TANGENTI IN LIGURIA, OGGI TOCCA A SIGNORINI
“PRONTO A CHIARIRE LA MIA POSIZIONE”… NEI PROSSIMI GIORNI SARANNO SENTITI ANCHE IL SINDACO DI GENOVA BUCCI E L’ARMATORE APONTE
«Voglio chiarire la mia posizione e rispondere alle domande dei magistrati». Oggi parla Paolo Emilio Signorini, già presidente del porto di Genova e poi ad di Iren. Nei prossimi giorni saranno sentiti come testimoni, con ogni probabilità, il sindaco Marco Bucci e l’armatore e patron di Msc Gianluigi Aponte. E già domani il pool investigativo con in testa il procuratore capo Nicola Piacente andrà a Roma per essere ascoltato dalla commissione Antimafia in una riunione riservata e chiusa al pubblico.
Signorini è atteso in procura alle 13.30. “Pes”, come lo chiamano gli amici, si trova dal 7 maggio nella casa circondariale di Marassi con l’accusa di corruzione e ha chiesto di essere sentito dai magistrati. Signorini è assistito da Enrico Scopesi mentre la collega Grazia Volo ha scelto di dismettere il mandato. L’ex presidente del porto, ora sospeso nell’incarico di ad di Iren, ha annunciato tramite il suo legale di «voler chiarire la sua posizione».
Terminato l’interrogatorio, i pm partiranno per Roma, dove saranno ascoltati dalla commissione Antimafia. Nell’inchiesta per corruzione, infatti, un capitolo importante lo ricopre il filone sul voto di scambio. Toti e Cozzani avrebbero promesso favori e piaceri in cambio di pacchetti di voto per i candidati del movimento totiano. Ma non solo. Tra le persone incontrate dal suo stretto collaboratore ci sarebbero soggetti vicini anche alla criminalità organizzata, mafia e ‘ndrangheta in particolare.
Prima di partire per Roma i pm dovrebbero calendarizzare gli interrogatori di Marco Bucci e Gianluigi Aponte. Entrambi non indagati, saranno sentiti come testimoni. Il sindaco dovrà rispondere delle presunte pressioni fatte al membro del board del porto, Giorgio Carozzi, per cambiare la votazione sulla proroga del Terminal Rinfuse e consegnarla a Spinelli, e sarà sentito anche sui finanziamenti illeciti che Esselunga avrebbe pagato tramite l’editore Maurizio Rossi, proprietario dell’emittente Primocanale, per agevolare la Lista Toti che appoggiava quella del sindaco nel 2022. Aponte, invece, è stato tirato in ballo da Spinelli durante l’interrogatorio di garanzia del 13 maggio: «Fu Aponte a risolvere tutte le pratiche in autorità portuale».
(da La Stampa)
Leave a Reply