BALLOTTAGGI TRIESTE: DESTRA IN FRANTUMI, IL PD SPERA NEL MIRACOLO
IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA HA RACCOLTO AL PRIMO TURNO IL 40,7% DEI VOTI, QUELLO DEL PDL IL 27,5%… DECIDERANNO I GRILLINI CON IL 6% E UNA LISTA CIVICA CON IL LORO 10,7% AL PRIMO TURNO… PER LA PROVINCIA LA VITTORIA DELLA SINISTRA NON SEMBRA IN PERICOLO
C’è un vento che soffia contro il centrodestra e che talvolta sospinge gli altri candidati del centrosinistra oltre i loro effettivi meriti.
È il caso, ad esempio di Trieste, città nella quale Roberto Cosolini (centrosinistra) ha vinto il suo primo tempo (ha un vantaggio del 13% ) nella partita contro il rivale Roberto Antonione (centrodestra).
Ma ora, palla al centro, domenica e lunedì si saprà se il centrosinistra guiderà la città .
Archiviata la campagna elettorale moscia (bipartisan), i programmi elettorali e i comizi simili per contenuti (gli unici che erano riusciti ad interessare i triestini erano stati quelli di Sel e del Movimento 5 Stelle) la destra si presenta più divisa che mai e il Pd spera nel ribaltone.
Dove eravamo rimasti dopo il primo turno?
Roberto Antonione 27,50%, Roberto Cosolini 40,67%, Massimiliano Fedriga (6,26%), Paolo Menis (Movimento 5 Stelle) 6,01 ma soprattutto Franco Bandelli (lista Un’altra Trieste in coalizione anche con Forza Nuova) con 10,76% di voti.
Tradotto: se il centrosinistra riuscirà a vincere a Trieste sarà grazie all’elettorato di destra.
Sembra peggio di un rompicapo ma così è.
Già perchè Franco Bandelli (detto il “rottamatore” della destra, popolare per aver ideato la maratona d’Europa, la “bavisela”) alla fine non ha sottoscritto l’apparentamento con Roberto Antonione che non ha accettato i sei punti del documento programmatico presentato da Bandelli.
Così quest’ultimo ha consigliato al suo elettorato di votare scheda bianca. Altra incognita sarà il voto del cosiddetto Pda (partito degli astenuti) che a Trieste ha superato quota 40%.
Un segnale “che viene dall’elettorato del centrodestra” era stato il commento del coordinatore Pdl Isidoro Gottardo.
Il quadro dei ballottaggi sembra essere meno complicato per la Provincia dove l’uscente Maria Teresa Bassa Poropat (centrosinistra) da sola, ha davvero trionfato al primo turno 48,48% di voti, 55.270 contro i 34 mila dello sfidante Giorgio Rot che, pure facendo meglio del suo collega Pdl Antonione, deve esorcizzare lo spauracchio della sconfitta al secondo turno.
Ma torniamo in città Trieste dove è davvero accaduto di tutto nelle due settimane precedenti il ballottaggio.
Non è infatti mancato neppure un esposto alla Procura della Repubblica annunciato dal consigliere regionale (e vice coordinatore del Pdl) Piero Tononi.
I magistrati, per la verità , si sono riservati di valutare “i fatti relativi ad alcune richieste avanzate dalla Fiamma Tricolore al Pdl riportate dagli organi di stampa”.
Si era parlato di soldi in cambio di voti ma mentre su questa faccenda rimangono molti lati oscuri ciò che è chiaro è che l’unico apparentamento riuscito al Pdl, alla fine è quello con la Lega.
Sì perchè, in base alla legge elettorale regionale, gli apparentamenti possono scattare solo se ottengono il via libera di tutte le formazioni che hanno sostenuto il candidato al primo turno.
E dunque la Fiamma, opponendo il proprio veto alle intese in via di definizione, ha rischiato davvero di far saltare il banco dell’intero centrodestra.
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