COME FUNZIONA L’EUTANASIA E DOVE E’ “LEGALE” NEL MONDO
IN ITALIA OLTRE 200 RICHIESTE… 10.000 EURO PER MORIRE IN 10 MINUTI… OLANDA PRIMA AD AUTORIZZARE IL SUICIDIO ASSISTITO
Sono 232 le persone che, dal 2015, si sono rivolte all’Associazione Luca Coscioni per chiedere informazioni su come ottenere l’eutanasia all’estero: di queste, 115 si sono poi effettivamente rivolte a cliniche in Svizzera ma alcuni tra questi malati hanno poi cambiato idea.
A rendere noti gli ultimi dati in merito alla richiesta della ‘dolce morte’ è il segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo.
Numeri in crescita anche secondo il presidente dell’Associazione Exit-Italia, Emilio Coveri, che sottolinea come “in media, sono circa 50 l’anno gli italiani che chiedono e in molti casi ottengono il suicidio assistito in Svizzera”.
La ‘dolce morte’ ottenuta oggi da dj Fabo, dal momento di attivazione delle procedure mediche e farmacologiche, richiede circa 10 minuti.
E’ però sulla base di un preciso protocollo previsto dalla legge svizzera sulla “Morte Volontaria Assistita” che il paziente può arrivare a porre fine alla sua vita.
Il primo passo, spiega Coveri, prevede l’attivazione dei contatti con la struttura sul territorio svizzero e l’invio della documentazione medica che attesti la patologia da cui la persona è affetta. Dopo l’accettazione da parte della struttura è previsto un colloquio con il medico che accompagnerà alla fine il soggetto.
Per legge, il medico è tenuto a far desistere il paziente che lo ha richiesto dall’atto finale e, quindi, reiteratamente chiederà alla persona se vuole terminare i suoi giorni oppure vuole rimandare il tutto ad un altro momento.
Il soggetto, sottolinea Coveri, può sempre cambiare idea e potrà fare ritorno a casa.
Se invece si vuol proseguire nell’intento, il medico incontrerà nuovamente il paziente e ripeterà la richiesta se davvero si vuole procedere.
L’atto di accompagnamento alla ‘dolce morte’, chiarisce il presidente di Exit Italia, “consiste nella preparazione di una dose letale a base di Pento Barbital di Sodio. Precedentemente, al paziente vengono somministrate due pastiglie antiemetiche (antivomito) in modo da poter assorbire meglio il composto chimico. A questo punto, il medico, ancora una volta, chiederà di desistere, ma nel caso in cui la persona voglia procedere, verserà la dose letale in un bicchiere di acqua per poterla sciogliere”.
E’ “assolutamente indispensabile – afferma Coveri – essere in grado di intendere e volere in quel momento e soprattutto poter essere in grado di prendere il bicchiere in mano e poterlo bere deglutendo il composto disciolto in esso.
Per i malati di Sclerosi laterale amiotrofica tracheotomizzati, a cui è stata applicata la PEG, ossia il sondino che porta qualsiasi tipo di nutrizione o liquido direttamente nello stomaco, tale dose verrà introdotta direttamente come se fosse una bevanda qualsiasi”.
In pochi minuti, rileva, “il paziente si addormenta profondamente, in quanto tale composto contiene una forte dose di sonnifero. Nei minuti successivi, con il paziente addormentato e che non può percepire più nulla, interverrà l’arresto cardiaco, in quanto la dose letale è composta anche dal cloruro di potassio che fa in modo che il cuore si fermi”.
Complessivamente, dalla somministrazione del composto di farmaci alla fine, sottolinea Coveri, “il tempo necessario è di poco più di dieci-quindici minuti”.
Il costo complessivo per ottenere il suicidio assistito in una struttura svizzera, conclude, “è di circa 10mila euro”.
L’EUTANASIA NEL MONDO
Sono 4, secondo gli ultimi aggiornamenti del Centre d’information sur l’Europe, i Paesi europei che hanno legalizzato il suicidio assistito e l’eutanasia attiva.
A Svizzera, Olanda, Belgio e Lussemburgo si aggiungono, nel resto del mondo, Cina, Colombia e Giappone.
Ecco alcuni esempi delle legislazioni nei diversi Paesi.
OLANDA – La prima legge che legalizza l’eutanasia e’ stata approvata nell’aprile del 2001 in Olanda, che diventa il primo paese al mondo a consentire eutanasia e suicidio assistito.
BELGIO – La legge che legalizza l’eutanasia e’ entrata in vigore nel settembre 2002. E’ legale anche l’eutanasia sui minori.
LUSSEMBURGO – La normativa e’ entrata in vigore nel marzo 2009. Prevede che non venga sanzionato penalmente e non possa dar luogo ad un’azione civile per danni ”il fatto che un medico risponda ad una richiesta di eutanasia”.
SVEZIA – Nell’aprile 2010 l’autorita’ nazionale da’ il via libera all’eutanasia passiva (con interruzione-omissione di trattamenti medici). L’eutanasia attiva e’ proibita
SVIZZERA – Nel Paese elvetico la legge consente l’aiuto al suicidio se prestato senza motivi “egoistici”. Una prestazione garantita anche ai cittadini stranieri.
GERMANIA – La Corte di giustizia tedesca si e’ espressa nel giugno 2010 a favore dell’eutanasia passiva. Pur non essendoci una legge specifica anche l’eutanasia attiva e’ ammessa se e’ chiara la volonta’ del paziente.
SPAGNA – Sono ammessi eutanasia passiva e suicidio assistito, ma non l’eutanasia attiva.
DANIMARCA – In Danimarca sono ammesse solo le direttive anticipate di trattamento. FRANCIA L’eutanasia attiva e’ vietata, mentre e’ parzialmente ammessa quella passiva.
GRAN BRETAGNA Anche l’aiuto al suicidio e’ perseguito per legge, come ogni forma di eutanasia, ma un giudice puo’ autorizzarlo in casi estremi.
RESTO DEL MONDO
Nel resto del mondo l’eutanasia e’ ammessa in Cina negli ospedali, mentre in Colombia e’ legale dal 1997. Nei paesi occidentali il piu’ tollerante e’ l’Oregon, negli Usa, che l’ha ammessa anche in questo caso nel 1997 e la permette anche in caso di depressione dei pazienti. Successivamente hanno adottato legislazioni simili Vermont, Washington e Montana. In Canada, patria di uno dei film piu’ famosi su questo tema, ‘Le invasioni barbariche’, una legge che la legalizza e’ stata bocciata e la situazione varia da provincia a provincia.
Altri paesi, fra cui l’Australia, non ammettono l’eutanasia ma consentono le direttive anticipate di trattamento.
In Giappone quando un paziente vuole accedere all’eutanasia viene avvicinato da una equipe che lo aiuta a prendere una decisione
(da agenzie)
Leave a Reply