CAMBIARE POPOLO
“GLI ELETTORI NON HANNO SEMPRE RAGIONE”: HA RAGIONE CALENDA, MA LO DICA DOPO UNA VITTORIA LA PROSSIMA VOLTA
Gli elettori non hanno sempre ragione, dice Calenda, e stavolta ha ragione. Gli elettori sono pigri, infatti non escono più di casa nemmeno per andare alle urne. Gli elettori sono volubili, distratti, disillusi. Prima votavano i partiti, poi le persone, e adesso né gli uni né le altre: vorrebbero qualcuno che li emozionasse senza fregarli e invece si sentono fregati da tutti ed emozionati da nessuno.
Gli elettori di centro, poi, quelli a cui si rivolge Calenda, sono i clienti peggiori. Il loro è un voto di opinione più che di interesse, di riflessione più che di passione.
Vanno rimotivati ogni volta, ma, come certe molle, si inceppano a furia di scattare a vuoto. Mi sembra antiretorico, e dunque sano, che un politico riconosca che gli elettori non hanno sempre ragione. A una condizione, però: che lo affermi dopo una vittoria. Dirlo dopo una sconfitta significa accodarsi a una consolidata tradizione di disprezzo a elastico, per cui l’Italia è un Paese colto quando il tuo libro è primo in classifica e ignorante quando invece non vendi una copia, e il tuo partner è coraggioso se lascia un altro per te, ma vigliacco se lascia te per un altro.
Fa sempre fede la famosa battuta di Bertolt Brecht sui comunisti della Ddr: «Il comitato centrale ha deciso: poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo».
Spiace per Calenda, ma con la crisi demografica in atto non esiste un popolo di riserva a cui rivolgersi: dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo.
(da Il Corriere della Sera”)
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