BARA BIANCA E ROSE ROSSE PER L’ULTIMO SALUTO A FLAVIA
L’ADDIO ALLA MOGLIE DELL’EX PREMIER: “MI HA SORRISO PER L’ULTIMA VOLTA TRA GUBBIO E ASSISI”
«Ho sorriso a Flavia per l’ultima volta nel sentiero tra Gubbio e Assisi, dopo due giorni di grande felicità». Così l’ex primo ministro Romano Prodi ha iniziato il suo discorso di commiato alla moglie recentemente scomparsa.
Ha strappato risate, il professore, quando ha detto che «ai 54 anni di matrimonio, vanno aggiunti anche i due di corteggiamento e non mi sono mai pentito di avere tanto insistito», applausi, quando ha ricordato la traiettoria professionale della moglie, commozione, quando ha confessato che ieri, parlando con i figli, gli è scappato detto ad alta voce: «Questo lo chiedo a Flavia».
Le esequie per Flavia Franzoni sono incominciate questa mattina alle 8,00, quando è stata aperta la camera ardente nella chiesa di San Giovanni in Monte a Bologna. Circa un’ora dopo, suo marito Romano Prodi, è arrivato accompagnato dall’ex segretario del Pd, Enrico Letta e, sorridendo, ha ricevuto una per una la grande quantità di persone che facevano la fila per presentare le condoglianze.
Una parola, un abbraccio, una stretta di mano con ciascuno, pazientemente e come se conoscesse personalmente ciascuno, anche se probabilmente non così. Ciascuno che attendeva pazientemente il proprio turno, indipendentemente dal fatto che fosse una figura di governo, un quadro di partito, un personaggio dello spettacolo o un semplice cittadino. Massimo D’Alema, Piero Fassino, Walter Veltroni, Pierluigi Bersani, Elly Schlein, Stefano Bonaccini, per citare alcuni tra i politici di un’area affine a quella a cui appartiene Romano Prodi. Mario Draghi e Mario Monti, tra coloro che come lui hanno lavorato nell’ufficio principale di Palazzo Chigi. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, è il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami (entrambi bolognesi), in rappresentanza dell’esecutivo, che ha mandato una corona tricolore. Luca Cordero di Montezemolo per io mondo imprenditoriale.
Tra i personaggi famosi che erano legati a Flavia e si sono sentiti di partecipare, spicca la presenza di Gianni Morandi, poi Gad Lerner, Pif, Stefano Bonaga. Per due volte, Monsignor Zuppi che ha officiato messa vestendo la stola viola del lutto, avendo alla propria destra le autorità, alla sinistra la numerosa famiglia Prodi e di fronte la bara bianca coperta di rose rosse, ha parlato “dell’improvvisa scomparsa di Flavia”, sottolineando il carattere repentino di questa morte, avvenuta due giorni fa sotto un forte temporale, durante un pellegrinaggio verso Assisi a cui partecipava anche il Professore.
«C’era un legame d’oro tra Flavia e Romano – ha detto ancora Zuppi – un legame in cui tutti diventano belli, perché pieno d’amore. Un legame dove però, come dice sempre Romano, è fondamentale la manutenzione e per questo ha funzionato fino alla fine. Ora, la manutenzione deve proseguire».
In una chiesa gremita da una folla eterogenea per età, estrazione e appartenenza, particolarmente toccanti, oltre a quello di Romano Prodi, sono stati gli interventi dal pulpito dei figli e i nipoti. “La mamma ci ha insegnato che un ragionamento da più frutti di una lite”, ha detto per esempio il figlio Giorgio e poi suo fratello Vittorio: “Ci hai sempre spinto ad avere attenzione alle situazioni di ingiustizia”.
(da La Stampa)
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