COME LAVORANO E QUANTO GUADAGNANO GLI OPERAI TEDESCHI: 1.800 EURO AL MESE E STRAORDINARI TRAMUTATI IN FERIE
SINDACATO UNICO E SCIOPERI RARISSIMI: COSI’ L’INDUSTRIA E’ TORNATA A SORRIDERE… AUMENTO DEL 2,7% DEI SALARI CON DUE MESI DI ANTICIPO, SETTIMANA DI 35 ORE, MASSIMO DUE TURNI GIORNALIERI….I GIORNI DI SCIOPERO VENGONO PAGATI AI LAVORATORI DAL SINDACATO IG METALL
L’anno appena iniziato promette ai lavoratori tedeschi non solo la sicurezza del posto di lavoro, ma anche una busta paga più consistente del previsto.
Il presidente della Daimler, pur facendo girare a pieno regime gli impianti della Mercedes, è costretto a far attendere almeno tre mesi per la consegna di uan vettura della classe C e annuncia un utile di 7 miliardi di euro.
Ad approfittare di questo boom non saranno solo gli azionisti, ma anche i lavoratori che si vedranno anticipare di due mesi gli aumenti del 2,7% del salario che sarebbero dovuti scattare ad aprile.
Sul piano del salario, che in Germania è variabile di regione in regione con contratti di diversa natura siglati dalla IG Metall, il potente sindacato dei metalmeccanici, un operaio non qualificato che inizia a lavorare alla catena di montaggio a Stoccarda porta a casa 1.924 euro lordi al mese.
In media un operaio di settimo livello dell’industria automobilistica guadagna 2.600 euro lordi, pari a 1.800 euro netti al mese.
Ferma in tutta la Germania rimane poi la durata della settimana lavorativa, fissata a 35 ore, come pure il numero dei due turni giornalieri che solo in situazioni di enorme richiesta possono essere elevati per un certo tempo a tre, e previo accordo sindacale.
Sul piano degli straordinari, il cui cumulo di ore viene di solito compensato con i giorni di ferie supplementari, il massimo consentito dai contratti è di 10 ore la settimana. In ogni caso non più di 20 ore al mese.
Nel caso che lo straordinario venga retribuito, il pagamento di ogni ora risulta superiore del 25% a quello di una normale ora lavorativa, mentre per il lavoro notturno è previsto un supplemento del 30%.
Il punto di forza del sistema produttivo tedesco è dato dal fatto che le aziende hanno a che fare con un solo sindacato, il colosso IG Metall, mentre la conflittualità aziendale è di fatto inesistente, anche perchè i contratti vengono rinnovati con puntualità .
Anche gli scioperi sono rarissimi: per essere indetti è necessario che tre quarti dei lavoratori votino a favore dello stesso.
Procedura che si ripete anche quando si deve decidere di porre fine all’agitazione.
Durante lo sciopero il salario non versato dall’azienda viene pagato al lavoratore dal sindacato.
Uno studio pubblicato ieri ha rivelato come l’89% dei tedeschi non ha il minimo timore di perdere il posto di lavoro, percentuale che arriva al 91% per chi ha tra i 55 e i 65 anni,
Insomma, un altro mondo.
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