AFFITTOPOLI, ENASARCO ASSEGNO’ UNA CASA AL SEN. AMORUSO (PDL) AI PARIOLI: 150 MQ DI LUSSO A 1.300 EURO AL MESE
AMORUSO E’ ANCHE IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA, AVREBBE DOVUTO QUINDI VIGILARE SU SE STESSO… HA PURE RISTRUTTURATO L’APPARTAMENTO, MA LA SPESA DI 12.241,97 EURO LE HA PAGATE ENASARCO, NON LUI…LA CASA DEL LEGHISTA CASTELLI A 750 EURO, QUELLE DEL PD ADRAGNA, DI GAUCCI, DI PIO POMPA, DI MANGANELLI, DI ELIO VITO (PDL)
Mentre procede l’avviata dismissione delle case Enasarco, sulla cassa di previdenza degli agenti e rappresentanti di commercio – già coinvolta nel caso Affittopoli per un lungo elenco di assegnazioni a personaggi noti e politici -, piove un’altra tegola.
Uno degli affittuari vip dell’ente è, infatti, l’ex presidente della «Commissione parlamentare di controllo sugli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale»: il senatore del Pdl Francesco Maria Amoruso.
Insomma, il controllore è locatario dei controllati.
Intestato a lui il contratto di una casa da 150 metri quadrati ai Parioli, quartiere di lusso della Capitale: a 1.300 euro al mese, spese incluse.
Intanto le dismissioni vanno avanti: agli affittuari di una prima manciata di appartamenti – circa 200 (sui 18 mila censiti dall’ente), tutti a Roma – sono state recapitate le lettere per poter esercitare entro sessanta giorni i diritti di prelazione.
I cinque stabili in vendita sono in via Sacchetti e in via Baldo degli Ubaldi, in pratica un intero isolato, via Monte Senario (una traversa di viale Jonio), via Cento (a Dragona) e via Dante Alighieri (a Pomezia).
L’operazione è stata accompagnata da pagine pubblicitarie a pagamento sulla stampa intitolate «Con gli agenti, con i cittadini, contro i prepotenti».
Oscura la spiegazione che si legge nella pagina pubblicitaria a proposito dei “prepotenti”: «C’è chi vuole mantenere lo status quo e non vuole la modernizzazione, per favorire interessi di pochi o di singoli».
Un fatto è certo: mentre cresce il malumore tra gli inquilini standard, tra quelli doc privilegiati (un’eredità del passato secondo il direttore generale Enasarco Carlo Maggi) la vendita è un’occasione insperata che va ad aggiungersi a precedenti privilegi.
Molti dei contratti a rappresentanti politici risalgono al 2004 e sono tutt’altro che un’eredità del lontano passato.
Nel 2004 si è assistito a una vera e propria infornata di politici.
Il 2004 è anche l’anno in cui spesso l’Enasarco ha deciso di fare concessioni dorate ai nuovi inquilini, come la prassi piuttosto diffusa di scomputare ad alcuni di loro, soprattutto a quelli provenienti dal Palazzo, i lavori di restauro degli appartamenti, defalcandoli dai canoni di affitto.
A beneficiarne sono stati perfino rappresentanti politici che hanno ottenuto casa mentre erano a capo di commissioni parlamentari di controllo sugli enti.
Un fatto è certo: se due sono le tipologie di inquilini Enasarco – a «prezzo concordato», cioè tenuto conto di parametri sociali, e a «prezzo libero», in sostanza con affitti più vicini a quelli di mercato – , molto spesso si trovano negli elenchi degli affitti a prezzo concordato inquilini inaspettati.
Come il senatore del Pd Benedetto Adragna – già membro della Commissione Lavoro e previdenza sociale – e il direttore di Raidue Massimo Liofredi (ci abiterebbero, però, i suoi genitori) in via Ragni, l’ex collaboratore del Sismi Pio Pompa (cointestatario con Gaetano Pezzella di 169 metri quadri) e l’imprenditore Luciano Gaucci (168 metri quadri per 700 euro) in via dei Georgofili.
C’è poi – era già noto – l’ex ministro leghista Roberto Castelli in via dei Quattro Venti (94 metri quadri per 750 euro): quest’ultimo ha recentemente annunciato alla stampa la disdetta dell’affitto, ma all’ente non risulta ancora nulla.
