AL G8 IL PIANO B E’ TOCCATO INTANTO ALLE STATUE
A TIVOLI RETROMARCIA DEL CONVOGLIO: LE TRE STATUE TORNANO A CASA… UN “APOLLO CHIGI”, UNA “NIOBIDE MORENTE” E UNA “MUSA VELATA” CHE IL PREMIER VOLEVA ESPORRE ALL’AQUILA BLOCCATE NEL TIMORE DELLE SCOSSE DI TERREMOTO… ALLA FINE PREVALE IL BUON SENSO DI GIANNI LETTA, MA TRA ESPERTI, IMBALLO, TRASPORTI SPECIALI SI SONO BUTTATI QUATTRINI
Ripeteremo fino alla noia che qualsiasi persona di buon senso il G8 lo avrebbe fatto svolgere alla Maddalena, visti i milioni che si erano già spesi in quel sito.
Ma se si vuole scegliere l’Aquila per far vedere al mondo il popolo abruzzese nelle tendopoli (per suscitare pure critiche, come sta accadendo, infatti, sulla stampa internazionale), almeno si fosse scelto un tono dimesso, si fosse organizzato un G8 dai toni bassi, senza enfasi e spese inutili.
In sintonia col rispetto dovuto alle vittime della tragedia.
Ci chiediamo in particolare quale origine possa avere la fissa di trasformare ogni riunione di livello in un’esposizione museale.
Che c’entri cioè un vertice di Capi di Stato con una mostra artistica.
Non crediamo che l’Italia, conosciuta in tutto il mondo per i suoi capolavori, abbia bisogno di tappezzare i muri di una caserma con opere preziose, laddove solitamente magari veniva sistemato il calendario con le tette al vento di qualche letteronza.
Ma tant’è, anche questa volta pareva che senza statue il G8 non si potesse tenere, e una settimana fa uno staff di esperti aveva imballato tre capolavori custoditi nel museo di palazzo Massimo a Roma, li ha caricati su camion speciali e li ha affidati ad alcuni esperti delle Belle Arti, la cui presenza è imposta dalle compagnie di assicurazioni.
Tutte operazioni costosissime e condotte da esperti.
Quali sono le tre statue pregiate identificate dallo staff del premier per adornare i locali che ospiteranno l’apertura del G8 ?
Si tratta di tre autentici capolavori, anche se meno noti al grande pubblico: un “Apollo Chigi” proveniente da Castel Porziano, tanto delicato da aver subito già tre interventi di restauro ( al braccio, al tronco e alla gamba destra), una “Niobide Morente” molto raffinata e infine una “Musa Velata”.
Ma a mezzogiorno di due giorni fa, quando il convoglio era già a Tivoli è arrivato il contrordine “Si torna a Roma”.
Ci si è accorti che sarebbe stato troppo rischioso e le scosse di terremoto potevano distruggere tutto. Alla fine si è imposto il buon senso di Gianni Letta che molto d’accordo non lo era in verità mai stato, tra lo sconcerto degli addetti al trasporto e anche delle forze dell’ordine che non vedevano più arrivare il convoglio per cui era stata predisposta una corsia preferenziale all’interno della zona rossa.
Quello che resterà della brillante iniziativa sarà un bel conto a tanti zero e le maledizioni degli addetti ai lavori.
Per la cronaca sono state spedite a sostituire le statue tre copie delle macchine costruite da Leonardo Da Vinci.
Ora il G8 speriamo possa iniziare lo stesso, anche senza statue.
Leave a Reply