LEGGE DI STABILITÀ: L’IMU, USCITA DALLA PORTA, RIENTRA DALLA FINESTRA (SARA’ L’1 PER 1000), STANGATA SUI RIFIUTI, RENDITE FINANZIARIE TASSA DAL 20% AL 22%
TAGLI ALLA SANITA’ PER PIU’ DI 4 MILIARDI…IL GOVERNO DICE: “ASPETTATE DOMANI”
Prima il ministro Dario Franceschini. Poi il Tesoro e Palazzo Chigi.
Smentite così dure delle bozze della manovra finanziaria circolate in giornata non se ne vedevano da tempo.
Il problema è che, probabilmente, la cifra della “manovrona”, almeno secondo queste bozze il governo si appresta ad approvare domani è ancora una volta la stretta fiscale. Più del taglio del cuneo, principale promessa di Enrico Letta, quello che balza agli occhi sono la Trise, la nuova tassa sulle case, e la patrimonialina sulle rendite finanziarie il cui prelievo sale dal 20% al 22%.
La Trise fa rientrare dalla finestra l’Imu sulle prime case uscita dalla porta.
Per la regola matematica che invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia, il prossimo anno, il 2014, ci sarà un prelievo sulle abitazioni principali che “al massimo” potrà arrivare fino all’8,6 per mille, addirittura l’1 per mille in più della vecchia Imu sulla prima casa.
Prelievo che per le altre abitazioni può teoricamente arrivare fino all’11,6 per mille. Chi pagherà ? Secondo la bozza l’Imu sulle abitazioni principali, se non verrà modificata dal decreto attualmente in Parlamento, sarà a carico dei proprietari, con la possibilità per i Comuni di aumentare gli attuali 200 euro di detrazione fino ad azzerare l’imposta.
La Tasi (la componente servizi della Trise) sarà pagata da chi occupa l’immobile, sia esso inquilino o proprietario.
Se l’Imu, per esempio, è al 4 per mille, significa che la Tasi può arrivare, al massimo, al 4,6 per mille. Come equilibrare il prelievo tra inquilini e proprietari dipenderà insomma, dalle scelte dei Comuni.
La Tasi, tuttavia, è solo un pezzo della Trise.
In questa cifra non sarà ricompresa la “spazzatura”. La tassa sui rifiuti sarà una componente della Trise, ma avrà un calcolo a parte.
I Comuni dovranno stabilire tariffe in grado di coprire il 100% del costo della raccolta come già previsto dalla Tares. In alcuni casi gli aumenti si faranno sentire.
A Roma, per esempio, con le bollette dell’Ama i cittadini pagano un tassa pari al 40% del costo di raccolta, mentre il restante 60% è di fatto coperto dal Campidoglio.
Con il nuovo meccanismo, per fare un conto della lavandaia, se un contribuente pagava 40 euro di spazzatura si troverà a pagare 100.
Dalla casa al patrimonio.
Sempre se il testo della manovra non sarà completamente stravolto, il governo ha deciso di ascoltare le richieste di parte del Pd e della Cgil (lo ha fatto Susanna Camusso), portando l’aliquota sulle rendite finanziarie dal 20% al 22%.
C’è come promesso il taglio del cuneo fiscale, con due diverse ipotesi.
La prima con il passaggio della quota fissa di detrazione sul lavoro dipendente da 1.380 a 1.450 euro per i redditi tra 8.000 e 15.000 euro, che poi varia al variare di alcuni parametri del reddito.
Nella seconda versione viene introdotta una detrazione unica di 1.850 euro per i redditi da 8.000 a 55.000 euro.
Per le imprese ci sarà uno sconto Irap per le nuove assunzioni.
Ma il taglio del cuneo rischia, come si è detto, di rimanere offuscato dalla nuova Trise e da ben altri tagli, come quello di oltre 4 miliardi di euro sulla spesa sanitaria, contro il quale si sta battendo con i denti il ministro della salute Beatrice Lorenzin.
(da “L’Huffington Post “)
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