BERLUSCONI: “VEDO UN SOLO LEADER, RENZI”
RIDIMENSIONA SALVINI: “SERVE CONSENSO DI TUTTI, IL POPULISMO LASCIAMOLO AI CINQUESTELLE”… “SPERO CHE PARISI RESTI CON NOI”…SUL DOPO REFERENDUM “FORZA ITALIA SARA’ RESPONSABILE”… “IO DIVERSO DA TRUMP”
Di eredi in giro non ne vede. E questo lo si era capito. Ma di leader sì, uno solo: Matteo Renzi.
E’ l’endorsement che non ti aspetti e arriva da Silvio Berlusconi, schierato per il No al referendum salvo riconoscere però al presidente del Consiglio l’onore delle armi.
“Io spero che ci sia il mio erede. Avevo puntato molto su qualcuno che è passato dall’altra parte. Si sono succeduti dei personaggi o che hanno deluso o che non sono stati ben visti dali altri. Nella politica di leader vero c’è solo Matteo Renzi”, dice in un intervento a Rtl 102.5, nuova tappa della sua campagna (esclusivamente mediatica) per radio e, dalla settimana prossima, in tv.
E parlando di Parisi, appena defenestrato, lancia un avvertimento indiretto a Salvini: “Per fare il leader serve il consenso di tutti. Il manager? Spero continui a collaborare con noi”.
Per la prima volta il Cavaliere affronta in pubblico l’ingresso alla Casa Bianca di Donald Trump, che tanti osservatori anche negli Stati Uniti hanno paragonato a lui, ma prendendone in parte le distanze.
“Ha detto di avere studiato il modello che avevo messo in campo io – spiega in radio l’ex premier – Ma con lui ho pochi punti in comune. Entrambi abbiamo deciso di metterci al servizio del nostro paese, ma la sua storia è molto diversa dalla mia. Lui è stato capace di ascoltare la gente che non si riconosce nei partiti, parla il linguaggio della gente comune, non dei politici. Apprezzo la sua politica sul calo delle tasse, trovo giusto il rafforzamento dei confini ma non condivido la sua politca isolazionista”.
Parla della lunga convalescenza dopo l’intervento al cuore. “Grazie a Dio sto bene. Ho passato la prova più difficile della mia vita ma poi ho recuperato e mi sono rimesso anche nei muscoli”, racconta di fare un’ora di ginnastica e di nuoto tutte le mattine.
Poi la politica, nella quale è tornato in prima fila col piglio di chi non intende delegare ad alcuno.
Ridimensiona il ruolo di Parisi, pur aprendo a una sua collaborazione, se vorrà . Quanto a Salvini, che si è già lanciato nella corsa alla leadership, il messaggio è chiaro: “In una coalizione i toni accesi non servono e i personalismi sono deleteri. Nessuno, neanche Stefano Parisi, può pensare di avere una guida se gli altri membri non lo accettano. Ha sempre detto di non considerarsi di Forza Italia, ma mi auguro che vada avanti in questo suo lavoro. Può darci una mano in questa ricerca di persone nuove. Dobbiamo rinnovarci senza rottamarci”.
Nega di aver avuto un ruolo nella partita della sfiducia al sindaco leghista di Padova e chiede al Carroccio di restare in coalizione con Forza Italia, ma niente populismi, quelli lasciateli ai Cinque stelle.
Eredi intorno a sè Berlusconi non ne vede, ammette di averli cercati e per qualche momento trovati, ma sono andati via, con chiaro riferimento ad Angelino Alfano. Oggi “l’unico leader” che vede in circolazione è Matteo Renzi, che aveva tutto il diritto – ammette – di spedire la lettera agli italiani all’estero.
La sua riforma costituzionale però non la voterà , anzi, “è pericolosa per la democrazia e apre a derive autoritarie”, attacca.
E dopo? “Non sarà il caos, come sostiene il premier: vedremo se Renzi darà le dimissioni, comunque tutto sarà nelle mani del capo dello Stato. Con senso di responsabilità noi decideremo di consequenza”.
Senso di responsabilità dunque, continua a ripetere Berlusconi. “Se vince il no si potrà avere un governo che faccia la legge elettorale e ci porti al voto. Oppure un esecutivo che faccia una riforma costituzionale con quelle cose che in questa non ci sono”.
Una chiara presa di distanza da Salvini e Meloni che invocano scioglimento immediato delle Camere e urne.
Forza Italia non farà le barricate, insomma, perchè la legislatura si chiuda prima della scadenza naturale del 2018.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
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