GLI OPERAI DEI CANTIERI NAVALI: “BASTA RAZZISMO A MULTEDO, E’ UNA VERGOGNA, SE ABBIAMO SALVATO I CANTIERI E’ GRAZIE AGLI IMMIGRATI”
“DA NOI 55 NAZIONALITA’, MANGIAMO INSIEME ALLA MENSA, MAI UN PROBLEMA”
Il momento della verità è arrivato: “Si gioca a carte scoperte”, è l’imperativo della Prefettura. E’ previsto per oggi, l’ultimo faccia a faccia tra comitati, Comune e prefetta a Palazzo Tursi: per chiudere una volta per tutte la tormentata vicenda di Multedo, i migranti che uan minoranza del quartiere non vuole nell’ex asilo Govone e da nessun’altra parte.
Perchè luoghi alternativi non ce ne sono, e il contratto per la gestione dello spazio assegnato tramite regolare bando da Largo Lanfranco a Migrantes, braccio operativo della Diocesi, è ormai siglato.
“Sentiremo cosa ci diranno i cittadini, non vogliamo un muro contro muro — stemperano in Prefettura — in questi giorni abbiamo parlato a più riprese con il presidente del Municipio”.
Adesso, la questione è garantire l’arrivo dei primi venticinque richiedenti asilo — attesi la prossima settimana — senza inasprire gli animi.
Perchè la paura dei migranti che al momento sono ancora accolti in Seminario è tanta: e infatti, quelli che saranno trasferiti per primi sono volontari.
“Abbiamo chiesto chi di loro se la sente — spiega don Giacomo Martino, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes — e abbiamo pensato di mandare avanti ragazzi che sono già qui da un po’: integrati e già avviati in un percorso di borse lavoro nelle parrocchie. Perchè gli ultimi arrivati sono troppo turbati”.
Don Giacomo, per le prime settimane, ha assicurato la sua presenza costante nella struttura: “Multedo diventerà la mia casa”, ha ribadito.
Intanto il comitato del no, dopo giorni di proteste, ha tentato l’ultima carta: una lettera aperta al Cardinale Angelo Bagnasco.
Nella vicenda interviene e fa sentire la sua voce il mondo dei sindacati e dei lavoratori di Sestri Ponente: che “in ritardo, lo ammetto”, sottolinea Giulio Troccoli, segretario della cantieristica Fiom-Cgil e storica figura del cantiere navale di Sestri, lancia il nuovo comitato Genova Solidale.
E alza la voce: “Basta razzismo, questa storia è una vergogna — tuona Troccoli — diciamo una volta per tutte che abbiamo salvato il cantiere anche grazie all’aiuto degli immigrati: qui dentro abbiamo 55 nazionalità , mangiamo alla mensa tutti insieme e mai un episodio
di intolleranza. Senza questi lavoratori le navi non riusciremmo nemmeno a farle”.
Il Comitato organizza una grande mobilitazione al Cinema Verdi di Sestri Ponente, il 19 ottobre alle 17: “In una città che sta morendo stiamo a discutere di poche povere persone?
(da “La Repubblica”)
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