A.A.A. VENDESI APPARTAMENTO ABUSIVO
UN CARTELLO CON UNA SCRITTA IN UN CANTIERE ILLEGALE, SPARISCE IL PUDORE DEI PALAZZINARI…IL SALTO DI QUALITA’ DEI FUORILEGGE DI EBOLI
«Vendesi appartamenti abusivi». Lo striscione, dalla vistosa scritta bianca su fondo rosso, campeggia in un cantiere di Eboli.
E rappresenta, oscenamente, un salto di qualità .
La certificazione che ormai in questo campo è stato superata ogni soglia del pudore.
Totò imbastì uno sketch formidabile, sul tema.
Tuonava: «Abusivi di tutto il mondo unitevi! Ci vogliono abolire! È un abuso! Abusivi: diciamo no all’abuso!».
Eccitava la rivolta, è vero, dei posteggiatori abusivi e non dei costruttori fuorilegge.
Il tema, però, è quello.
Rivendicato due anni fa addirittura in uno stupefacente manifesto affisso sui muri di Ischia, dove nonostante la terribile lezione del terremoto del 1883 che annientò Casamicciola, sono stati denunciati in questi anni 28 mila abusi edilizi su una popolazione di 62 mila abitanti: «La politica dominante è morta! Dopo sessant’anni di coma vegetativo, ne danno il triste annuncio i cittadini “abusivi” tutti. Le esequie si terranno in forma privata presso i seggi elettorali nei giorni 28 e 29 marzo 2010. Sulla scheda elettorale scrivi: “voto abusivo!”».
Insomma, la giustificazione dell’abusivismo è così diffusa, in questo Paese, che già avevamo assistito a episodi clamorosi.
Uno per tutti, la costruzione pochi anni fa a Casalnuovo, in provincia di Napoli, a ridosso della zona rossa di estremo pericolo in caso di eruzione del Vesuvio, di 73 palazzi totalmente abusivi e senza fondamenta per un totale di 450 abitazioni, costruiti da un certo Domenico Pelliccia.
Tutte abitazioni vendute dal notaio grazie a un’autocertificazione falsa in base alla quale sarebbe stato possibile godere del condono del 2003.
Quel caso da manuale, che vide banche pronte a concedere mutui senza troppe puzze sotto il naso e rappresentanti di Telecom e dell’Enel e dell’acquedotto disponibili a fare gli allacciamenti senza badare alla illegalità totale del nuovo rione, fu solo una delle conferme di una cosa che in certe zone sanno tutti.
Cioè che ormai l’andazzo dell’abusivismo è tale che molta gente non si fa problemi a vendere abitazioni abusive e altri non si fanno problemi a comprare.
«Conosco anch’io gente di Montecorvino, in provincia di Salerno, che ha accettato di comperare case abusive pur sapendo che non erano in regola – racconta Michele Buonomo, presidente di Legambiente in Campania -. Spesso si tratta di persone che non sono in grado di acquistare una casa regolare e si accontentano di qualcosa che sulla carta non potrà diventare mai loro perchè queste abitazioni costano molto ma molto meno, perchè sanno che la probabilità che siano abbattute dalle ruspe è bassissima, perchè scommettono sull’arrivo, un giorno o l’altro, di un nuovo condono».
Una scommessa scellerata.
Sulla quale giocano politici scellerati. Che arrivano a fare addirittura le campagne elettorali promettendo miracolose sanatorie o come minimo l’impegno a non mandare le ruspe.
Spiega il libro Breve storia dell’abuso edilizio in Italia dell’urbanista Paolo Berdini, che trabocca di dati, citazioni e numeri, che le case illegali nella penisola, in larga parte concentrate nel Mezzogiorno, sarebbero 4.400.000.
Vale a dire che, fatti i conti su una famiglia media, almeno 10 milioni di italiani vivono o vanno in vacanza in una casa abusiva.
E lì entra in ballo il calcolo della peggiore politica: un abusivo è solo un abusivo, 100 abusivi con parenti e annessi possono eleggere un consigliere comunale, 1.000 possono determinare l’elezione di un sindaco o un deputato, un milione consentono di conquistare o perdere Palazzo Chigi.
Fatevi un giro, se vi capita, dalle parti di Triscina e Trecase, nella zona archeologica di Selinunte.
Ci sono migliaia di case così abusive ma così abusive che non hanno potuto usare il condono craxiano del 1985 nè quelli berlusconiani del 1994 e del 2003 e neppure la sanatoria delle sanatorie della Regione Sicilia ai tempi di Totò Cuffaro.
Sono invendibili, eppure ogni tanto, con un contratto privato, qualcuna passa di mano. In alternativa percorrete il lungomare di Torre Mileto, tra Termoli e Rodi Garganico, dove nei decenni si sono ammassate centinaia e centinaia di villette sgangherate escluse da ogni sanatoria. Pare impossibile, ma capita di vedere dei cartelli: «Vendesi».
Mai però, neppure in una Regione come la Campania che secondo il Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio) detiene il record italiano (e occidentale, presumibilmente) delle abitazioni abusive che qui sono il 19,8%, si era visto uno striscione come quello che Enzo Armenante, un anziano e combattivo esponente del Wwf campano, ha fotografato in un cantiere in via Cristoforo Colombo a Eboli e inviato a Fulco Pratesi, che del Wwf italiano è il fondatore e il presidente onorario. La sfida è sfrontata. Totale: «Vendesi appartamenti abusivi».
E più sotto: «Info in sede».
Vale la pena di aggiungere una sola parola di commento?
Gian Antonio Stella
(da “Il Corriere della Sera”)
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