BERLUSCONI: “SONO ADDOLORATO”. E TEME RIPERCUSSIONI SUL VOTO
L’ARRESTO DI SCAJOLA STRONCA OGNI SPERANZA DI UNA SUA RINASCITA POLITICA E DANNEGGIA ANCHE L’IMMAGINE DI FORZA ITALIA
Claudio Scajola voleva essere candidato alle Europee a tutti i costi e con Berlusconi aveva insistito tantissimo.
Aveva insistito soprattutto dopo che era uscito pulito dalla vicenda della casa al Colosseo acquistata da altri a sua insaputa.
Insomma l’ex ras di Forza Italia in Liguria, soprannominato «sciabolett» per il piglio tagliente, voleva ritornare in pista dopo il calvario. Era convinto che avrebbe potuto dimostrare, grazie alle preferenze con cui si vota alle Europee, di essere in buona salute politica, di controllare il territorio.
Non proprio come una volta, ma ancora potente. In effetti lo era, ai tempi d’oro del berlusconismo, in quegli anni Novanta e inizio del nuovo secolo quando si occupava dell’alfa e l’omega dell’organizzazione.
Risale a quegli anni la tessitura della tela di rapporti in tutta Italia con esponenti e luogotenenti locali, compreso Amedeo Matacena a causa del quale questa mattina l’ex ministro dell’Interno è stato arrestato (avrebbe protetto e aiutato la latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia, erede della società Caronte sullo Stretto di Messina) .
L’arresto di Scajola stronca ogni speranza di una sua rinascita politica. E danneggia non poco anche Silvio Berlusconi, almeno come immagine, in piena campagna elettorale.
E meno male che aveva deciso di non candidarlo.
L’ex Cavaliere sapeva che sarebbe arrivata la bufera? Lui nega e spiega che l’esclusione di Scajola dalle liste è dovuto a un sondaggio commissionato: era venuto fuori che Forza Italia avrebbe perso voti se l’avesse candidato alle Europee.
Adesso, Forza Italia perderà comunque voti?
Berlusconi si era ringalluzzito. L’altro ieri, durante una conferenza stampa per presentare il progetto «Liberiamo la cultura» (dalla sinistra, ovviamente), ha detto ai giornalisti: «Dopo mesi di assenza in tv, ho finito il rodaggio, adesso mi sento in forma e sono cavoli vostri».
Si era ringalluzzito per quel punto in più che la sua sondaggista Ghisleri gli aveva regalato come una pepita d’oro: da un miserrimo 17 a un pur misero 19,8%, una percentuale comunque appiccicata a quella soglia del 20% sotto la quale è la catastrofe.
Bene, ora il caso Scajola è stato un duro colpo. «Ne sono addolorato». E per fortuna che non l’aveva candidato. A Palazzo Grazioli giurano che non c’era alcun sentore di un arresto. Ma il problema rimane. Un problema elettorale che potrebbe danneggiare l’ex Cavaliere e fermare la rimonta che sta tentando disperatamente. Berlusconi potrebbe cavalcare la malagiustizia.
Cosa improbabile, sussurrano con voce sempre più fioca dalle parti dell’ex Cavaliere, alla vigilia dell’inizio dei servizi sociali (proprio domani) a Cesano Boscone.
L’ex premier non può permettersi di inveire contro la magistratura e la giustizia ad orologeria.
E’ stato avvertito da chi gli ha concesso i servizi sociali: ancora un passo falso e gli verrà revocato Cesano Boscone con relativi e conseguenti arresti domiciliari.
Amedeo La Mattina
(da “La Stampa”)
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