CASA DI MONTECARLO, NUOVI LEGAMI CON IL COGNATO DI FINI, MA NON DIMOSTRANO NULLA
NELLE CARTE SEQUESTRATE A CORALLO EMERGE CHE GIANCARLO ED ELISABETTA TULLIANI INVIARONO I LORO PASSAPORTI A JAMES WALFENZAO CHE DOPO UN MESE ACQUISTO’ L’IMMOBILE
Le carte che oggi Il Fatto Quotidiano pubblica impongono al presidente della Camera Gianfranco Fini di convocare immediatamente la stampa per una conferenza che potrà concludersi con due possibili esiti.
Delle due l’una: o Fini spiega le relazioni di affari del cognato Giancarlo Tulliani e della moglie Elisabetta con il re delle slot machines Francesco Corallo (attualmente latitante e già noto per i suoi rapporti di affari con due parlamentari ex AN, cioè Amedeo Labocetta e Francesco Cosimi Proietti) e con James Walfenzao, prestanome e consulente di questo imprenditore italo-caraibico oppure semplicemente Gianfranco Fini deve dimettersi da presidente della Camera.
Le carte sono quelle depositate dai pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici della Procura di Milano per chiedere il 29 maggio scorso l’arresto di Francesco Corallo nell’ambito dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari anche l’ex presidente della Banca Popolare di Milano Massimo Ponzellini.
Quando i finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Milano, coordinati dal colonnello Vincenzo Tomei, sono entrati per perquisire Corallo nella sua splendida casa in piazza di Spagna nel novembre del 2011, si sono imbattuti nel passaporto della moglie del presidente della Camera Elisabetta Tulliani e nella dichiarazione firmata da Giancarlo Tulliani nella quale il cognato di Fini attesta a una banca che è lui il possessore beneficiario al 100 per cento di una società di Saint Lucia che fa attività immobiliare. Entrambi i documenti sono stati inviati da Francesco Corallo via fax a James Walfenzao, che non è solo il consulente di Corallo ma è il rappresentante formale della società (diversa da quella dei documenti sequestrati) che ha comprato la casa ereditata da An in quel di Montecarlo.
Ilfattoquotidiano.it pubblica integralmente i fax e il documento del Governo di Saint Lucia nel quale si ricostruisce la storia della società ‘posseduta’ da Giancarlo Tulliani, la Jayden Holding.
Il 23 dicembre del 2011, alla vigilia di Natale, i finanzieri scrivono ai pm un’informativa.
Nel paragrafo intitolato in neretto ‘Rapporti di Francesco Corallo con James Walfenzao’ si legge: “Di sicuro interesse investigativo appare altresì il ruolo ricoperto da James Walfenzao, soggetto che con ogni probabilità gestisce per conto di Corallo varie realtà societarie, rapporti bancari e attività site all’estero. A titolo esemplificativo, si segnala che il 23 agosto del 2006, Corallo indica James Walfenzao quale soggetto al quale rivolgersi per ritirare, per proprio conto, un’autovettura Lamborghini modello Roadster grigio metallizzato, a Montecarlo …. Lo stesso Walfenzao”, prosegue l’informativa, “è destinatario da parte di Corallo, di varia documentazione relativa ai noti fratelli Elisabetta e Giancarlo Tulliani, tra cui: 1) un fax inviato l’undici aprile 2008, con allegato application form per la Bank of Saint Lucia International Limited, dal quale si rileva che Giancarlo Tulliani è il beneficiario economico della società Jayden Holding Ltd; 2) fax del 13 marzo 2008, con allegata copia del passaporto di Giancarlo Tulliani; 3) fax del 19 giugno del 2008 con allegata copia del passaporto di Elisabetta Tulliani”.
Walfenzao è il soggetto chiave della storia.
Questo professionista con base a Montecarlo e ai Caraibi figura da un lato nella società che controlla una parte del gruppo delle slot machines (Bplus) di Corallo ma dall’altro è famoso per avere creato le due società , Timara Ltd e Printemps Ltd, coinvolte nell’acquisto della famigerata casa di Montecarlo.
Walfenzao è anche l’uomo che scrive una mail al ministro della giustizia di Saint Lucia nella quale sembra ammettere che Giancarlo Tulliani controlla Printems e Timara.
