PER SALVINI TRAVESTITO DA OPERAIO IL CODICE DEGLI APPALTI E’ UNA “BOIATA PAZZESCA”: LA STESSA COSA LA PENSA LA ‘NDRANGHETA
SE L’ITALIA NON FOSSE IL PAESE DOVE DILAGA LA CORRUZIONE POLITICA E LA MALAVITA ORGANIZZATA NON CI SAREBBE STATO BISOGNO DI UN CODICE DEGLI APPALTI E SEVERI CONTROLLI CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE
Tempo di elezioni regionali, tempo di grande teatro. Il palcoscenico è Genova, dove il leader del Carroccio è arrivato e si è fatto intervistare, vestito da operaio, sul nuovo ponte.
Qui ha liquidato il codice degli Appalti: «Il modello Genova significa rialzarsi senza ritardi, sarebbe una follia rimanere ostaggio della burocrazia, aggiungendo «voglio gru e cantieri dappertutto sbloccando il codice degli appalti, il codice degli appalti è una boiata pazzesca».
Come ha ricordato, ex presidente dell’Autorità Nazionale anti-corruzione Raffaele Cantone, il codice degli appalti fu varato nel 2016 per rispondere a una normativa comunitaria e minimizzare gli episodi di corruzione.
«Non credo di sbagliare nel dire che quanto accaduto su quel testo non ha molti precedenti nella storia del nostro Paese: adottato con grandi auspici e senza nemmeno particolari contrarietà , da un giorno all’altro — afferma — è diventato figlio di nessuno e soprattutto si è trasformato nella causa di gran parte dei problemi del settore e non solo. E’ innegabile che da quell’articolato sono derivate delle criticità , ma ciò è dovuto soprattutto al fatto che è stato attuato solo in parte, mentre i suoi aspetti più qualificanti (la riduzione delle stazioni appaltanti, i commissari di gara estratti a sorte, il rating d’impresa) sono rimasti sulla carta» aveva dichiarato Cantone nel 2019.
Ora il testo entra a far parte ufficialmente della campagna elettorale permanente del Salvini, oggi versione operaio.
La ‘ndrangheta festeggia
(da agenzie)
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