTE O ALLA STADIO ORA MUOVONO IL CULO… A DIMOSTRAZIONE CHE CI VOLEVA MACRON A SVEGLIARE DRAGHI

Lombardia e Lazio registrano l’effetto Draghi o effetto “green pass” sull’andamento della campagna di vaccinazione, dopo il Cdm e la conferenza stampa di ieri.
La vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti scrive su Twitter che “cresce l’adesione alla campagna vaccinale, ieri circa 49mila cittadini si sono prenotati. Per venire incontro a queste nuove richieste saranno disponibili ulteriori 100mila nuovi posti per prime dosi, da oggi fino a fine agosto”.
Si tratta di “un ulteriore sforzo – sottolinea – per agevolare la vaccinazione, unico mezzo per contrastare e vincere il virus e proteggere sia la propria salute, sia quella della comunità”.
In Lombardia 5 milioni di persone hanno completato il ciclo vaccinale, a fronte di più di 7 milioni di adesioni e 11 milioni di dosi totali somministrate.
L’assessore al Welfare della Regione Lazio Alessio D’Amato ha comunicato che “dall’annuncio di ieri, da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi in merito al Green Pass abbiamo avuto oltre 38mila nuove prenotazioni per i vaccini, una spinta importante in una regione come il Lazio che oggi ha superato le 6,5 milioni di dosi somministrazioni e in cui il 62% della popolazione adulta ha completato il ciclo vaccinale”.
Anche in Piemonte è già visibile un “effetto Draghi” legato al Green Pass. A poche ore dalle decisioni del Governo in materia, “le prenotazioni per le vaccinazioni contro il Covid-19 sono raddoppiate” ha detto il governatore Alberto Cirio, a margine di un appuntamento in Regione. “Le decisioni di ieri del Governo – ha sottolineato Cirio – hanno avuto in Piemonte l’effetto di raddoppiare le richieste per le vaccinazioni: ogni ora sul nostro portale registriamo il doppio delle adesioni rispetto alle media dei giorni precedenti”.
(da agenzie)

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RT IN FORTE CRESCITA IN ITALIA: DA 0,91 A 1,26 IN UNA SETTIMANA

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

INCIDENZA DI 40 CASI PER CENTOMILA ABITANTI…VARIANTE DELTA ORMAI PREVALENTE

In forte crescita l’indice Rt in Italia, che nell’ultimo monitoraggio segna 1,26, contro lo 0,91 della scorsa settimana.
E’ la prima volta che l’Rt torna sopra quota 1 dal 26 marzo scorso. Impennata anche dell’incidenza settimanale, che schizza da 19 a a 40 casi per centomila abitanti. E’ quanto emerge dalla cabina di regia per il monitoraggio Covid, riunita questa mattina come ogni venerdì.
Schizza il valore dell’indice di trasmissibilità del contagio Rt in Sardegna, raggiungendo il valore di 2.24 (rispetto a 1.12 della scorsa settimana).
Le altre Regioni con il valore di Rt più alto questa settimana sono il Veneto (1.67), le Marche (1.46) e la Liguria (1.45). Le Regioni che hanno invece i valori di Rt più bassi sono il Molise, dove Rt questa settimana è pari a zero, e la Basilicata (0.81).
Nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2%, con un lieve aumento nel numero di persone ricoverate che passa da 157 (13/07/2021) a 165 (20/07/2021).
Il tasso in aree mediche a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento: 1.128 (13/07/2021) a 1.194 (20/07/2021). E’ quanto Emerge, secondo quanto si apprende, dalla bozza di monitoraggio settimanale Iss- Ministero della Salute sull’andamento dei contagi ora all’esame della cabina di regia.
La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi.
Le ospedalizzazioni per Covid-19 sia in area medica che in terapia intensiva (nuovo indicatore) a livello nazionale sono rispettivamente al 2,1% e 2%. Lontano dalle soglie di zona gialla del 15 e 10 per cento. Ma alcune regioni sono già oltre il 5% per l’occupazione in area medica: Calabria 5,7% e Sicilia 5,2% per l’area medica. Seguono la Campania con 4,8% e la Basilicata 4,7%. Per le intensive la Toscana è a 3,4%, la Sicilia 3,3% e il Lazio a 3%.
(da agenzie)

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“L’ASSESSORE SCERIFFO ERA ANDATO A CERCARE PROPRIO LA VITTIMA”

Luglio 23rd, 2021 Riccardo Fucile

LA PROCURA: “RISCHIO REITERAZIONE DEL REATO, PUO’ UCCIDERE ANCORA”… I LEGALI: “E’ STATO AMMAZZATO DA UN ASSASSINO, HA SPARATO VOLONTARIAMENTE”

