A CHE TITOLO SALVINI E’ SALITO SUL PONTE DI GENOVA E CHI LO HA PERMESSO?
LA SQUALLIDA PASSERELLA CHE HA INDIGNATO LA CITTA’… E’ ORA DI FINIRLA DI SPECULARE SU MORTI INNOCENTI … SU QUEL PONTE VOGLIAMO SOLO MATTARELLA, RENZO PIANO E GLI OPERAI CHE L’HANNO COSTRUITO
La buona notizia è che il Ponte Genova-San Giorgio, ex Morandi, è quasi finito. Tra circa un mese sarà inaugurato (per la ventesima cerimonia) con le autorità e sarà finalmente aperto al traffico.
Si spera in una celebrazione sobria, senza troppi lustrini e fanfare, come si conviene al carattere dei genovesi e al rispetto dovuto ai familiari delle vittime. La cattiva notizia è la politica, che non si fa scrupolo di nulla e utilizza qualsiasi cosa per alimentare la campagna elettorale.
Se già c’era da storcere il naso per l’attraversamento del ponte da parte di Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild (che almeno ha l’esimente di averlo costruito in tempi normali e senza incidenti), decisamente fuori luogo ci sembra la passerella elettorale e relativo comizietto offerto dal governatore Toti, dal sindaco Bucci e dal leader della Lega Matteo Salvini.
Quel video girato sopra il ponte, con il caschetto giallo, la pettorina di “Webuild”, il tricolore e gli attacchi alla Cgil, Salvini francamente se lo poteva risparmiare.
A che titolo è salito lì sopra e chi lo ha permesso?
Il ponte San Giorgio appartiene a tutti i genovesi e, lo diciamo a bassa voce, a tutti gli italiani: di destra, di centro e di sinistra.
Anche per rispetto a quelle 43 vittime, andrebbe protetto dalle speculazioni politiche. Lasciamo che a inaugurarlo sia il presidente della Repubblica, Renzo Piano e gli operai che lo hanno costruito
(da agenzie)
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