BOLLE POP: 5 MILIONI IN TV PER L’ETOILE CHE IL MONDO CI INVIDIA
LA RAI RENDE POP LA DANZA CLASSICA E FA RECORD DI ASCOLTI
Grande successo di ascolti ieri sera su Rai1 con il Capodanno in tv insieme a Roberto Bolle e ai suoi numerosi ospiti: gli spettatori del programma ‘Danza con me’ sono stati 4 milioni 860mila, con share del 21,53%.
La Rai ha vinto di nuovo la sua scommessa contro chi credeva che l’arte e la cultura non potessero conquistare il grande pubblico: con la grazia di Roberto Bolle e la perfezione del confezionamento del suo “Danza con me”, infatti, il programma di danza classica conquista i social, mentre l’ètoile dimostra di essere diventato ormai un vero e proprio fenomeno del piccolo schermo: un vero e proprio trascinatore di share.
Gli ascolti record degli speciali di Alberto Angela, la prima de La Scala trasmessa in diretta su Rai 1, il programma di Roberto Bolle (ad aprire il palinsenso del primo canale per il 2018) che manda in tilt i social: l’ultimo triennio di televisione italiana ha fatto strabuzzare gli occhi a esperti e critici di settore, perchè anche il balletto in calzamaglia, la musica classica e la cultura tout court hanno dimostrato di saper conquistare le grandi platee dei talent e dei reality show.
Il merito dell’ultima impresa targata tv di Stato è comunque tutto da addebitare proprio all’ètoile di Casale Monferrato col suo “Roberto Bolle – Danza con me”, che alla sua grande arte ha saputo affiancare personalità che ne hanno esaltato la spontaneità e la voglia non prendersi sul serio, assemblando un programma mai noioso e che ha sempre regalato forti palpitazioni al suo pubblico.
Se la semplicità e la telegenia di Bolle erano già ampiamente note – nel 2016 si era mostrato padrone delle telecamere in “La mia danza libera” -, a stupire tutti è stato sicuramente Marco D’Amore, attore noto al grande pubblico per Gomorra (dove interpreta il cattivo Ciro Di Marzio) ma che non ha di certo sfigurato nel piccolo schermo. D’Amore, in particolare, è riuscito a far ridere con qualche battuta sagace (“Sarei voluto entrare a petto nudo, ma mi sarebbe dispiaciuto far sfigurare Roberto”), fa da collante nei vari momenti di pausa dello spettacolo (necessari al ballerino sia per cambiarsi che per riprendere fiato) e, soprattutto, ha avuto il grosso merito di non strafare.
Protagonisti della serata dovevano essere Bolle e la danza classica: il Ciro di Gomorra lo ha capito perfettamente e ha saputo mettersi da parte quando serviva, fungendo da ottima spalla per l’ètoile.
Un altro grosso merito di “Danza con me” è sicuramente il ritmo che gli autori del programma hanno saputo imprimere al tutto: gli ospiti si alternavano veloci, arrivando subito al centro del loro “numero”, evitando che dagli spalti (e da casa) si levasse qualche sbadiglio.
La danza, poi, si è alternata con efficacia alla musica (quella di Tiziano Ferro, ad esempio, ma anche quella di Sting e Fabri Fibra) e al vero e proprio intrattenimento (con le battute di Pif, la performance bislacca di Virginia Raffaele, i monologo di Geppi Cucciari e molto altro). Insomma, un termine definisce bene la prima serata di Rai 1: l’equilibrio.
Vincente, poi, è stata la scelta di svecchaire la danza. Se, infatti, Roberto Bolle ha eseguito grandi classici quali Lo Schiaccianoci o la famosa Morte del cigno, l’ètoile ha saputo anche innovare la scaletta, chiedendo coreografie apposite per il programma e interpretandole sulle note di canzoni recentissime.
Perchè la danza è davvero un linguaggio universale, che non conosce tempo, spazio o limitazione geografica. Ed è proprio quel suo profumo di eterno ad aver ammaliato il pubblico del piccolo schermo.
(da “Huffingtonpost”)
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