ALDO SPINELLI RESTA AGLI ARRESTI: IL GIP HA RESPINTO LA RICHIESTA DI REVOCA DEI DOMICILIARI PRESENTATA DALL’IMPRENDITORE
QUELLA FRASE DI “SCIO’ ALDO” A GIOVANNI TOTI CHE HA FATTO DRIZZARE LE ANTENNE AGLI INQUIRENTI: “QUELLO UFFICIALE È IL DUE PER MILLE… TUTTO IL RESTO DOPO”. A COSA SI RIFERISCE?
No alla revoca degli arresti domiciliari per Aldo Spinelli, l’imprenditore portuale indagato per corruzione nell’inchiesta che ha terremotato la Regione Liguria e portato ai domiciliari anche il presidente Giovanni Toti.
Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni che ha respinto l’istanza presentata dai legali Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza. Per il giudice, Spinelli potrebbe “acquisire nuovi incarichi e cariche all’interno della predetta società” o avere la “possibilità, tutt’altro che astratta, che continui perseguire interessi imprenditoriali, curando, dirigendo e gestendo le pratiche societarie”.
I sospetti della Procura emergono chiaramente dall’interrogatorio di Toti, quando il pm gli ricorda una conversazione intercettata nella quale Spinelli, il giorno prima della delibera, dice al Presidente: «Quello ufficiale è il due per mille… tutto il resto dopo». Cosa intendeva dire Spinelli con quel «resto»?, chiede il pm. «Faceva sicuramente riferimento al finanziamento. Il dopo significa un ulteriore finanziamento», risponde Toti. Nella stessa intercettazione, alla fine Toti aggiunge: «Festeggiamo le rinfuse a Montecarlo».
Insomma, gli inquirenti ci vedono qualcosa che potrebbe andare oltre il lecito. E siccome l’interpretazione dell’ audio di Spinelli jr di cui si discute è centrata proprio su questo, gli inquirenti intendono quantomeno fugare ogni dubbio. La parola passa al giudice.
(da agenzie)
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