BELSITO RINVIATO A GIUDIZIO PER EVASIONE FISCALE: “NASCOSE AL FISCO 7,7 MILIONI DI EURO”
SEQUESTRATI AL LEGHISTA BENI PER UN MILIONE DI EURO… SALVINI NON AVEVA VOLUTO COSTITUIRE LA LEGA PARTE CIVILE PERCHE’ “BELSITO NON HA NULLA”
Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega Nord, è stato rinviato a giudizio questa mattina per evasione fiscale e intestazione fittizia di beni.
Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare Claudio Siclari.
La vicenda è quella degli oscuri trasferimenti di fondi milionari in Tanzania, fatto per il quale la guardia di finanza lo aveva indagato.
Secondo l’accusa Belsito, difeso dagli avvocati Paolo Scovazzi, Alessandro Vaccaro e Nicola Scodnik, avrebbe dovuto dichiarare al fisco la cifra di circa sette milioni di euro sottratti illecitamente alle casse del Carroccio quando era tesoriere, peraltro rientrati nelle casse della Lega.
Praticamente la tesi si basa sulla convinzione che i vertici politici della Lega non fossero a conoscenza dell’investimento di Belsito in altri Paesi per fini speculativi, peraltro operazione che sarebbe vietata a un partito politico.
Non a caso la Lega non si è costituita parte civile, suscitando parecchio malumore tra gli iscritti, quasi che ci fosse un accordo tacito con Belsito per garantirsi il suo silenzio.
Il processo inizierà il prossimo 12 gennaio.
Il sequestro dei beni a fine gennaio
La guardia di finanza a fine gennaio aveva sequestrato a Belsito una serie di beni ritenuti nella sua disponibilità : le quote societarie del Bar Balilla di via Cesarea, un appartamento da 700mila euro nella stessa strada, le quote della società Movida srl, che gestiva la discoteca Sol Levante di Cavi di Lavagna.
E qui si ritorna al fatto della mancata costituzione di parte civile di Salvini che l’aveva motivata con la tesi (smentita dai fatti, oltre che da chi scrive a suo tempo) per cui Belsito era un poveraccio senza un euro e non era il caso di infierire.
Il sequestro per equivalente era legato all’oscuro trasferimento offshore di 7 milioni di euro di fondi del suo ex partito in Tanzania e a Cipro: anche se quei fondi sono stati successivamente restituiti, nel momento in cui Belsito ne ha avuto la disponibilità , argomenta la Procura avrebbe dovuto dichiararli al Fisco.
L’evasione fiscale ipotizzata dagli inquirenti, e contestata dai legali dell’ex tesoriere, ammonta a circa 2,4 milioni di euro.
(da agenzie)
Leave a Reply