CARI GIORNALISTI, INVECE DI PROTESTARE, LA PROSSIMA VOLTA ALZATEVI PER SOLIDARIETA’ AL COLLEGA E ANDATEVENE
INVECE CHE ESPRIMERE INDIGNAZIONE A POSTERIORI, ABBIATE UNO SCATTO DI DIGNITA’: LASCIATE A SALVINI SOLO L’USO DELLE DIRETTE FB
Osserva un amico: “In quale democrazia, in quale Paese dell’Occidente sarebbe consentito un tale grado di arroganza nei confronti della stampa?”.
L’amico si riferisce all’atteggiamento di Salvini, la sprezzante decisione di non rispondere al collega di Repubblica che gli chiedeva di quanto era accaduto in spiaggia, con l’uso improprio di una moto d’acqua della polizia, ma soprattutto delle sostanziali intimidazioni a lui rivolte dai poliziotti in costume che volevano vietargli di riprendere la passeggiata e i giochi in mare di Salvini junior.
L’amico ha ragione, ma bisogna aggiungere altro.
Intanto, ha ragione perchè in tutti i Paesi mediamente democratici mai e poi mai potrebbe accadere che in una conferenza stampa il ministro dell’Interno, anzichè rispondere, dia del pedofilo al giornalista che lo incalza.
Seconda considerazione.
Il collega di Repubblica non era il solo giornalista presente. Erano in tanti, quanti sono soliti stare appresso al leader della Lega per darci conto quotidianamente di ogni strumentale cattiva parola che il ministro getta nello stagno.
Che si sappia, non uno ha pensato di alzarsi e lasciare la conferenza stampa per protestare contro l’atteggiamento offensivo dell’informazione intera e del suo ruolo. Non uno.
Si, ci sono state e ci saranno le rituali proteste ufficiali, non ci sarà , come non c’è stata d’istinto, la decisione di girare la schiena a chi disprezza e usa a suo piacimento una funzione chiave della democrazia.
Un aut aut, o si cambia registro, o il ministro faccia le sue dirette Facebook senza l’eco della stampa.
L’informazione non si svende, è baluardo di civiltà .
(da Globalist)
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