CAPUOZZO ARRIVA ALL’ANTIMAFIA CON IL PULMANN
IL PD PENSA DI CHIEDERE AUDIZIONE ANCHE DI FICO E DI MAIO
Arrivano in pullman. E il caso Quarto sbarca ufficialmente a Montecitorio.
Il sindaco Rosa Capuozzo sarà ascoltata dalla commissione Antimafia e, abbandonata martedì scorso dal Movimento 5 Stelle che l’ha espulsa, sarà accompagnata da amici, simpatizzanti e attivisti grillini (forse ormai ex attivisti) che continuano a sostenerla.
Si posizioneranno in presidio davanti palazzo San Macuto mentre lei illustrerà la sua versione dei fatti sull’inchiesta in cui il consigliere più votato, Giovanni De Robbio, eletto con i 5Stelle e poi cacciato, è accusato di voto di scambio e tentata estorsione ai danni del primo cittadino.
L’appuntamento è per questa sera alle 20.
L’audizione potrebbe essere in parte secretata e in parte no. Sta di fatto che i dem si batteranno per renderla pubblica e se i grillini dovessero opporsi, proprio loro che hanno sempre chiesto la trasparenza delle Istituzioni, potrebbero crearsi i primi momenti di scompiglio.
Il Partito democratico, che con Ernesto Carbone ha invitato il sindaco Capuozzo a riferire in commissione Antimafia, vuole che sia il giorno della verità .
Di certo, sarà il giorno in cui i parlamentari grillini saranno sotto assedio. E potrebbe essere solo l’inizio. Infatti, dopo le risposte che fornirà il sindaco, i dem potrebbero chiedere di sentire in commissione anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle coinvolti nella vicenda e per la prima volta due deputati grillini, Roberto Fico e Luigi Di Maio, potrebbero sedere in commissione Antimafia sul banco degli ‘imputati’.
La tensione e l’imbarazzo di queste ore trapela dai loro sguardi.
Intanto oggi la scena sarà la seguente. Gli attivisti di Quarto manifesteranno fuori dal Palazzo contro la scelta di togliere il simbolo M5S all’amministrazione del Comune alle porte di Napoli, mentre dentro il Palazzo, nell’aula della commissione Antimafia, i parlamentari 5Stelle saranno attaccati da quelli dem che proveranno a inchiodare il Direttorio davanti al fatto che era stato informato delle minacce che Capuozzo aveva ricevuto
È stato il primo cittadino di Quarto, secondo quanto viene riportato nei verbali dell’ultimo interrogatorio, a dire al pm John Henry Woodcock di aver informato il Direttorio, in particolare Roberto Fico e Luigi Di Maio, di essere stata ascoltata nell’ambito dell’inchiesta e di aver riferito ai vertici romani dei Cinquestelle delle minacce da lei ricevute da parte del consigliere De Robbio.
La domanda che il Pd ha intenzione di porre sarà secca e non lascerà spazio a giri di parole: “Ha raccontato a Fico e Di Maio delle minacce e delle pressioni ricevute?”.
Fino a questo momento i due componenti del Direttorio negano di aver saputo delle pressioni, pur avendo ammesso di aver incontrato più volte il sindaco nel periodo dell’inchiesta, quindi tra novembre e dicembre
Intanto Capuozzo, che in un primo momento aveva difeso i vertici 5Stelle e che nel primo interrogatorio non aveva denunciato le minacce ricevute, di cui ha parlato solo in seguito, adesso non ha più nulla da perdere.
E attraverso un post su Facebook dà un altro assaggio dello scontro in atto con il Direttorio: “È inutile avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca. Il M5S – scrive – ha avuto l’occasione di combattere il malaffare in prima linea con un suo Sindaco che lo ha fatto, ma ha preferito scappare a gambe levate, smacchiarsi il vestito, buttando anche il bambino insieme all’acqua sporca. Non si governano così i Comuni ed i territori difficili”. Su Quarto “è stata fatta una scelta politica in una stanza grigia di Milano”, dice ancora Capuozzo riferendosi al vertice tra Roberto Casaleggio, Di Maio e Fico durante il quale è stato deciso di chiedere le dimissioni del primo cittadino.
Su Quarto aleggia sempre il fantasma del commissariamento ma anche quello dei numeri. Due consiglieri, tra cui il capogruppo, si sono dimessi pochi giorni fa.
Al loro posto sono subentrati i primi dei non eletti che però si sono schierati con l’opposizione.
Altri due hanno deciso di lasciare gli scranni del consiglio comunale così i “superstiti” rimangono in 12 e i consiglieri in tutto sono 24. Segno che la situazione è molto critica.
(da “Huffingtonpost”)
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