BABELE MONTECITORIO: IN PIAZZA TRE DIVERSE MANIFESTAZIONI, URLA CONFUSE, LE UNE CONTRO LE ALTRE
IL PRESIDIO DEL M5S, DEL SINDACATO DI POLIZIA E DEL “POPOLO” DEL GENERALE PAPPALARDO
“Dovevamo restare qui fino alle due e invece sono arrivati questi a gridare ‘onestà , onestà ‘”. Un poliziotto del sindacato “Italia celere” sente gli è stato scippato lo spazio dal Movimento 5 Stelle.
Oggi è una babele piazza Montecitorio: si sono incrociate e mischiate tre manifestazioni, che hanno difficoltà a convivere e a unire i loro ideali.
I poliziotti e le loro famiglie si sono dovuti spostare e lasciare posto ai grillini che hanno una rappresentanza più consistente.
Il banchetto di ‘Italia celere’ adesso si trova in una viuzza sulla destra della piazza e oltre a una ventina di poliziotti è rimasto un volantino dove si legge: “Contro un Parlamento che ci vuole torturati e ci considera matricole”.
Le voci si incrociano. Da una parte si sente urlare “O-ne-stà , o-ne-stà “, ma poco più in là si sente anche “Abusivi, abusivi”.
Queste ultime grida arrivano dagli uomini del generale Pappalardo, dai sovranisti che ieri hanno contestato Alessandro Di Battista che aveva pensato che la piazza fosse popolata dai grillini e invece no.
Nel mezzo c’è un mucchio di cartoni, su cui alcuni rappresentanti del Movimento Liberazione Italia hanno trascorso la notte. Come se non bastasse, nella folla si intravede anche un gazebo per la raccolta firme contro il reato di tortura.
Per adesso davanti Montecitorio c’è qualche centinaio di persone.
Siamo lontani dalla massa critica invocata ieri da Alessandro Di Battista in un video: “Se siamo duemila è la solita manifestazione, con cinquantamila cambia il discorso”. Ma il clou potrebbe essere giovedì, giorno del voto finale sulla legge elettorale, quando dovrebbe arrivare anche Beppe Grillo. I
ntanto, tra bandiere M5s e bandiere italiane, si sente urlare “Fuori la mafia dallo Stato”, “Fuori i partiti dalla Rai”, “Rosatellum peggio del porcellum”.
In questa variegata piazza si ascolta anche “andate a lavorare”, grido che gli uomini del generale Pappalardo rivolgono anche ai 5Stelle vicini di posto.
(da “Huffingtonpost”)
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