A DESTRA BASTANO I BLACK BLOC PER ANDARE IN TILT
UNA MINIMA ANALISI DOVREBBE PORRE BEN ALTRI INTERROGATIVI CHE CERCHIAMO DI RIASSUMERE
Sono bastate poche ore di guerriglia urbana, come da 14 anni non si vedeva in giro, per assistere non solo alla giusta e dovuta indignazione degli italiani per gli atti vandalici compiuti dalle tute nere a Milano, ma anche per far riemergere quel tipico errore che ha causato il pressapochismo culturale e politico per cui a destra ci si schiera “senza se e senza ma” con “il potere” costituito, scambiandolo per “lo Stato di diritto”.
Riflessi istintivi, quindi tipicamente “reazionari”, che evitano qualsiasi analisi su come è potuto accadere e su perchè è avvenuto, fino a tracimare nell’apologia dell’Expo come se un fatto commerciale, macchiato da vergognosi scandali, possa rappresentare la nuova frontiera di chi sventola il tricolore.
Ma andiamo per ordine e fissiamo qualche paletto.
Prima considerazione: i disordini di oggi erano prevedibili, previsti e nulla è stato fatto per evitarli.
Aggiungiamo: sono stati permessi volutamente dal governo, come peraltro ammesso dal ministro degli Interni, come frutto ufficialmente della scelta del “male minore”.
Il problema non è Alfano in sè, per capirci: come la microcrominalità crea allarme sociale e favorisce determinate forze politiche, in questo momento di gravi difficoltà del nostro Paese individuare nelle “tute nere” il “nemico principale” fa gioco a chi governa l’Italia e costituisce un potente arma di distrazione di massa.
Chi, come noi, ha seguito le vicende del G8 di Genova denuncia da tempo che le forze dell’ordine sono state ormai trasformate in “polizia di contenimento” da un lato e in ‘agenzia fotografica” dall’altro.
Le manganellate le prendono ormai solo gli operai di qualche fabbrica, mai chi in piazza attacca le forze dell’ordine con metodi quasi militari.
Li si lascia fare, si spara qualche lacrimogeno e si fanno migliaia di foto ricordo. Sperando poi con calma di riconoscere qualcuno, peraltro con scarso successo, visto il numero minimo di condannati pr i disordini del G8 di Genova.
Ci si chieda perchè: a chi giova creare insicurezza, devastazioni e danni?
E’ scientificamente dimostrato: ne beneficia “mamma chioccia”, ovvero il governo e i poteri economici che esso rappresenta. Non a caso la Dc ha governato il nostro Paese per 40 anni come “baluardo contro gli estremisti”.
Chi ha un minimo di dimestichezza con la gestione dell’ordine pubblico non si beve certo le giustificazioni sul “male minore” data da Alfano.
Si sa benissimo come si muovono i black bloc, dove si collocano all’interno del corteo, come introducono armi improprie, come si travisano: se ci fosse la volontà politica li isoleresti in pochi minuti dal resto del corteo, neutralizzandoli con un “cordone sanitario”, intervenendo all’interno.
Ovviamente ci vorrebbe un “contatto fisico”, ma nessuna forza dell’ordine al mondo si porrebbe mai la pregiudiziale di evitarlo.
Quelle guidate da politici in buona fede, non i nostri, ovvio.
Altrimenti se valesse lo stesso principio perchè mai i carabinieri dovrebbero accorrere nel caso di una rapina in corso?
Per evitare il “contatto fisico” sarebbe sufficiente attendere che la rapina venga compiuta e poi esaminare le telecamere con comodo, sperando di individuare gli autori della stessa.
Non è certo colpa delle forze dell’ordine, loro seguono le direttive: evitare contatti e lasciare sfasciare la città , cosi oggi i protagonisti sui media sono da un lato “i cattivi” e dall’altro “il pacioso buono” che taglia il nastro dell’Expo e che prometterà ora pugno di ferro contro gli eversori.
In questo teatrino ognuno recita la sua parte, salvo la “destra a responsabilità limitata” che l’ultima analisi logica deve averla fatta alle scuole medie.
Invece che comprendere la strategia altrui, strilla contro l’inefficienza della catena di comando, facendo inconsciamente il gioco del governo del “minor male” che, con un paio di provvedimenti draconiani annunciati dal venditore di pentole, si prenderà pure il merito della svolta decisionista.
E poi a destra trovi mai qualcuno che denunci che spendere 12 miliardi per l’Expo rappresenti uno scandalo?
Con la stessa cifra si potevano aiutare pensionati al minimo e disoccupati, altro che tavole rotonde sulla fame nel mondo e marchette a Farinetti.
Avete mai visto ricchi che si riuniscono per risolvere i problemi dei poveri?
Ha ragione il sociologo De Masi quando dice che la sede di certi eventi sul tema povertà dovrebbe essere il Sahel, non una città dove il problema di molti è semmai l’obesità , non certo la denutrizione.
Per non parlare degli scandali, della corruzione e degli arresti.
E questo, per certa destra italiana, dovrebbe essere la bandiera da sventolare?
Per conto di chi?
Delle Coop e della Confindustria? Di Renzi e Farinetti?
Delle multinazionali che hanno saccheggiato e inquinato il Terzo mondo?
O si capiscono certi meccanismi o questa destra si lasci rappresentare da Renzi, non merita altro.
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