TRUMP NON SI FIDA NEANCHE DEL SUO STAFF E FA REQUISIRE I CELLULARI
BUSH LO ATTACCA: “LA STAMPA E’ INDISPENSABILE PER LA DEMOCRAZIA, IL POTERE PUO’ CREARE DIPENDENZA ED ESSERE CORROSIVO”
Le scelte dell’amministrazione Trump continuano a far discutere.
Dopo l’attacco ai giornalisti e all’Fbi (agenzia che per Trump starebbe mettendo a “repentaglio i delicati equilibri nazionali attraverso una serie di rivelazioni, in particolare legate alla discussa relazione con la Russia di Putin”) sulla scia della sua personale guerra ai media la Casa Bianca ha deciso di aumentare le misure di sicurezza per evitare le fughe di notizie e ha avviato controlli a campione dei cellulari degli uomini dello staff
Lo rivelano i giornali americani, raccontando un episodio indicativo accaduto la settimana scorsa nella West Wing: il portavoce, Sean Spicer, ha convocato a sorpresa il suo gruppo di lavoro per una riunione “urgente”; e, quando erano tutti presenti, dopo aver manifestato il suo disappunto e la sua frustrazione per il fatto che sui giornali erano trapelate notizie ‘sensibili’ uscite da una riunione di panificazione, ha chiesto ai suoi collaboratori di poggiare sul tavolo gli ‘smartphone’, compresi quelli privati.
Un controllo dei telefoni per dimostrare che non avessero nulla da nascondere, nè contatti telefonici con giornalisti ‘sospetti’
Alla scena, che ricorda il film “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese in cui i protagonisti condividono sms e chiamate in un gioco che si rivela di grande imbarazzo per tutti, erano presenti gli avvocati della Casa Bianca, ha riferito Politico.
Spicer ha avvertito i presenti che l’utilizzo di applicazioni di messaggistica istantanea come Confide -che è criptata e ha un sistema di screenshot protetto che elimina automaticamente i testi dopo il loro invio- o anche Signal, altro sistema di messaggistico criptato, rappresenta una violazione della legge di tutela dei Presidential Records, che richiede la conservazione dei documenti presidenziali anche a futura memoria.
La caccia per capire da dove provengano le fughe di notizie ha creato un clima molto teso nella West Wing: durante la riunione, Spicer ha più volte rimproverato i collaboratori, lanciando anche pesanti invettive.
Ma ormai il clima nella capitale, sempre più nervosa e divisa, è tale che, secondo Politico, c’è una corsa ai messaggi criptati un pò in tutta l’amministrazione Trump.
Al termine, Spicer ha messo in guardia dal non far filtrare notizie sulla riunione, nè sul fatto che erano stati controllati i cellulari, ma anche stavolta la notizia è trapelata.
ANCHE BUSH CONTRO TRUMP
Nel frattempo, a dare un’ulteriore spallata alle decisioni di Trump dopo l’allontanamento in conferenza stampa di Cnn, Nyt e altri, arriva a sorpresa anche l’ex presidente repubblicano George W Bush.
“Il potere può creare dipendenza e può essere corrosivo. E’ importante che i media mettano questa gente davanti alle proprie responsabilità ”.Dice l’ex presidente n un’intervista alla Nbc, attaccando il presidente Donald Trump, anche lui repubblicano. “I media sono indispensabili per la democrazia”, aggiunge l’ex inquilino della Casa Bianca.
(da agenzie)
Leave a Reply