ALLUVIONE GENOVA, IL PRIMO MESSAGGIO DI ALLERTA E’ ARRIVATO SOLO DOPO DUE ORE
IL SINDACO ACCUSA ARPAL PER IL MANCATO ALLARME… DALL’ULTIMA ALLUVIONE DEL 2011 NESSUN INTERVENTO
Nessuna allerta. Nessun avviso. Il Comune non sapeva nulla, la Protezione civile nemmeno.
“Il primo messaggio dalla Protezione civile di una possibile esondazione – ha dichiarato una cittadina ai microfoni di sky tg24 – ci è arrivato alle 23.19. Quasi due ore dopo l’inizio dell’alluvione”.
E l’Arpal? L’Agenzia regionale per la protezione ambientale si è giustificata dicendo che era impossibile prevedere un nubifragio improvviso come quello che ha colpito la città di Genova intorno alle 21,30 dell’9 ottobre e che ha provocato un morto.
La ‘giustificazione’ arriva dopo la dichiarazione rilasciata dal sindaco Marco Doria che ha chiamato in causa proprio Arpal per la mancata allerta meteo: “Noi ci muoviamo sulla base delle previsioni Arpal che non ci davano nessun picco di allerta. E in assenza di allerta la nostra attenzione si è concentrata sulle scuole che ieri hanno potuto svolgere normalmente il loro orario scolastico. C’era stata anche una attenuazione della criticità . Poi, senza alcuna previsione che ce lo dicesse, abbiamo dovuto registrare un aumento repentino della perturbazione. Alle 21 e 25 abbiamo ricevuto la prima segnalazione per allagamento in via Adamoli. Dopo le 22 le segnalazioni erano insistenti e abbiamo capito che dovevamo intervenire. Alle 23.02 sui social media della protezione civile abbiamo mandato i primi messaggi per massima attenzione nella valle del Bisagno. Abbiamo deciso dopo mezzanotte di chiudere scuole e mercati per il giorno dopo”.
Il sindaco, intervistato da Sky Tg24 ha fatto sapere che “L’allerta resta alta”.
Doria ha poi voluto puntualizzare che i lavori di messa in sicurezza dopo l’alluvione del 2011, non sono mai partiti non per una mancanza di volontà della sua amministrazione, ma “Per i continui ricorsi amministrativi al Tar che li tengono bloccati da anni”.
Mentre l’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita ha chiamato in causa Arpal: “L’allerta meteo per l’alluvione di Genova non è stata data perchè le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme”.
Il nubifragio ha, infatti, colto tutti di sorpresa.
Una situazione che, dicono molti, sarebbe stata facilmente evitabile se gli organi competenti avessero lanciato l’allarma, anche di grado 1. In questo modo si sarebbero almeno spostate le automobili dalle zone a rischio esondazione e i cittadini avrebbero limitato i propri spostamenti.
Polemiche anche per i presunti ritardi o, come accusa alcuni cittadini, “La totale assenza di interventi”.
Le prime critiche sono partite sui social network. Ai microfoni del canale tv locale ‘Primo Canale’ alcuni cittadini della zona di Borgo Incrociati hanno dichiarato: “Dove sono finiti i soldi della ricostruzione dopo la scorsa alluvione? Perchè nessuno ci ha avvertito”. Tutte domande a cui, per il momento, nessuno ha risposto.
Accuse pesanti per la mancata allerta meteo arrivano anche da Limet, l’associazione ligure di meteorologia e previsore del centro meteo di Portosole – Sanremo.
Achille Pennellatore, previsore dell’associazione, ha infatti rivelato che “L’alluvione era prevista da giorni. Non solo si poteva prevedere, ma noi di Limet l’abbiamo prevista. Attorno a Genova era stata individuata una linea di convergenza, tra i venti di scirocco dal Tirreno e di grecale dalla Pianura Padana, con la formazione di temporali autorigeneranti. La situazione che si andava delineando era assolutamente paragonabile all’alluvione del novembre 2011. Il fenomeno però è ancora in atto e la situazione è critica”.
(da “Huffingtonpost“)
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