BERLUSCONI CHIUDE IL TORMENTONE: “NESSUNO DEI MIEI FIGLI SARA’ CANDIDATO ALLE EUROPEE”
IL PARTITO SI SPACCA SULLA LEADERSHIP… BRUNETTA: “CAOS CREATIVO”
«I miei figli non saranno in lista per le Europee. Sono tutte invenzioni della stampa». Silvio Berlusconi parla per quasi due ore alla convention dei Club Forza Silvio di Roma.
Ma la vera novità la regala al nugolo di cronisti che lo assediano quando scende dal palco dell’auditorium del Seraphicum.
Non è vero che per usare il “brand” vincente stia facendo pressioni su Marina e Piersilvio per “scendere in campo”. Su Barbara la moral suasion non serve perchè sarebbe pronta ad accettare la sfida.
Il Cavaliere quindi sembra voglia porre un argine alle tensioni e ai malumori che agitano Forza Italia in vista della decisione sulle candidature.
Tensione palpabile che un immaginifico Renato Brunetta declassa ad «un caos creativo straordinario».
Una mossa quella dell’ex Cavaliere che serve a rassicurare dirigenti storici come Denis Verdini che hanno espresso critiche sulla gestione del partito.
Fino a fare balenare il suo abbandono del movimento. Ipotesi che Maria Stella Gelmini definisce «destituita di qualsiasi fondamento»
Il “caos creativo” però coinvolge anche Francesca Pascale, ieri assente alla convention, e il ruolo che gioca dentro Forza Italia la compagna del leader forzista. Sarebbe lei a caldeggiare la discesa in campo di Marina a scapito della vecchia guardia del partito.
Così Gianfranco Rotondi che ormai si fregia del titolo di “premier ombra” dice che «chi non ha il coraggio di criticare Silvio se la prende con Francesca». L’interventismo della Pascale piace anche a Michaela Biancofiore, che si dice d’accordo con Rotondi.
«Francesca dice la deputata forzista — con la sua intervista ad un noto quotidiano non ha fatto altro che dare voce alla pancia dei nostri elettori che spesso, troppo spesso, divergono e sono distinti e distanti dal nostro corpo dirigenziale»
Comunque oggi si potrebbe capire qualcosa di più nel “caos creatitvo” visto che sarebbe previsto un pranzo di famiglia ad Arcore per discutere della vicenda candidature.
Nel frattempo restano agli atti le dichiarazioni di Berlusconi. Quelle ai cronisti. perchè da palco l’ex Cavaliere parla di tutto, ma sciorina un repertorio vecchio.
Cita i comunisti che non cambiano mai, si diffonde a modo suo su Gramsci, Togliatti e l’egemonia.
Berlusconi evoca l’Europa e le sue politiche invita Renzi a battere i pugni sul tavolo e in caso di contrasti con Bruxelles.
«Non si va in Europa a ricevere sorrisini e pacche sulle spalle ma, se qualcosa non va, mettendo il veto agli altri capi di governo», intima a Renzi.
Scherza sul look di Renzi senza giacca e ripete per l’ennesima volta che il presidente del Consiglio italiano non ha poteri.
Dunque urge grande riforma costituzionale e il presidenzialismo.
E a proposito di referendum continua ad accusare i presidente della Repubblica di vigilare troppo su decreti legge. Naturalmente anche la Corte costituzionale è d sinistra e i magistrati, quella di Md, lavorano per l’avvento di «un socialismo giudiziario»
Poi invita a mirare ai voti di Grillo, perchè vede il suo elettorato deluso.
E anche su questo punto ribadisce la sua visione del bipolarismo accusa gli italiani di usare male le occasioni elettorali.
Dice che «noi italiani, dal 1948 ad oggi, non abbiamo mai imparato a votare. Noi votiamo sempre in modo frazionato e troppe persone nel voto seguono simpatie personali: Casini era un bel ragazzo, è un bell’uomo, lo votano perchè piace alle signore. Ma gli italiani non pensano al bene del Paese, che è dato da due forze in campo che si alternano».
Silvio Buzzanca
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