CASO SCURATI, LA PRESIDENTE RAI SOLDI FA RETROMARCIA E SCAGIONA I VERTICI RAI: “NESSUNA CENSURA”
IL PD ATTACCA: “CHE PRESSIONI HA SUBITO PER RITRATTARE?”… E A SERENA BERTONE SARA’ TOLTA LA TRASMISSIONE, COSI’ IMPARA A NON OBBEDIRE AI VERTICI LENINISTI
Prima il procedimento disciplinare per violazione delle policy aziendali, qualunque cosa voglia dire. Poi, a partire dalla prossima stagione, la cancellazione del programma per bassi ascolti. E pazienza se ormai da qualche settimana lo share di ‘Che sarà…’ risulta in crescita lieve ma costante, restando comunque più alto – intorno al 4% – della media di rete in quella fascia oraria.
Per Serena Bortone, in onda ogni weekend su Rai3, il destino appare segnato. O almeno è quanto si vocifera nei corridoi di Viale Mazzini alle prese con la compilazione dei palinsesti autunnali che saranno presentati il 19 luglio a Napoli.
Tanto più dopo la retromarcia ingranata dalla presidente Marinella Soldi, che ha scagionato l’intera catena di comando dall’accusa di aver imposto il bavaglio ad Antonio Scurati: “Non possono essere attribuiti intenti censori ai vertici aziendali” le parole scandite in Vigilanza.
Bortone rischia dunque di essere la sola a pagare per aver osato denunciare lo stop alla partecipazione dello scrittore nella puntata sul 25 aprile. Con l’aggravante che nessuno sa, né forse mai saprà, cosa è accaduto davvero, chi ha disdetto il contratto dell’autore di ‘M’ a poche ore dal via e perché: l’inchiesta interna promossa dall’ad Roberto Sergio è segreta e tale è destinata a rimanere.
Come ha peraltro ribadito Soldi che, audita nella bicamerale di controllo, si è incredibilmente rimangiata la contestazione rivolta solo pochi giorni prima al capo-azienda: d’aver cioè fornito, nelle medesima commissione parlamentare, una ricostruzione parziale e incompleta della vicenda.
Trincerandosi dietro circonlocuzioni e fumisterie in barba al dovere di trasparenza cui il servizio pubblico dovrebbe sempre attenersi, la presidente Rai ha premesso di non poter “rivelare il contenuto emerso dall’audit”, salvo concedere qualche dettaglio indicatore di opacità: “Riguardo alla tempistica ci sono state azioni anomale, comportamenti che non erano usuali e che sono avvenuti da un certo momento in poi”. Cosa che “dà un contesto e una colorazione a qualsiasi altra azione venuta dopo”.
Probabilmente il riferimento è all’annullamento del contratto di Scurati arrivato il giorno prima della trasmissione, subito dopo che il testo del monologo sul 25 Aprile era stato inviato alla Direzione Approfondimenti e visionato dal suo capo, il meloniano Paolo Corsini. Il quale non avrebbe gradito e avrebbe ordinato lo stop. Ma questo Soldi non ha il coraggio di dirlo. Limitandosi a dire che “in ogni caso c’è stato un danno alla Rai anche da come la vicenda è stata gestita da un punto di vista sostanziale e di comunicazione”.
(da agenzie)
Leave a Reply