Così ha dichiarato infatti nei giorni scorsi il direttore Enasarco Maggi a un quotidiano: «Il ministro Castelli ha lasciato la casa? Così ho letto, ma noi non abbiamo ancora ricevuto niente. Ma non è una gran casa. Bassa, poca luce, lontana dalla strada».
Non è del tutto esatto: l’appartamento è al terzo piano, ottimamente illuminato con le finestre sull’importante arteria di Monteverde Vecchio, aldilà della quale c’è un grande spazio aperto.
E’ però il senatore Francesco Maria Amoruso a trasferirci nel più pieno conflitto di interessi.
Il senatore pugliese del Pdl è stato, nella XIV legislatura (2001-2006), presidente della Commissione parlamentare di controllo sugli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
«In questa veste — spiega il suo sito ufficiale – ha contribuito alla riforma previdenziale del governo Berlusconi e ha condotto importanti indagini conoscitive sull’efficienza dell’Inps, dell’Inpdap e degli altri enti, sia pubblici che privati, previdenziali».
Tutto ciò capitava nello stesso periodo in cui il senatore diveniva assegnatario a Roma di una casa dell’Enasarco. Dall’ente infatti Amoruso ha ottenuto nell’aprile 2004 un prestigioso appartamento di via Civinini ai Parioli: soggiorno, 5 camere e doppi servizi, per un totale di 147,30 metri quadri.
Amoruso che vive normalmente a Bisceglie (Bari), cittadina in cui è vicesindaco e dove risiede la sua famiglia, è subentrato al precedente inquilino di via Civinini e ha ottenuto il suo spazioso appartamento ai Parioli per la modica somma di 1.141,11 euro di affitto più 70 di quote condominiali e 91 di riscaldamento.
E fin qui ha già avuto molto.
Cinque camere per una casa d’appoggio ai Parioli, a Roma, non è male.
In più, però, il senatore Amoruso ha ottenuto anche l’autorizzazione a lavori in proprio di riordino «con successivo scomputo dai canoni di locazione» per un ammontare di oltre 12 mila euro, lavori autorizzati dall’architetto dell’ente Carmelo Francot.
Così l’allora presidente della Commissione di controllo si è aggiudicato gratuitamente la copertura economica per rifare i bagni, la cucina «compreso l’impianto idrico, la demolizione e rifacimento di pavimento e rivestimento, la fornitura di lavello, sottolavello, rubinetteria e cappa», nonchè il rifacimento dell’impianto elettrico dell’unità immobiliare, «la revisione di infissi e verniciatura, la lucidatura a piombo dei pavimenti, la muratura di un tratto di tramezzo, stuccatura e rasatura».
Totale? Le spese ammontano a 12.241,97 euro che Enasarco ha accettato di defalcare poi dall’affitto del senatore.
Autorizzati e non rimborsati, invece, altri lavori effettuati per tramezzi, controsoffitti e tinteggiatura generale.
Certo, Amoruso non è l’unico vip politico all’Enasarco.
Condivide la condizione di affittuario dell’ente con l’ex ministro della Sanità del secondo governo Berlusconi Girolamo Sirchia, in via Nomentana.
Ma anche con il Garante dei detenuti Angiolo Marroni (Pd) – che nei giorni scorsi avrebbe dichiarato: «…E’ colpa mia se l’Enasarco non mi ha adeguato il canone e quindi pago 381 euro al mese per 80 metri quadri?» -, con il sindacalista Giovan Battista Baratta in via del Nuoto.
Eppoi con il ministro per i Rapporti col Parlamento Elio Vito (Pdl) in via della Camilluccia, con Nicola Procaccini – portavoce del ministro Giorgia Meloni – in via della Panetteria, con il capo della polizia Antonio Manganelli, cointestatario con la moglie Adriana Piancastelli di un appartamento in via Civinini, a suo tempo ceduto da Francesco De Gennaro (figlio di Gianni, ex capo della polizia).
Quello che però salta agli occhi nel caso del senatore Pdl Amoruso, oltre al canone irrisorio, è la concessione dell’ente a scalare dall’affitto i lavori di ristrutturazione.
Una gentile autorizzazione che peraltro è stata privilegio non trascurabile di qualche altro notabile.
L’Enasarco dà casa facendola pagare una sciocchezza e poi se ne accolla anche i lavori di ripristino.
Paolo Brogi
(da “Il Corriere della Sera“)
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