SI FACCIA QUALCOSA DI DESTRA: PULIZIA ETICA SUL WEB, ARRESTO IMMEDIATO E CONFISCA DEI BENI PER CHI PERSEGUITA DONNE, ISTIGA A REATI E DIFFONDE FALSI O VIDEO PRIVATI
IL WEB E’ DIVENTATO UNA FOGNA, NULLA DEVE RESTARE PIU’ IMPUNITO: UNA DENUNCIA DEVE ESSERE EVASA IN 24 ORE E PORTARE A UN PROCESSO PER DIRETTISSIMA…PER I MINORI NE DEVE RISPONDERE LA FAMIGLIA, COSI’ QUALCUNO TORNERA’ A OCCUPARSI DEI PROPRI FIGLI
Oggi le cronache riportano gli ennesimi reati collegati ad un uso da fogna del web.
Una ragazza ubriaca e non in grado di reagire violentata a Rimini con le sue amiche dementi che, invece che correre in suo soccorso, filmano l’evento per poi farlo girare su internet.
E il caso di Tiziana che si è tolta la vita perchè non ha retto alle persecuzioni sul web di centinaia di sfigati che la insultavano da mesi per un video hard che aveva girato con il suo compagno di allora e che è stato messo in circolo a sua insaputa.
Ma è sufficiente girare sul web e sui social per capire che non vi è più limite al degrado: dagli insulti, alle minacce, dalla violazioni della privacy all’apologia di reato, dall’omofobia al razzismo, dallo stalking alle calunnie, da immagini rubate alla persecuzione di donne e ragazzi con handicap.
Un delirio crescente a cui nessuno pone rimedio, se non strappandosi le vesti a posteriori.
Pochi i controlli, pochi gli uomini dello Stato assegnati alla repressione di questo genere di reati, nessun “canale privilegiato” nell’ordinamento giudiziario per arrivare a una rapida sentenza.
Se in Italia esistesse una destra seria e non dei caratteristi da avanspettacolo, sarebbe l’occasione, prima che sia troppo tardi, di lanciare l’appello “fate qualcosa di destra”.
Cosa si potrebbe fare, con pochi provvedimenti?
1) Creare una struttura ad hoc delle forze dell’ordine che raccolga le denunce e le renda operative entro 24 ore: accertino il fatto, raccolgano le prove e segnalino il tutto all’autorità giudiziaria di competenza territoriale.
2) Allo scadere delle 24 ore, l’autorità giudiziaria provveda alla denuncia dei soggetti e all’immediato blocco dei beni, a garanzia delle sanzioni future.
Nei casi più gravi, arresto immediato e processo per direttissima con l’imputato detenuto per evitare la reiterazione del reato e la manomissione delle prove.
3) Le multe vanno portate a un minimo di 100.000 euro, in caso di minori ne rispondono i genitori coi loro beni. Vanno bloccati conti correnti, beni mobili e imnobili, rendite e patrimoni.
4) In caso di condanna i minori andranno nei carceri minorili per procedere alla loro rieducazione al mondo civile. I maggiorenni condannati dovranno scontare almeno metà della pena in carcere, pene che devono essere raddoppiate.
5) Per rendere operativo il tutto è necessario che siano in servizio almeno 300 agenti dedicati al web e che si stabilisca un canale giudiziario preferenziale per questo genere di reati, onde consentire processi per direttissima e inutili perdite di tempo.
Ovvio che non si risolve il problema solo con la repressione e che occorre una “cultura alla tolleranza e al rispetto del prossimo”, ma di fronte a una emergenza è necessario che lo Stato provveda a una “pulizia etica”.
Nel vivere civile devo esistere “regole”, se qualcuno pensa di essere nella foresta e fare i cazzi propri sulla pelle dei più deboli, ci sono altri sistemi per raddrizzare le schiene.
Siamo certi che dopo un anno i reati sul web calebbero del 50% e ne guadagnerebbe l’intera comunità nazionale (oltre che le casse dello Stato).
Finirà che la destra patacca perderà pure questa occasione e la proporrà il Renzi o il Di Maio di turno…
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