BELSITO NON E’ UN BEL VEDERE: AL SUMMIT ANTIMAFIA IN COMUNE, LA LEGA SI DIMENTICA PER STRADA I CARABINIERI
INCENDI DOLOSI E ATTENTATI A SANREMO: IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA BELSITO ORGANIZZA UN SUMMIT TRA ISTITUZIONI, MA SI DIMENTICA DI INVITARE I CARABINIERI, DISAPPUNTO DEI VERTICI DELL’ARMA…FORSE IN FUTURO 17 UOMINI IN PIU’, MA GRANATA (PDL) E’ CRITICO: RISPOSTA INADEGUATA
Da tempo la Riviera di Levante è colpita da un’impressionante serie di incendi dolosi e attentati, segno evidente del riemergere dell’ombra della criminalità organizzata sulle attività economiche.
Venerdì è andato in fiamme il pub “Big Ben”, nel cuore della movida della città di Sanremo, con grande paura dei cittadini che abitano nei palazzi vicini. Sull’ennesimo caso stanno indagando i carabinieri.
Dopo tanti silenzi, Il Comune retto dal centrodestra ha pensato bene di indire un summit, organizzato per l’occasione dal sottosegretario leghista Francesco Belsito, cui hanno partecipato il sindaco, il prefetto, il questore, il presidente leghista del consiglio comunale e il suo vice.
Venerdì sera parte la convocazione dagli uffici del sottosegretario: “la presenza dell’autorità governativa e delle massime autorità responsabili della sicurezza e dell’ordine publico nella provincia di Imperia vogliono testimoniare alla cittadinanza l’attenzione e l’impegno a contrastrare il ripetersi dei fenomeni mafiosi”.
Bella la grancassa mediatica e i suoni di vuvuzela.
Ma quando si ritrovano intorno a un tavolo, qualcuno fa osservare la figura barbina (che finirà nella prima pagina del Secolo XIX): si sono dimenticati di convocare i carabinieri, quelli che tra l’altro stanno facendo le indagini.
Pur non esprimendosi in dichiarazioni ufficiali, i vertici provinciali dei carabinieri “hanno fatto trapelare il loro disappunto, e anche di più” (si legge sul Secolo XIX) per essere stati esclusi dal vertice, proprio nel momento in cui occorrerebbe uno sforzo corale contro l’ondata criminale.
Si è sfiorato l’incidente diplomatico, insomma, e la Lega ha rimediato la solita brutta figura.
Il summit nel frattempo si è dimostrato un incontro di facciata, non certo operativo, ma un semplice “incontro istituzionale”.
Al termine del quale, il sottosegretario tende pure a minimizzare: “non bisogna alimentare l’allarmismo, non aiuta i cittadini e neanche le aziende”.
E poi la tesi maroniana, mentre i negozi vanno in fiamme: “Non dobbiamo dare segnali negativi, dire che non c’è sicurezza in questo territorio”.
Se a Sanremo governasse la sinistra, chissà quanti cortei contro il lassismo delle isitituzioni avrebbe organizzato la Lega.
Dato che governano loro, che volete che sia se qualche locale salta per aria. Meno male che è arrivato Belsito per spiegarci cosa intende la Lega per sicurezza, la solita passerella con vaga promessa finale: parlerò al governo se può mandare 17 uomini in più (dicasi diciassette per l’intera provincia).
Mentre nel sanremese, secondo il questore, la mafia è dentro il business dei rifiuti e degli appalti, mentre si estende il racket dei locali, mentre a Ventimiglia, secondo la Dia, si è insediata una cellula della ‘ndrangheta”, la politica dorme e sbaglia pure le convocazioni.
Fabio Granata, vicepresidente finiano della Commissione Antimafia, parla di “risposta inadeguata e non all’altezza dell’emergenza. Minimizzando si aggravano le situazioni a rischio, il problema non va sottovalutato”.
E chiosa il magistrato della Dia, Anna Canepa: “La mafia è ovunque, un errore far finta di niente”.
Ma non era la Lega la garanzia della sicurezza dei cittadini e l’argine al malaffare?
Ora preferisce non allarmare i turisti?
Come se i botti e i roghi poi non li vedessero…
Sarà pure un Bel sito, ma non certo un Bel vedere.
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