CON LA BUFALA SUI VITALIZI DA ABOLIRE, M5S E LEGA HANNO ROTTO I COGLIONI: SE POI CI SONO ITALIANI FESSI, IL PROBLEMA E’ IL LORO
I VITALIZI SONO STATI ABOLITI DA MONTI NEL 2011, ORMAI LA PENSIONE DEI PARLAMENTARI E’ SU BASE CONTRIBUTIVA… AUGURATEVI CHE IL DDL RICHETTI CHE VUOLE RENDERE LA NORMA RETROATTIVA PER PURA DEMAGOGIA NON SIA MAI APPROVATA, ALTRIMENTI MILIONI DI ITALIANI SI VEDREBBERO DIMEZZARE LA PENSIONE
Non passa giorno che gli italiani non siano bombardati dalla bufala che vede uniti non a caso i due ballisti professionisti Di Maio e Salvini: “appena governeremo aboliremo i vitalizi”.
Come si sono sentiti al telefono, l’unica cosa su cui si sono dichiarati d’accordo i due vincitori delle elezioni del 4 marzo, è stato quello di mandare questo messaggio tarocco agli italiani, noti creduloni.
Allora facciamo chiarezza, poi liberi di farvi prendere per il culo da chi vi pare.
I vitalizi — una pensione aggiuntiva che in diversi casi in Italia superava i contributi effettivamente versati — sono stati aboliti alla fine del 2011 dal governo Monti.
Il nuovo regolamento di Camera e Senato li ha ribattezzati “pensione dei deputati” e “pensione dei senatori”.
Il metodo con cui vengono calcolate è diventato “contributivo”: significa che l’assegno è legato ai contributi che vengono effettivamente versati.
Il risultato è stata una significativa riduzione dell’importo.
Secondo i calcoli della Camera dei deputati, un deputato neoeletto e che concluderà il suo mandato senza ricandidarsi potrà godere di una pensione aggiuntiva di poco meno di 1000 euro una volta compiuti i 65 anni.
Se invece sarà rimasto in carica per due legislature, potrà andare in pensione a 60 anni ottenendo circa 1.500 euro (una cifra comunque piuttosto contenuta).
QUINDI I VITALIZI SONO STATI ABOLITI DA OLTRE SEI ANNI.
Secondo punto: sia il M5s che Matteo Richetti (Pd), hanno proposto una ulteriore modifica, estendendo le nuove norme previste anche agli ex eletti.
In pratica una estensione retroattiva puramente demagogica e palesemente INCOSTITUZIONALE come hanno fatto notare il vice ministro Morando e qualificati giuristi.
Non solo, ma estremamente pericolosa per i cittadini comuni che sono andati in pensione solo in parte con il metodo contributivo perchè metterebbe le mani in tasca a chi è già in pensione.
Una volta applicato IL PRINCIPIO DELLA RETROATTIVITA’ ai legislatori si passerebbe ai comuni cittadini e milioni di italiani si troverebbero con una pensione dimezzata.
Tanto per capire in che mani siamo finiti.
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