CARO FINI, ALLA BASE DEL PARTITO OCCORRE PORTARE RISPETTO
AMARA GIORNATA GENOVESE PER I MILITANTI DELLE LEGALITA’ DI FLI TRA INSULTI ALLA BASE, DEFENESTRAMENTO DELLA CONTINI POI RIENTRATO E FLOP DELLA CHIAMATA ALLE ARMI DI NAN
Pensavamo di averne viste a sufficienza in questi pochi mesi di vicinanza ideale a Futuro e Libertà genovese, ma evidentemente non era ancora finita. Quando a 16 anni abbiamo iniziato a militare a destra, negli anni di piombo, e abbiamo visto morire tanti giovani pieni di ideali, mai avremmo pensato di doverci confrontare un giorno con soggetti per cui gli ideali non contano nulla, Quando a 20 anni tornavamo a casa la sera prestando attenzione a chi avrebbe potuto tenderci un agguato, mai avremmo ipotizzato che un giorno avremmo dovuto occuparci di altro genere di “attenzionati”.
Quando a 22 anni speravamo che qualuno salisse le scale delle nostre scarne sedi, esposte agli attacchi dei gruppi extraparlamentari, per condividere le nostre idee, mai ci sarebbe passata per la testa l’idea che un giorno avremmo potuto ricevere persone sotto controllo della Dia.
O che la sede ci fosse messa gratuitamente a disposizione da pluri-indagati.
In fondo siamo rimasti eterni ragazzi, o forse semplicemente persone oneste e coerenti o forse uomini tra le rovine, non ha rilevanza.
Ieri Fini ha fatto visita a Genova, impegnato in mattinata a concludere i lavori di un Convegno sul volontariato nella sua veste istituzionale: buona riuscita con circa 250 persone presenti.
Ma già le premesse non erano delle migliori: un articolo del Secolo XIX svelava che una parte di Fli aveva cercato di convincere Fini a fare un salto nel pomeriggio a un convegno antimafia organizzato dalla Casa della legalità per dare solidarietà al loro presidente, Christian Abbondanza, minacciato di morte dalla ‘ndrangheta.
E il Secolo XIX rivelava che l’iniziativa sarebbe stata bloccata dal coordinatore regionale di Fli, Enrico Nan, ricordando le sue discusse frequentazioni.
Nella stessa mattina Nan in un comunicato stampa negava ogni suo intervento sostenendo che fosse mai stato ipotizzato, discusso e concordato con i vertici nazionali di Fli una iniziativa del genere.
Peccato che non sia così: l’idea era stata del nostro direttore ed era stata accolta con entusiasmo dal commissario prov. Barbara Contini e dallo stesso Fini.
La stessa Casa della Legalità aveva manifestato la propria disponibilità e il programma del convegno era stato richiesto e inviato alla segreteria di Fini via mail (di cui possediamo copia).
Se Fini fosse andato a quell’appuntamento ne avrebbe parlato mezza città , avremmo cancellato ogni ombra sulle vicende passate di Fli e avremmo dato davvero l’immagine di “partito della legalità “.
Non sappiamo se l’idea fosse “geniale” come l’ha definita qualcuno, per noi era soprattutto un modo per far sentire un abbraccio delle istituzioni e del nostro mondo umano a un ragazzo che rischia ogni giorno la vita con le scomode inchieste e denunce.
Ma alla fine qualcuno si è opposto e la partecipazione è saltata ( noi ci siamo andati ovviamente lo stesso con una delegazione).
Lo stesso gruppo umano ha partecipato al convegno della mattina al termine del quale era previsto un incontro, organizzato appositamente dalla sen. Barbara Contini, tra Fini e una delegazione di ex dirigenti ed iscritti che si erano dimessi a causa di quanto emerso sulle frequentazioni di Nan, con lo scopo di ricucire un dialogo.
Essendo stati testimoni, possiamo dire che il presidente di Fli, accolto da un applauso di circa 80 persone ha esordito un po’ seccato chiedendo il motivo della visita e per quale ragione queste persone non potessero partecipare all’incontro pomeridiano degli iscritti di tutta la regione organizzato da Nan all’hotel Sheraton.
L’ex coordinatrice prov Rosella Oddone ha brevemente spiegato la situazione venutasi a creare a Genova e Fini ha replicato che non si possono mandare via le persone, ci vuole un democratico congresso.
Dimenticandosi un dettaglio: che l’attuale coordinatore Nan non è certo stato mai eletto ma imposto e scelto dal vertice nazionale di Fli, ovvero da Bocchino.
Qualcuno ha cercato di far capire che con le tessere fantasma chiunque può vincere i congressi ed è stato apostrofato con un “coglione”, in seguito unito ad altri epiteti del tipo “quattro cretini” e “non si può diffamare qualcuno fino al terzo grado di giudizio”.
Peccato che lo stesso Fini, in occasione della commemorazione di Borsellino a Palermo, avesse sostenuto che “non possono essere candidati coloro che, anche in assenza di condanne penali, abbiano frequentazioni sospette”.
Fini ha concluso invitando i presenti “ad andarsene con di Di Pietro”.
Successivamente ha criticato pure la Contini, rea di averlo messo di fronte a una situazione non prevista e l’ha sollevata dall’incarico di commissario genovese.
In serata pare che il defenestramento sia rientrato con le scuse di Fini alla senatrice.
Nel pomeriggio allo Sheraton invece meno di 100 iscritti e simpatizzanti hanno partecipato all’incontro organizzato con Fini da Nan ( in buona parte provenienti da fuori Genova).
Non era facile, ma in due giorni Fli è riuscita a perdere ulteriore credibilità e voti a Genova.
Avanti così.
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