ALLARME INSOLVENZA PER LE CARTE DI CREDITO
SECONDO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE IN EUROPA SI BRUCERA’ IL 7% DEI 1.730 MILIARDI DI EURO DI CREDITO AL CONSUMO… NEGLI USA LE PREVISIONI SONO DEL 14%, IN GRAN BRETAGNA IL TASSO DI INSOLVENZA HA RAGGIUNTO IL 9,37%… IN ITALIA IL RISCHIO E’ LIMITATO PERCHE’ LE CARTE PIU’ CHE DI CREDITO SONO DI DEBITO…LE REVOLVING RAPPRESENTANO SOLO IL 2% DEL VOLUME
Negli Stati Uniti il rischio è doppio rispetto all’Europa, in termini di perdita potenziale, ma il pericolo è identico e l’allarme è scattato .
Nel Vecchio Continente si fa più pressante il rischio insolvenza per le carte di credito e le banche si stanno già attrezzando per affrontare la minaccia della bolla del credito al consumo che ha già colpito gli Usa con perdite di miliardi di dollari.
Lo denuncia un rapporto del Fondo Monetario Internazionale di cui ha dato notizia il Financial Times.
Il Fmi calcola che in Europa sarà bruciato il 7% dei circa 1.730 miliardi di euro del credito al consumo, mentre negli Usa andrà perso il 14% dei 1.914 miliardi di dollari totali.
In Europa il Paese più a rischio resta la Gran Bretagna, nazione che vanta il maggior numero di mutuatari e utilizzatori delle carte di credito.
In Gran Bretagna il tasso di insolvenza è passato dal 6,4% di maggio 2008 al 9,37% dello stesso mese del 2009.
Gli analisti prevedono un ulteriore incremento del rischio legato alla crescente disoccupazione.
Il servizio National Debtline rivela che a maggio 2009 il numero di chiamate ricevute dai consumatori britannici preoccupati per i prestiti, le carte di credito e gli arretrati di ipoteca ha raggiunto quota 41.000, oltre il doppio rispetto ad analogo periodo del 2008.
Per l’Italia i rischi dovrebbero essere minimi, in quanto il modo in cui si è fatto banca in Italia è molto diverso.
Le banche sono caute nell’erogare credito e i consumatori sono stati abbastanza accorti nell’indebitarsi.
Non esiste da noi un’esposizione non controllata sui prestiti personali e sui mutui e tanto meno sulle carte.
La maggior parte delle carte in circolazione sono carte di debito e si sta estendendo il concetto di prepagata. In pratica si conferma che in Italia credito non si fa quasi a nessuno.
Le uniche sono le revolving, le carte che consentono di rimborsare a rate il saldo a fine mese: sono l’unica tipologia che somiglia a quelle americane ed inglesi, ma rappresentano solo il 2% del volume transato in Italia.
Certo è che anche in Europa, recessione e disoccupazione rendono alle famiglie più difficile pagare le rate del mutuo e il conto della carta di credito.
Chi fino a pochi mesi fa era ritenuto affidabile, ora non riesce a stare al passo dei pagamenti.
Le banche hanno così iniziato ad abbassare il limite del credito concesso ai clienti e a fissare requisiti più stringenti per concederle.
American Express ha avuto utili dimezzati a seguito di perdite miliardarie, in difficoltà anche Citigroup, Bank of America e Wells Cargo.
Non tira insomma una bella aria nel settore del credito.
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