BOLOGNA: “CORSI E TERAPIE PER RIEDUCARE I LEGHISTI”
LA PROPOSTA LANCIATA DALL’ASSOCIAZIONE ANNASSIM, COMPOSTA DA DONNE ITALIANE E MIGRANTI
Curare razzismo e sessimo con corsi di rieducazione e riabilitazione.
Lo propone l’associazione Annassim di Bologna, formata da “donne native e migranti delle due sponde del mediterraneo”, che lancia l’idea di seminari, corsi e “incontri terapeutici” per “razzisti, sessisti, immigrato-fobici e leghisti”.
Una “lettera aperta a Calderoli e agli altri leghisti”, da far avere per conoscenza anche al duo Grillo-Casaleggio, al presidente della Repubblica, ai gruppi parlamentari, al sindaco di Lampedusa e, ovviamente, agli organi di stampa (nell’elenco c’è pure la redazione di Al Jazeera)
Nel volantino si parla di un “processo di educazione complessivo mirato a recuperare il loro essere umani. Noi siamo disponibili come donne specializzate: psicanaliste, pedagogiste, sociologhe, docenti, psichiatre, etnologhe, antropologhe linguiste, esperte di comunicazione che operano a Bologna in associazioni di volontariato e come libere professioniste”.
Il giudizio della Lega sull’iniziativa è naturalmente tranchant. “Si vede che hanno tempo da perdere”, liquida Bernardini, che rilancia proponendo invece “corsi di educazione civica per rom e immigrati, che hanno addirittura la pretesa di venire a insegnarci le regole, in casa nostra. Siamo al paradosso”.
Quale sarebbe “casa loro” non è chiaro, visto che i leghisti non si ritengono italiani, ma padani, quindi sono loro i veri clandestini.
E in base alla legge Bossi-Fini andrebbero espulsi, magari dopo aver fatto trascorrere loro 18 mesi negli accoglienti Cie voluti da Maroni.
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