LE MANI NELLE TASCHE DEGLI ITALIANI: ALEMANNO AUMENTERA’ DEL 50% IL BIGLIETTO DEL BUS E LE QUOTE ASILI NIDO E MENSE
PER RISANARE IL DEBITO DELLA CAPITALE SI COLPIRANNO TRASPORTI, ASILI, RIFIUTI, BAR, RISTORANTI, AEREI…TREMONTI TAGLIA DI 200 MILIONI I FONDI STANZIATI PER ROMA E L’EX SOCIALE ALEMANNO AUMENTA LE TARIFFE DEGLI ASILI NIDO DAL 15,6% AL 48%, LE MENSE SCOLASTICHE FINO AL 93,6%, L’IRPEF E IL PREZZO DEL BUS
La colpa non è certo solo di Alemanno: quando l’ex ministro ha salito le scale del Campidoglio, i conti della Capitale già non tornavano da tempo, ma ciò è di magra consolazione per i contribuenti romani che da anni sentono ripetere dagli esponenti del centrodestra che “non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”.
Decenni di guasti e gestioni finanziarie dissennate hanno prodotto la bellezza di 9,8 miliardi di debito che ora va risanato, dopo anni di silenzi sia da parte dei governi di destra che di sinistra.
Berlusconi si era impegnato ad aiutare il neosindaco per consentire alla nuova giunta di rimettersi gradualmente in carreggiata, ma Tremonti ha ridotto di 200 milioni i fondi che aveva promesso.
Il ministro ha concesso (bontà sua) la possibilità per il Campidoglio di aumentare la addizionale Irpef comunale di un ulteriore 0,4% (Roma è già al tetto massimo dello 0,5%) e di fissare il balzello di 1 euro sui diritti d’imbarco per tutti i passaggeri in transito negli aeroporti romani.
Ma la vera stangata è quella prevista per ripianare il bilancio ordinario in rosso di ben 160 milioni.
Da qui una serie di soluzioni molto onerose.
Il canone per l’occupazione del suolo pubblico salirà dal 12% al 125% in base alle zone.
E’ evidente che il costo dei tavolini all’aperto di bar e ristoranti saranno rapidamente scaricati sui clienti, con buona pace di tutti.
La tassa sui rifiuti per le utenze non domestiche salirà del 12,5%.
Per gli asili nido le tariffe aumenteranno da un minimo del 15,6% a un massimo del 48%.
Per avere un’idea del peso di questa misura, basti sapere che può arrivare a 150 euro di incremento della rata mesile.
L’aumento previsto per le mense scolastiche potrà invece arrivare addirittura al 93,6%.
Ed eccoci ai mezzi pubblici.
In una città soffocata dal traffico privato, la giunta sta ipotizzando di aumentare i biglietti del bus del 50% in un colpo solo: il biglietto normale a tempo passerebbe così da 1 euro a 1,5 euro e Roma diventerebbe la città con i bus più cari d’Italia.
A queste misure poco sociali, si aggiungerà la maggiorazione, fino al 3 per mille dell’Ici su seconde e terze case.
Incasso totale previsto: 52 milioni di maggiori entrate, da accompagnare a 58 milioni di tagli alle spese e 43 milioni di entrate straodinarie.
Senza entrare nel merito del disavanzo maturato, che vede responsabilità dell’intera classe politica che ha avuto ruoli amministrativi negli anni scorsi, rimane una considerazione: il governo non ha mantenuto le promesse verso Roma e il suo sindaco.
In secondo luogo questa è la dimostrazione che le mani nelle tasche degli italiani non solo vengono messe, ma anche ben a fondo.
Con un ipocrita escamotage: quello di scaricare l’onere della tassazione sugli Enti locali, la stessa cosa che accadrà in Lombardia, come ampiamente denunciato dal governatore Formigoni.
Senza che nessun ex sociale abbia la dignità di riconsegnare le chiavi piuttosto che tagliare i servizi sociali per ricatti dall’alto.
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