ANALISI DEL VOTO IN SARDEGNA: IL 60% DEI GRILLINI SI È ASTENUTO, IL RESTO HA VOTATO PREVALENTEMENTE PER FORZA ITALIA
COME E’ STATO RIPARTITO IL VOTO DEI CINQUESTELLE
L’analisi del voto per la regione Sardegna di domenica scorsa condotta dall’Istituto Cattaneo è sorprendente.
Il Movimento 5 Stelle alle politiche del 2013 si era piazzato al primo posto nell’isola, con 274 mila voti pari al 29,7 per cento dei consensi espressi.
Un anno dopo, non essendoci in lizza alcuna lista legata a Beppe Grillo, secondo il Cattaneo il 60 per cento di coloro che avevano votato M5S sono rimasti a casa. Quindi hanno disertato le urne circa 165 mila elettori grillini (i dati vanno presi con qualche prudenza perchè i calcoli del Cattaneo sono condotti solo sul voto a Cagliari e Sassari, che equivale al 15 per cento del totale).
Un anno fa avevano votato 950 mila elettori sardi, domenica scorsa 775 mila.
Il calo di affluenza alle urne è di 175 mila unità , quasi del tutto ascrivibile, secondo l’analisi degli studiosi guidati da Elisabetta Gualmini, all’astensionismo grillino.
Il 40 per cento di coloro che a febbraio 2013 avevano messo la croce sul simbolo M5S, cioè 110 mila elettori, sono però andati a votare, e secondo questa analisi dei flussi lo hanno fatto in modo imprevisto.
Se alla vigilia si riteneva che le liste di Sardegna Possibile, guidate dalla scrittrice indipendentista Michela Murgia, fossero predestinate a richiamare il consenso dell’area grillina, i risultati dicono un’altra cosa.
A Sardegna Possibile è andato solo il 6,6 per cento del voto ex M5S a Cagliari e il 3,9 per cento a Sassari. La Murgia ha fatto una campagna contro i grandi partiti nazionali ma ha esplicitamente rifiutato l’idea di solleticare il voto di protesta, preferendo insistere su un voto di proposta.
I risultati le danno ragione: solo 15 mila dei 75 mila voti conseguiti risultano di derivazione M5S.
Per il resto chi un anno fa aveva scelto il M5S alle regionali ha scelto in prevalenza il centrodestra: il 26 per cento a Cagliari e il 16 per cento a Sassari (cioè buona parte del 40 per cento che ha votato).
Molti elettori ex M5S hanno scelto il centrosinistra, votando Pd per il 7,5 per cento a Cagliari e per il 10 per cento a Sassari, dove altre liste di centrosinistra hanno portato a casa il 5 per cento del voto proveniente dal M5S.
Se si considera che Sassari è una città tradizionalmente più “rossa” di Cagliari, la distribuzione del voto ex grillino nelle due città sembra suggerire che, alle regionali, la più forte alternativa al non voto sia stata il ritorno a un voto di sapore clientelare.
Giorgio Maletti
(da “il Fatto Quotidiano“)
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