GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA: NO A DISCRIMINARE L’INGRESSO NEL CORPO DEGLI ALPINI, PENALIZZANDO I MERIDIONALI, COME AVREBBE VOLUTO LA LEGA
CON NOVE VOTI DI SCARTO, L’OPPOSIZIONE RIMANDA IN COMMISSIONE L’ASSURDA PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAL GOVERNO CHE NEL RECLUTAMENTO DEGLI ALPINI AVREBBE VOLUTO FARE UNA GRADUATORIA PER FAVORIRE LE RICHIESTE CHE VENGONO DAL NORD… QUALCUNO VUOLE CREARE MILITARI DI SERIE A E ALTRI DI SERIE B
Maggioranza battuta nell’Aula della Camera.
L’Assemblea di Montecitorio ha approvato con nove voti di scarto la proposta del Pd, sostenuta da Idv e Fli, di rinviare in commissione la proposta di legge sugli incentivi per favorire, nelle regioni dell’arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine.
La nuova norma era stata presentata dalla Lega.
Il testo ora torna in commissione. Dai banchi dell’opposizione si è levato un lungo applauso.
La richiesta di rinvio in commissione della proposta di legge, è stata avanzata in Aula da Ettore Rosato del Pd: «Finisce con il determinare differenziazioni e pregiudizi tra militari di serie A e B».
Al momento del voto sul rinvio del testo in commissione, alla maggioranza sono mancati nove voti.
Ai banchi del governo c’erano a votare solo i ministri Matteoli e Vito ed i sottosegretari Cossiga e Martini.
Era l’ultima patetica trovata arrivata dal Veneto con uno dei più classici slogan storici: “Fuori i terroni”.
Dall’Italia? No, per ora “solo” dal corpo degli Alpini.
Un gruppo di parlamentari del Carroccio, primo firmatario il bellunese Franco Gidoni, aveva infatti presentato una proposta di legge per reclutare gli Alpini al nord.
Troppi i meridionali tra le penne nere, sarebbe opportuno inserire le quote verdi.
Il metodo scelto è l’incentivo.
Oggi alla divisa si arriva per concorso e il dato anagrafico sulla nascita inciderà sull’aumento del punteggio.
Chi è nato a Feltre partirà avvantaggiato rispetto a chi è partito, sacco in spalla, da Ragusa.
Bisognerà però vedere se la norma sarà compatibile con la Costituzione italiana.
“Non avevamo altra scelta – sostiene Gifoni – oggi su 47.000 solo 5.000 provengono da zone a tradizione alpina. E non può essere tollerato. C’è una tradizione da rispettare, c’è gente che da quattro, cinque generazioni veste quella divisa e deve continuare a portarla con orgoglio. Se basterà aumentare il punteggio nel concorso? Non credo, ma noi inviteremo i nostri Comuni, le Province e le Regioni anche a mettere in pratica altri tipi di provvedimento, più strettamente economici. Come sgravi fiscali per le reclute del nord o altri provvedimenti di competenza degli enti locali”.
Forse il leghista Gidoni farebbe prima a chiedersi come mai solo 5.000 su 47.000 alpini provengono dal nord: forse anche grazie alla cultura egoista che la Lega inocula nelle giovani generazioni padane, sono sempre meno i ragazzi che hanno voglia di inerpicarsi sulle montagne e faticare.
Meglio frequentare le veline come il figlio di Bossi.
E ringrazi che ci sono i meridionali a chiedere di entrare nel corpo, altrimenti a Gidoni non resterebbe a sua disposizione che una sola penna nera.
Magari quella con la quale firmare le proprie dimissioni dal Parlamento per manifesta ottusità .
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