TRE BONIFICI DA 55 MILA EURO INGUAIANO TOTI: I SOLDI, PROVENIENTI IN PARTE DA SPINELLI, SONO STATI SPOSTATI DAL COMITATO ELETTORALE AL CONTO PERSONALE DEL GOVERNATORE
GLI INQUIRENTI VOGLIONO CAPIRE COME E DA CHI QUEI FONDI SIANO STATI GESTITI… SULLE DIMISSIONI IL PRESIDENTE DELLA LIGURIA VUOLE “CONFRONTARSI CON I SUOI ALLEATI”
Il 2022 è un anno politicamente stressante per Giovanni Toti. Dopo la vittoria e la riconferma a presidente della Regione Liguria con il sostegno dei partiti nazionali, e di Berlusconi in particolare, il governatore ha deciso di muoversi da solo, o meglio in gruppetti ristretti. Così, dopo “Cambiamo”, ha creato “Coraggio Italia” con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Ma i finanziamenti bisogna cercarseli.
C’è, per fortuna, il solito scio’ Aldo, ma a maggio e settembre ci sono dei movimenti contabili che per la procura di Genova, che già accusa Toti di corruzione, hanno contorni opachi e sui quali sono in corso verifiche: 55 mila euro transitano dal conto Intesa della Lista Giovanni Toti a quello Bper, ex Carige, personale di Giovanni Toti. Sono gli stessi finanzieri a evidenziare che si tratta di un iban “abitualmente utilizzato come conto politico”, però, essendo sostanzialmente il governatore “l’uomo partito”, nascono degli interrogativi sull’utilizzo di quei fondi provenienti in parte da Spinelli.
Ecco, chi fossero i componenti dell’entourage che hanno utilizzato i soldi donati anche da Spinelli, e come li abbiano utilizzati, è attualmente oggetto d’indagine.
La fame di aree portuali di Aldo Spinelli nel frattempo non si è placata. Ottenuto il terminal Rinfuse a dicembre 2021 (primo capitolo della corruzione in porto contestata), ora punta a spazi delle ex banchine Enel e soprattutto spinge per il riempimento di calata Concenter, che gli consentirà di ampliare la sua attività legata ai container. Raggiungerà quegli obiettivi, ma, almeno secondo la procura, corrompendo politici e funzionari pubblici.
Il 3 maggio, un mese prima delle comunali, in una telefonata a Toti scio’ Aldo dice: “Ma vediamoci un po’! Poi, adesso, va beh, pensate alle elezioni, voi, io pen…”. In questo contesto la Finanza colloca, a maggio e settembre, due versamenti da 15 mila euro ciascuno al Comitato Toti. Dal conto ne saranno aggiunti altri 25mila con destinazione il deposito personale del presidente. Il travaso di fondi dal Comitato al conto personale non è una novità per Toti.
Nel 2020, quando Bankitalia, attraverso la Uif (Unità di informazione finanziaria) segnala alla procura una serie di operazioni sospette relativamente ai finanziamenti della Fondazione Change (primo raccoglitore di fondi per il governatore e oggi ente in disarmo) e del Comitato, spuntano anche versamenti sul conto personale.
Toti, all’epoca li spiegò così: «Ci sono tre conti correnti a me intestati. Due sono privati e da quelli gestisco le mie spese personali. Se devo pagare il mutuo uso quelli, se devo comprarmi la camicia uso quelli. Un altro invece, aperto presso Banca Carige, è dedicato alla mia attività politica». Va ricordato che quelle segnalazioni di Bankitalia fanno parte dell’attuale maxi inchiesta per corruzione, e hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati per finanziamento illecito, l’imprenditore Pietro Colucci, fondatore di Waste, gruppo del settore rifiuti.
(da La Repubblica)
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