BOCCHINO: “IL CAVALIERE TRA. POCO DOVRA’ DIMETTERSI, ANCHE BEN ALI ALL’ INIZIO NON VOLEVA”
“SOLO COSI’ POTRA’ INDICARE IL SUO SUCCESSORE, ORMAI E’ INCOMPATIBILE CON PALAZZO CHIGI”…”FACCIA UNA ROSA DI NOMI E SI TROVERA’ UN’AMPIA CONVERGENZA ANCHE DA PARTE DEL CENTROSINISTRA PER UN GOVERNO DI RESPONSABILITA'”
“L`alleanza costituente evocata da D`Alema scatterà in caso di emergenza democratica. Ma non ci siamo ancora».
Ne è convinto, onorevole Italo Bocchino? Lo scenario è da scontro istituzionale.
«Siamo appena un gradino sotto. Quell`appello avrebbe senso se il premier non si dimettesse, ma Berlusconi a breve sarà costretto a farlo. Ormai l`inquilino è incompatibile con Palazzo Chigi. Se si fa da parte, ha la possibilità di indicare al capo dello Stato una rosa di nomi e su uno di quei papabili si può trovare una convergenza ampia. Siamo certi che ci sarebbe un atteggiamento diverso anche da parte del centrosinistra per dar vita a un governo di responsabilità e affrontare tre-quattro riforme strategiche».
Cosa la rende così sicuro? Il presidente del Consiglio ripete che non si farà da parte.
«Quando tra dieci giorni sarà imputato in un processo per prostituzione minorile, allora dovrà farlo, rispettando così la volontà del 60 per cento degli italiani ormai convinto che la situazione sia insostenibile. Anche Ben Alì non avrebbe voluto lasciare, anche Mubarak non vorrebbe farlo».
Evoca scenari da Maghreb, crisi traumatiche, rivolte di piazza?
«Ma no. L`Italia è una democrazia solida, non arriveremo a tanto. Confidiamo sul fatto che Berlusconi responsabilmente si dimetta. Questo gli consentirà anche di evitare reazioni persecutorie».
Anche Rutelli garantisce che non ci sarà vendetta, che il premier non farà la fine di Ben Ali, che vuol dire?
«Che Berlusconi ha in mano la soluzione della crisi e il proprio destino. Se pensa invece di scatenare una guerra civile, senza piombo ma con armi mediatiche, e trascinare il Paese al voto, allora saremmo di fronte a quell`emergenza democratica di cui parla D`Alema e ci comporteremmo di conseguenza. È accaduto in Germania, può succedere in Italia. Mi auguro non accada».
L`impressione è che stiate saltando un passaggio. II ministro Matteoli sostiene che il premier andrà avanti anche in caso di condanna, in nome della presunzione d`innocenza fino alla Cassazione.
«E un assunto che non tiene conto del tipo di reato per il quale andrà sotto processo Berlusconi. Essere imputato per prostituzione minorile sarà una cosa devastante. E un paio dipassaggi complicheranno la sua posizione».
Quali?
«Il primo, quando l`opinione pubblica prenderà atto che la Minetti, organizzatrice delle cene e “manager” delle ragazze dell`Olgettina, percepirà in cinque anni 800 mila euro, tutti soldi dei contribuenti. Il secondo è l`elemento droga: la Polanco ha frequentato Arcore anche dopo che il suo fidanzato è stato fermato perla detenzione di dodici chili di cocaina, in parte nascosto nell`auto della Minetti. È inaudito che il presidente del Consiglio abbia continuato a riceverle nella sua residenza. Sono elementi destinati ad aggravarsi e a scavare una voragine nei consensi».
L`apprensione del Colle. Possibile uno scioglimento delle Camere anche in assenza di una sfi ducia in Parlamento?
«Ipotesi molto forte, ma percorribile, Costituzione alla mano.Mossa obbligata se il premier continuerà a fuggire ai suoi giudici, se preferirà attaccare i pm, se il ministro degli Esteri anzichè occuparsi dell`Egitto farà ancora il fattorino, se tutto salterà per aria».
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)
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