L’assessore sceriffo Massimo Adriatici può uccidere ancora. Abituato a portare la pistola con sé in giro per la città, può ritrovarsi di nuovo nella stessa situazione di martedì sera davanti al Bar Ligure.
Quando ha usato la sua Beretta calibro 22 in un tentativo di difesa giudicato dalla procura eccessivo e sproporzionato, tanto da uccidere un uomo.
Il procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e il pm Roberto Valli hanno per questo chiesto al gip Maria Cristina Lapi la convalida dell’arresto eseguito dai carabinieri subito dopo la tragedia, e la conferma dei domiciliari – oltre che per la possibilità di inquinamento probatorio – proprio per il rischio di reiterazione del reato.
Oggi il politico leghista affronterà l’interrogatorio di convalida davanti al giudice che poi dovrà decidere se accogliere la richiesta dei pm.
Il video della lite
Un video, estrapolato da una telecamera di sorveglianza che guarda sullo spiazzo davanti al bar Ligure, in piazza Meardi, a poca distanza dal centro storico di Voghera, mostra le fasi che porteranno alla morte di Youns El Boussettaoui, il marocchino di 39 anni colpito da un proiettile della Beretta “modello 21 H” calibro 22 del leghista. Le immagini mostrano Adriatici, avvocato di 47 anni ed ex sovrintendente di polizia, che cammina davanti al bar, e il magrebino che si avvicina. Mentre è al telefono estrae quella che potrebbe essere la pistola e la mostra – sul palmo della mano, senza impugnarla – al marocchino. Quando i due sono vicinissimi, improvvisamente El Boussettaoui sferra un pugno all’assessore che perde l’equilibrio e cade al suolo. In questo momento non sembra che la pistola spari né che l’aggressore sia raggiunto da un colpo: quando l’assessore è a terra, Youns ancora si muove, raccoglie qualcosa dall’asfalto, poi entrambi scompaiono dalla visuale della telecamera, nell’altra via. Al video si aggiunge un antefatto: i carabinieri hanno ricostruito che un quarto d’ora prima della sparatoria Adriatici aveva raccolto dal titolare del vicino bar Cervinia le lamentele su comportamenti molesti del marocchino verso i clienti, la sera precedente. E così, 24 ore dopo, secondo questa ricostruzione, Adriatici avrebbe cercato Youns tra i locali e i giardinetti della piazza.
Il momento della morte
Dovranno essere ora l’autopsia – eseguita due giorni fa – e gli esami scientifici a dover stabilire in quale momento è morto El Boussettaoui, qual è stata la traiettoria del proiettile, in che modo è partito il colpo di pistola. La procura ha sequestrato all’indagato l’arma che ha sparato e un’altra che aveva in casa. Se è l’arma quella che Adriatici estrae quando la situazione in piazza Meardi è ancora tranquilla, aveva già il colpo in canna che parte nella colluttazione, o l’assessore – ora autosospeso – scarrella e carica il proiettile quando è già a terra? Sono i quesiti su cui accusa, difesa dell’indagato e avvocati della famiglia della vittima si daranno battaglia.
Proprio i legali del padre e della sorella di Youns, gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, hanno denunciato ieri in procura il fatto di non essere stati avvisati della fissazione dell’autopsia e di non aver potuto partecipare coi propri consulenti. “Una gravissima violazione del diritto di difesa – hanno protestato – . È stato detto che non aveva famiglia, ma non è vero. Tutti i suoi parenti sono cittadini italiani”.
I legali – che hanno chiesto l’acquisizione dei video di un’altra telecamera della piazza – non credono all’ipotesi prospettata dalla procura e chiedono che si proceda per il più grave delitto di omicidio volontario.
“Youns è stato ammazzato da un assassino, senza motivo. Il video mostra da un lato un soggetto claudicante e visibilmente smagrito che si confronta a mani nude con un ex agente di polizia armato. Le sagome spariscono dietro l’angolo, Adriatici si rialza e ricompare dopo due secondi, in quel momento il colpo è già partito e non c’era nessuna aggressione”.
“Vogliamo giustizia”
“Mio fratello era malato, e noi famigliari lo seguivamo. Ma non è giusto che sia morto ammazzato, chiediamo giustizia per lui e per noi”. Così Bahija El Boussettaoui, sorella di Younus, arrivata a Voghera dalla Francia, dove vive. “Ma in Italia risiedono nostro padre, e un altro fratello, lavorano qui, siamo italiani come voi. Lui invece era cittadino del Marocco, ma aveva documenti italiani”. Era da poco stato ricoverato in una clinica di Vercelli, in regime di trattamento sanitario obbligatorio. Ma poi era scappato, “diceva che la piazza di Voghera era casa sua, lì voleva vivere”. Era tornato ai giardini di piazza Meardi, tra piccoli furti ed elemosina, un poveretto che sopravviveva, spesso ubriaco, e molti hanno raccontato dei comportamenti eccessivi e molesti. “Però, quell’uomo gli ha tirato al petto con l’intenzione di ucciderlo. È un assassino, voleva uccidere solo perché Younus era marocchino”. La donna, stravolta dal dolore e dal caldo, ha lasciato un mazzo di fiori nel punto in cui il fratello è caduto, e ha gridato “dov’è la legge? Dov’è il giudice? L’assassino è a casa sua, tranquillo. Mio fratello è morto ucciso come un cane”. Ora sappiamo anche che quell’incontro poi diventato mortale è stato cercato apposta dall’assessore Adriatici.
(da La Repubblica)

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