ALTRO CHE LOTTA ALLA MAFIA, RENZI TAGLIA 1,8 MILIARDI DI STIPENDI AGLI AGENTI DI POLIZIA ED ELIMINA 200 SEZIONI SUL TERRITORIO
ECCO IL DOCUMENTO CHE CAMBIERA’ IL VOLTO DELLA POLIZIA E RIDURRA’ LA SICUREZZA DEI CITTADINI… E NEGLI ULTIMI TRE ANNI AGENTI, CARABINIERI E G.D.F. DERUBATI DI 1.300 EURO L’ANNO
Il ministero dell’Interno taglia un miliardo e 800mila euro agli stipendi delle forze dell’ordine, proprio mentre si fa un gran parlare di lotta alla mafia, con Saviano che lancia un appello contro l’economia criminale, il premier che promette cinque punti per aggredire i patrimoni mafiosi, il presidente dell’Antimafia che sprona ad appovare un decreto per i reati spia, il sottosegretario ai servizi segreti che conferma che la mafia durante la crisi s’è rafforzata.
Ma il Viminale non taglia solo gli stipendi: propone la chiusura di undici commissariati; la soppressione di due compartimenti e 27 presidi della Stradale; la cancellazione di 73 sezioni di polizia ferroviaria.
In un momento in cui si denunciano nuovi reati telematici, elettronici compreso il cybercrime, saranno chiuse 73 sezioni provinciali della polizia postale, deputata a fronteggiare questa nuova frontiera del crimine online.
E in un momento in cui in Italia si registra un’emergenza immigrazione, con flussi migratori che attraversano soprattutto le frontiere Schengen (oltrechè il Mediterraneo), saranno chiuse due zone di frontiera e 10 presidi minori.
Tutte le 50 squadre nautiche infine saranno soppresse, quattro sezioni di sommozzatori, undici squadre a cavallo e perfino quattro nuclei artificieri.
È in corso anche la riduzione delle scuole di formazione.
Le forze dell’ordine sono sul piede di guerra, nei giorni scorsi la Silp-Cil ha inscenato una manifestazione di protesta davanti a Montecitorio.
Il malumore serpeggia anche tra i carabinieri che, essendo privi di formazioni sindacali, ufficialmente non parlano.
Ma anche tra le alte sfere c’è chi lamenta che prima dei piani di riordino, il governo dovrebbe saldare agli agenti e ai militari i conti dei loro salari.
Dal 2011 a oggi, infatti, i tagli fatti dai governi Berlusconi, Monti e Letta alle buste paga delle forze dell’ordine (tra tagli agli scatti di carriera, promozioni, indennità ) ammontano a 1 miliardo e 800 mila euro.
Facendo una media, è come se ad ogni operatore della sicurezza fosse stato tagliato lo stipendio per 1300 euro all’anno negli ultimi tre anni.
Oggi alle 18, tutte le sigle sindacali della polizia di Stato (dall’Anfp al Siap, dal Coisp al Siulp, dall’Ugl al Sap) saranno ricevute dal capo vicario Alessandro Marangoni per discutere il piano di riordino.
Del resto, la circolare di “razionalizzazione” firmata dal direttore degli Affari Generali Gaudenzio Truzzi non lascia presagire nulla di buono fin dalle prime righe.
“Si evidenzia – scrive Truzzi – l’esigenza di una condivisa razionalizzazione della dislocazione dei presidi di polizia sul territorio che tenga conto la conclamata carenza di organico in cui versano le forze dell’ordine e l’attuale congiuntura economica”.
I tagli a commissariati e caserme dei carabinieri arrivano dopo l’allarme lanciato su Repubblica qualche mese fa dal capo della Polizia.
“Tutti mi chiedono di aumentare il livello di sicurezza sul territorio – aveva dichiarato Pansa il 22 novembre scorso, gelando il ministro dell’Interno Angelino Alfano – ma con 15.000 poliziotti in meno non possiamo offrire lo stesso grado di qualche anno fa. Nel 2014 saremo 94mila e non possiamo darci i compiti come se fossimo ancora 110mila”.
Il 2014 è arrivato e Pansa, Marangoni, con l’avallo politico del ministro Alfano, stanno mantenendo quanto annunciato.
La sicurezza sarà parametrata su 94mila addetti con gli stipendi decurtati.
I commissariati saranno tagliati a Osimo (Ancona), Treviglio (Bergamo), Bressanone (Bolzano), Alassio (Savona), Duino (Trieste), Tolmezzo (Udine), Descia (Pistoia), Colleferro, Frascati e Genzano (ROma), Porto Tolle (Rovigo).
Alberto Custodero
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