La società al centro del carteggio sequestrato a Corallo è però una terza Limited che non è coinvolta nell’affare immobiliare di Montecarlo.
Si chiama Jayden holding ed è controllata da Giancarlo Tulliani al 100 per cento.
La Jayden Holding Ltd nasce il 15 gennaio del 2008 e muore il 27 maggio 2011, dopo lo scandalo Fini-Montecarlo, quando viene messa in liquidazione da Cathy Walfenzao (del medesimo studio monegasco probabilmente sorella di James) che ne è liquidatrice.
Il 13 marzo 2008 Giancarlo Tulliani invia tramite Corallo il suo passaporto a James Walfenzao.
L’11 aprile Giancarlo — sempre tramite Corallo — invia un modulo alla banca di Saint Lucia nel quale dichiara di essere il possessore beneficiario al 100 per cento della Jayden, società che si occupa di ‘affari immobiliare e di borsa’.
E fin qui siamo alla prova di affari Corallo-Walfenzao- G. Tulliani.
Il 19 giugno 2008 però accade una cosa ben diversa: è la sorella Elisabetta Tulliani, moglie del presidente della camera e leader di An, che invia il suo passaporto, sempre tramite Corallo, a Walfenzao.
Passa meno di un mese e l’undici luglio 2008 un’altra società , la Printemps, rappresentata da Walfenzao compra da Alleanza Nazionale a un prezzo di favore la casa di Montecarlo.
Ora Gianfranco Fini e la sua compagna devono spiegare se esiste una relazione tra quel passaporto di Elisabetta e gli affari immobiliari in quel di Saint Lucia del fratello.
Marco Lillo
(da “Il Fatto Quotidiano”)
Commento del ns. direttore
Fermo restando che Fini avrebbe fatto bene a dimettersi da presidente della Camera un anno fa per dedicarsi al nuovo partito che aveva creato, qualora fosse provato che il cognato sia davvero il proprietario del tormentone “casa di Montecarlo” farebbe bene a lasciare l’incarico istituzionale: non perchè abbia commesso un reato, semplicemente perchè l’aveva promesso in Tv.
Lasciamo perdere la manica di ex piduisti, faccendieri, corrotti, aspiranti carcerati e puttanieri che da tempo ce l’hanno con Fini per aver osato alzare quel dito contro Berlusconi, non accorgendosi del puzzo e del lerciume vero che usciva da casa loro.
Per aver dedicato approfonditi articoli alla vicenda, possiamo dire che le nuove carte pubblicate dall’Espresso in realtà non sono certo la pistola fumante che dimostrano le tesi accusatorie dei predetti.
Al di là della ingombrante presenza di Elisabetta Tuilliani in versione affari non precisati accanto al fratello, le nuove carte dicono semplicemente che Giancarlo Tulliani nel 2008 aveva aperto una società di mediazione immobiliare, la Jayden Holding, mentre la casa di Montecarlo è notoriamente intestata a Timara Ltd e Printemps Ltd.
Dato che nel 2008 nessuno avrebbe pensato allo scandalo “casa di Montecarlo”, nulla avrebbe vietato a Tulliani di intestarla alla sua società se ne fosse stato il reale compratore.
Quindi semmai è una prova a sua discarico.
E’ un reato avere rapporti di affari con James Walfenzao, rappresentante formale della società (diversa da quella dei documenti sequestrati) che ha comprato la casa ereditata da An in quel di Montecarlo?
No, visto che (per chi non ha memoria) Fini per primo disse che per la casa di Montecarlo, in stato di abbandono da anni, era stato il cognato Tulliani a fargli presente che lui avrebbe avuto un potenziale acquirente interessato.
Ovvero James Walfenzao, con cui il Tulliani diceva di essere in rapporti di affari.
E Fini gli disse di farlo mettere in contatto con il segretario amministrativo di An che ne avrebbe valutato l’offerta.
Quindi per una volta il racconto filerebbe rispetto agli elementi forniti dall’Espresso.
Anche il fatto che il Tulliani, in cambio della segnalazione, abbia poi avuto l’opportunità di godere dell’appartamento in affitto (peraltro regolrmente registrato a una cifra congrua).
Quando qualcuno dimostrerà il contrario ne prenderemo visione.
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